La regina Elisabetta e il principe Filippo sono sposati dal 20 novembre del 1947, un matrimonio lunghissimo, con i suoi alti e bassi ma che ha retto a ogni urto. La allora principessa Elisabetta aveva conosciuto il Principe Filippo di Grecia e Danimarca nel 1934 al matrimonio della cugina di lui, la Principessa Marina di Grecia e Danimarca, con il Principe Giorgio Duca di Kent, lo zio paterno di Elisabetta. Elisabetta aveva 8 anni e Filippo 13. Qualche anno dopo, nell’estate del 1939, le loro strade si erano incrociate ancora al Royal Naval College di Dartmouth e per lei, 13enne, fu un colpo di fulmine. Iniziò uno scambio epistolare fra i due ragazzi, che non si fidanzarono fino al 9 luglio 1947. Prima di allora, nel mezzo di quei lunghi otto anni, c’è stata un’altra ragazza nella vita del principe di Grecia e Danimarca. Si chiamava Osla Benning e stava per diventare sua moglie, ma diventò un'eroina di guerra.

“Una figura deliziosa, la pelle bianca come alabastro, l’indole gentile e amorevole”. Questa descrizione precedeva l’ereditiera canadese Osla Benning quando arrivò a Londra con la madre, dopo il divorzio dei genitori. Il padre di Osla era James William Benning, un parente di Lord Louis Mountbatten, per cui la ragazza fu subito introdotta nei salotti dell’aristocrazia inglese. Mandata a studiare in Australia, rientrò in Europa nel 1939 per il debutto in società. Era così bella e aggraziata da finire subito nella lista delle giovani da prendere in considerazione per gli scapoli blasonati da “sistemare”. Nel 1939, però, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e Osla si unì ai giovani che davano il loro contributo allo sforzo bellico. Diventata amica di Sarah Norton, la figlioccia di Lord Louis Mountbatten, decise di dividere con lei un cottage vicino a un’officina di aerei da combattimento Hurricane in cui erano andate a lavorare come volontarie. L’amica Sarah, che sarebbe diventata una giornalista famosa, era nota per un aneddoto: nel 1937 studiava il tedesco in Germania e un giorno che si era ritrovata seduta al tavolo vicino a quello di Adolf Hitler, nella sala da tè Carlton, si era presa gioco di lui facendogli delle smorfie disgustate. Il führer fu costretto a ignorarla perché era inglese e non osava ancora provocare un incidente diplomatico con la Gran Bretagna. Ma al ritorno nel Regno Unito, l’amica che era con lei raccontò l'episodio a tutti facendone un’eroina.

Sarah Norton, che era figlia del barone di Grantley, e che dopo il secondo matrimonio prenderà il nome di Sarah Baring, era anche una popolare “matchmaker”. Ossia, individuava nella sua cerchia i migliori abbinamenti per matrimoni di buona riuscita. Quando lo zio Louis le disse che bisognava trovare una fidanzata per l'altro suo nipote, lo sfortunato principe Filippo in esilio, Sarah non ebbe alcun dubbio: era il marito perfetto per Osla. Sarah non aveva tutti i torti: Filippo e Osla erano figli di coppie divise. La misteriosa madre di Osla, che negli annali è ricordata solo come “una donna molto appariscente”, si era risposata già altre due volte mentre quella di Filippo, la principessa Alice di Battenberg, era in cura per i suoi problemi psichiatrici. Sia Osla che Filippo, da bambini, erano stati spediti in giro per il mondo dalle vicissitudini familiari o politiche e questo li aveva dotati di una fragile sensibilità che celavano dietro un gran senso dello humor e il gusto per la goliardia. Inoltre, lei era bruna con la pelle bianchissima e lui biondo e atletico. Insieme facevano un bel colpo d’occhio.

Quando Sarah fece in modo di farli incontrare, convinta che si sarebbero capiti al volo, Osla fabbricava aerei e Filippo era un cadetto del Royal Naval College che si preparava – dolorosamente – ad andare in guerra contro eserciti di cui facevano parte anche i mariti tedeschi delle sue sorelle. Sarah aveva indovinato: i due si presero subito in simpatia. Secondo le testimonianze del tempo, si divertivano a combinare insieme scherzi terribili agli amici, soprattutto con l’uso di polverine pruriginose. Poi Filippo si imbarcò sulla HMS Ramillies, ma senza mai perdere i contatti con Osla grazie a un intenso scambio epistolare. Nella loro cerchia non era ben chiaro quanto fosse importante il loro legame perché entrambi mantenevano la riservatezza. Ma Sarah Norton teneva gli occhi ben aperti e quando Osla confessò con leggerezza “mi sono innamorata di un ufficiale di marina” senza specificare il nome, per lei non c’erano dubbi che si trattasse di Filippo.

Nel 1941 sia Osla che Sarah, che parlavano perfettamente il tedesco, ricevettero una chiamata urgente dal governo britannico: erano state reclutate come traduttrici nel leggendario team di controspionaggio di Bletchely Park, nella sezione Hit 8 dove Alan Turing decodificava i messaggi cifrati tedeschi prodotti dal dispositivo Enigma, ponendo le basi per i primi computer. Osla e Sarah, che erano state segnalate da Lord Mountbatten, garante della loro discrezione, dovettero raggiungere Bletchley Park in quattro giorni. Sarah Norton racconterà in un memoir il loro stupore, una volta arrivate a destinazione in questo posto la cui esistenza era tenuta segretissima: "Sul lato dei binari c'era una recinzione alta otto piedi sormontata da un rotolo di filo spinato. È stato uno shock". Osla e Sarah trascorsero il resto della guerra traducendo ​​pezzi di carta in tedesco da cui dovevano estrarre le informazioni salienti, che trascrivevano su un cartellino con delle coordinate per indicizzarlo. Si trattava dei messaggi decriptati da Turing. Non facevano domande, né Osla si azzardava a raccontare del suo impegno per la patria nelle lettere a Filippo. Niente usciva mai dal padiglione in cui lavoravano e racconteranno poi di non aver nemmeno frequentato il villaggio vicino, per mantenere la sicurezza nazionale ai massimi livelli.

La guerra cambiò tante cose, soprattutto l’animo delle donne che fecero un passo avanti e non si sentirono più delle pedine spostate dalle famiglie per combinare matrimoni perfetti. Durante il conflitto, Osla diventò consapevole e orgogliosa di non essere più solo una debuttante dell’alta società ma una giovane britannica che contribuiva all’esito del conflitto. La lontananza fece il resto e lei e Filippo, piano piano, si allontanarono. Durante la guerra, anche la principessa Elisabetta aveva scritto regolarmente a Filippo, e lui si era convinto sempre di più che fosse lei la donna giusta da sposare. Nel 1946 Osla Benning sposò invece John Henniker-Major, barone di Henniker, eroe di guerra che era stato ferito in Libia. Insieme ebbero tre figli, Mark, Charles e Jane. La vita di Osla non è stata lunga come quella della donna che Filippo le preferì. Nel 1974, a soli 53 anni, morì di cancro a Kensington. Quando la figlia Jane ha dovuto mettere le mani tra i ricordi della madre, compito che fa sentire sempre come se si stesse violando la privacy del defunto, ha trovato ben conservata in un cassetto la foto di un giovane con la testa piena di capelli biondi. Era il principe Filippo. In quel momento, racconta oggi, “ho capito che era stato davvero il suo primo, grande amore”.