"Il ricorrente non è riuscito nella sua azione per diffamazione. Gli imputati hanno dimostrato che ciò che hanno pubblicato, con il significato che ho ritenuto le parole portassero, era sostanzialmente vero". Traduzione dal legalese britannico: Johnny Depp ha perso la causa per diffamazione contro il Sun secondo l'Alta Corte di Londra. E la sua situazione personale, umana, finanziaria potrebbe peggiorare ulteriormente nella lunga sfida in tribunale contro la ex moglie Amber Heard in corso negli Stati Uniti, oltre al rischio di dover pagare anche le spese legali milionarie dopo aver perso contro il tabloid britannico e il News Group Newspapers (NGN), editore del giornale.

Adagio e con ordine, i fatti: nell'aprile 2018 il Sun pubblica un articolo intitolato "Gone Potty: How can JK Rowling be 'genuinely happy' casting wife beater Johnny Depp in the new Fantastic Beasts film?". L'apposizione che definisce l'attore "picchiatore di moglie" si basa sulle pregresse accuse di abuso domestico che l'ex moglie di Johnny Depp, Amber Heard, ha denunciato e documentato, e per le quali si è già in causa in USA. Depp deposita una denuncia per diffamazione contro il tabloid, sottolineando di aver perso il ruolo di Jack Sparrow nella saga I Pirati dei Caraibi anche per colpa di questa definizione. Dopo sedici giorni di dibattimento a luglio 2020 i due attori sono chiamati a testimoniare di persona di fronte a giudici e avvocati, poi il 2 novembre arrivano le 128 pagine di sentenza dell'Alta Corte di Londra firmata da Andrew Nicol: l'articolo del Sun su Johnny Depp era "sostanzialmente vero". "Ho riscontrato che la grande maggioranza delle presunte aggressioni della sig.ra Heard da parte del sig. Depp sono state provate secondo gli standard civili" si legge nella sentenza: nel dettaglio, l'esame dei 14 episodi di abusi domestici perpetrati dal 2013 al 2016 ha portato al respingimento di due (senza concludere che fossero falsi) e ha confermato che le restanti dodici volte l'attore ha effettivamente picchiato e attaccato la ex moglie, avallando la veridicità del titolo e del pezzo scritto da Dan Wootton sul Sun.

"In una vittoria luminosa per la libertà di stampa, l'Alta corte di Londra ha stabilito che avessimo ragione nel definire l'attore di Pirati dei Caraibi un picchiatore di moglie per i suoi brutali attacchi alla ex moglie" ha celebrato il Sun ricostruendo gli intrecci dei dibattimenti. I legali statunitensi di Amber Heard, nella persona dell'avvocata Elaine Charlson Bredehoft, si sono limitati a una dichiarazione asciutta: "Per tutti noi presenti al processo a Londra, questa decisione e sentenza non sono una sorpresa. Presto presenteremo ancora più prove negli Stati Uniti" hanno concluso, riferendosi al processo per abuso domestico su Amber Heard in corso, e verso il quale Johnny Depp ha intentato la contro-causa per diffamazione. Il team di avvocati di Johnny Depp guidato da David Sherborne non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito alla decisione della giustizia britannica. Poco dopo l'uscita della sentenza, su Twitter è entrato in tendenza l'hashtag #JusticeForJohnnyDepp lanciato da fan e ammiratori dell'attore dopo questa sconfitta legale.

Al di là delle recriminazioni e accuse reciproche in tribunale, dei dettagli imbarazzanti delle loro deposizioni in aula il punto centrale è cosa succederà nel processo Johnny Depp Amber Heard in USA dopo il dibattimento britannico. La Corte Inglese ha basato una sua sentenza su prove indiziarie coinvolte anche in un altro dibattimento e questo potrebbe non passare inosservato ai giudici statunitensi, chiamati a stabilire verità e giustizia in uno dei casi più complessi e delicati degli ultimi anni. La decisione su cosa ne sarà di Johnny Depp oggi, domani e chissà (della sua carriera?), è ancora tutta da capire.