Nel living al primo piano, divano bespoke, di Framework, vestito Dedar; coffee table di Ado Chale. A sinistra, poltrona di Gianfranco Frattini, da Morentz; luce da terra Kel, Garnier & Linker, con scultura in bronzo di Peter van Mourik, scelta da Jarno Kooijman; foto di Nobuyoshi Araki.
Boiserie e soffitti a cassettoni realizzati ex novo evocano atmosfere d’antan, in uno schema grafico di assoluta attualità
Ponti romantici, un ventaglio fatto di acqua e pavé, piccole imbarcazioni ormeggiate lungo gli antichi canali di Herengracht, Prinsengracht e Keizersgracht. È la location esclusiva – nel cuore storico di Amsterdam – di questa affascinante abitazione: una town house di milleduecento metri quadri, tutta sviluppata in altezza per un totale di cinque livelli (seminterrato compreso) e il bonus extra di un terrazzo. Acquistata da un noto imprenditore, esternamente conserva la monumentale facciata secentesca ornata da finestre d'epoca. All'interno, invece, è una sequenza di ambienti fluidi, dove i rimandi classicheggianti sono declinati in chiave contemporanea, scandendo un layout funzionale, pur rispettoso del contesto.
«Le solette e i muri divisori erano già stati demoliti in precedenza, quindi abbiamo potuto intervenire liberamente sugli interiors. Solo la scalinata è stata mantenuta, ma valorizzata da una balaustra realizzata da noi con una finitura nella nuance canna di fucile», rivela Francesca Finotti di Framework, lo studio olandese di architettura, design e styling (con uffici anche a Parigi e Ibiza) incaricato del revamping.
Sotto la regia del team, gli spazi hanno preso forma in un delicato equilibrio tra passato e presente: dal basement a volumi sfalsati – che ospita sala cinema e campo da squash – al ground floor con l'ingresso su strada e la piscina indoor prospiciente il giardino privato, fino al "sottotetto" dedicato a palestra e suite per gli ospiti. Autentica protagonista è la zona giorno, al primo piano, di sobria eleganza e con gli elementi high-tech nascosti da accorgimenti custom-made: le televisioni scompaiono dietro boiserie nella scala dei grigi e gli impianti domotici sono alloggiati nell'imponente controsoffittatura a scacchiera, omaggio ai tradizionali cassettoni delle case nobiliari.
La decisa impronta maschile richiama le atmosfere glamorous dei grand hotel parigini, su esplicita richiesta del committente, il quale – sposato e con due figlie – ha manifestato il desiderio di un'estetica neutra, senza eccessi di colore e al contempo personale. Un orientamento che i progettisti hanno tradotto in una successione ton sur ton di modanature geometriche alle pareti e pavimenti dai materiali preziosi (rovere francese per il parquet, marmi italiani e graniti norvegesi), sfondo di mobili sartoriali accostati a pezzi storici made in Italy: una poltrona di Gianfranco Frattini in sintonia con i divani bespoke nel living e lo specchio disegnato da Ettore Sottsass per Poltronova nella camera di una delle ragazze. Partecipa all'insieme la collezione d'arte che il padrone di casa ha selezionato da intenditore nelle gallerie del Paese. Tele di Chris Berens, sculture di Peter van Mourik, fotografie in bianco e nero firmate Nobuyoshi Araki, in perfetto dialogo cromatico con il décor.