Ricerca, avanguardia e riflessione: quest’anno il designer israeliano Erez Nevi Pana, dopo la mostra Vegan Design - Or the Art of Reduction (2018) al Garage San Remo, torna ad animare il distretto con un’installazione immersiva e visionaria, che fa ancora una volta discutere. Impegnato da anni nella battaglia per eliminare l’uso di tutti i materiali con componenti di derivazione animale, ogni suo atto artistico è ispirato dal desiderio di rendere giusto il design. Un tema molto caro al team delle 5VIE, che anche nella presente edizione, nonostante i problemi dovuti alla pandemia, ha organizzato un convegno sull’economia circolare.
L'allestimento Milano tropicale, a cura di Maria Cristina Didero e prodotto appunto dal distretto 5VIE, è curiosamente ambientato in un tipico cortile milanese ed esplora la nuova condizione umana che ci costringe a sopravvivere sotto l’eterna minaccia ambientale. Umidità estrema, invasione di zanzare, cambiamenti climatici e non solo; il nostro territorio è reso sempre più fragile dalla diffusione di monocolture. La conseguenza è immediata e drammatica: offerta alimentare limitata, nuova povertà e conseguenti migrazioni di massa. Da qui la scelta di rappresentare una sola coltura: una foresta di banani.
Nel film prodotto dal designer inoltre, la popolazione è costretta a rallentare fino a restare immobile, a respirare in modo diverso e a proteggersi in bozzoli realizzati con fibre coltivate in casa, totalmente sostenibili. Nelle diverse sequenze l’uomo, senza volto perché simbolo dell’umanità intera, è circondato da piante di banano che rimandano all'idea di una moltitudine invasiva e incontrollabile. Il protagonista nel film è immerso in un sonno perenne, condizione che si riferisce tragicamente allo stato in cui viviamo oggi: l’immobilità passiva di fronte alla catastrofe.
La pellicola, della durata di un'ora, è girata e scritta dal designer stesso, con le riprese e il montaggio firmati da Ofer Kantor. Il progetto non è solo denuncia, bensì anche proposta. Erez Nevi Pana intravede infatti la strada per uscire dal bivio e la individua in una serie di oggetti realizzati con steli e foglie di banano, luffa o bambù, da lui stesso coltivati per raggiungere non solo la totale sostenibilità ma anche la piena responsabilità, oltre che aprire una nuova frontiera sull’atto creativo in piena autonomia. La collezione è composta da tre prodotti: la sedia Vegana Banana Bag Chair e il dondolo Tropical Banana Rocking Chair realizzati in fibra di banana, l’amaca Steamy Banana in fibra di banana e luffa.
Milano tropicale è in via Cesare Correnti 14, fino al 10 ottobre 2020