Nella foto, scintille di azzurro nel salotto, con la fotografia di Doreen Kilfeather e il sofà Profile, design Roberto Tapinassi & Maurizio Manzoni, Roche Bobois, come il modello di fronte. A sinistra, tavolini Bell, ClassiCon, e, dietro, Knock Out, Friends & Founders. Lampadario Nimbus, CTO Lighting, e due applique linea Masina, Bert Frank. Parquet in rovere, The Hardwood Floor Company.
Formale versus ironico: due linguaggi diversi per gli spazi di rappresentanza e le family rooms
Come un'impronta evanescente, il passato emerge lieve in questa residenza a sud di Dublino: ideale punto di congiunzione tra gli innesti di stampo contemporaneo e le origini vittoriane, testimoniate dall'impianto dell'edificio risalente al 1878, nonché dal layout, entrambi conservati. L'autrice del restyling è Róisín Lafferty, direttrice creativa di Kingston Lafferty Design (Kld.) e neopresidente dell'Institute of Designers in Ireland, insignita negli ultimi anni di svariati riconoscimenti prestigiosi. Talento vulcanico, ha ridisegnato gli interni sulla scia degli interventi strutturali già eseguiti da Brazil Associates. «Lo studio di architettura ha aggiunto ex novo un'ala che ora, inondata di luce, si estende verso il parco. Il mio compito è stato quello di fondere in armonia le orme classiche con le soluzioni più recenti».
Per centrare l'obiettivo, Lafferty ha innanzitutto ascoltato empaticamente i proprietari, una coppia di professionisti con due figli adolescenti, che chiedevano ambienti dalla forte personalità ma sdrammatizzati da una giocosa leggerezza. «Abbiamo trascorso molto tempo insieme e siamo infine approdati a un'intesa, ovvero articolare un domino di esperienze abitative diverse, donando un carattere distinto a ciascun locale. Oggi ogni angolo parla delle persone che qui vivono». L'alternanza di stili e colori è diventata così il fil rouge, subito annunciato nell'ingresso: incornicia un tavolo dalle linee nitide, completato da sedie anni Cinquanta nella comunicante sala da pranzo, immersa nel chiarore e con una parete lavorata in cemento raw. Passando al salotto antracite, sobrio e formale, il maxitappeto floreale di Moooi è la ricercata nota dissonante, mentre lo studio è abbracciato da boiserie navy e accoglie una scrivania di modernariato.
«Ho scelto una nuance autorevole e complice della concentrazione; è la stanza più maschile, pensata ad hoc per il padrone di casa». L'orangerie spalancata sullo splendido giardino segna un repentino cambio d'atmosfera: le vetrate profilate in ferro e i dettagli d'antan ammiccano al linguaggio industry. «Le piastrelle del pavimento, fatte a mano, risultano in alcuni punti imperfette e sul muro spiccano inserti di mattoncini della facciata». Uno spazio disinvolto, pensato per l'intimità della famiglia e che coerentemente introduce all'area privata: bagno padronale in marmo dall'allure parisienne e camera nella sfumatura dusty grey, in cui campeggia una sospensione custom-made a tre globi costituiti da una moltitudine di "bozzoli" in seta traslucida.
Le sospensioni, ovunque, assurgono a protagoniste. «Adoro il loro straordinario potere di delineare un mood», conclude Róisín, che ha privilegiato elementi ciclopici, tutti di forma tondeggiante. Grappoli di sfere e cerchi, autentiche scenografie luminose.