Se esistesse un contatore da cui visualizzare il numero di parole più pronunciate della giornata, possiamo stare sicuri che nel cuore dell’inverno sia canditi che frutta candita (e la domanda: i canditi fanno ingrassare?) sarebbero piazzati a un buon punto della classifica, insieme a "regali di Natale" (e anche a “che diamine regalo ai genitori del mio ragazzo/a?”). C’è chi dice che gli italiani si dividono fra chi mangia il panettone con i canditi e chi senza, che i canditi siano il termine di paragone più divisivo delle famiglie. Eppure le occasioni per mangiarli sono molte e spesso in dolci diversi dal panettone c’è chi li mangia tranquillamente senza nemmeno pensarci. Esempio (da svenire di voglia): nei cannoli siciliani e nella cassata. Sì, la cassata è il vero festival del candito in una porzione singola. Quelli a cui non piacciono, senza alcuna riserva, dicono che siano troppo dolci, troppo appiccicosi, troppo profumati, troppo tutto. Quelli che li amano, però, li amano per gli stessi motivi e già solo visualizzare delle scorze di arance candite gli fa girare la testa. Ma alla fine dei conti, chi fa la cosa migliore, fra evitarli come un fungo velenoso e gustarli come un cibo degli dei?

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La verità sta in mezzo. In molti si fanno tranquillizzare dall’idea che, beh, in fondo è pur sempre frutta. Ma come si fa frutta candita? Non è complicato: si bolle in acqua molto zuccherata e si lascia macerare nello sciroppo per ore. Quindi, la cottura elimina praticamente tutte le vitamine che c’erano, e addio. Tutto ciò che se ne va, viene però sostituito dallo zucchero. Molto zucchero. La frutta candita può infatti arrivare a contenerne fino al 75%, dato che si aggiunge al fruttosio già presente per natura. Questo significa arrivare anche a 200, 300 calorie per una manciata di canditi in cubetti, o una fetta di candito al cedro (uno dei più pregiati). Sì, i canditi fanno ingrassare (non a piccole dosi ovviamente), e oltre al danno alla linea si aggiunge quello ai denti. Una tale quantità di zuccheri, così appiccicosi, rappresenta una festa per i batteri nel cavo orale che attaccano la parte dura del dente favorendo le carie. Insomma, un disastro totale? Niente affatto.

sweet cannoli stuffed with cheese cream and candied fruits close-up on a plate. horizontalpinterest
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Il problema sussiste solo se ne facciamo un consumo continuato e abbondante. In realtà un candito, anche quando li amiamo, risulta stucchevole molto presto, per cui non ne mangeremo mai un piatto intero. E per limitare il danno ai denti facilmente basta una buona igiene orale immediata, dopo il consumo. Infine, come dice il nutrizionista di Andre Agassi nel best seller Open, ogni tanto anche l’atleta più rigoroso deve concedersi dei peccati di gola, degli strappi alle regole. Gustare qualcosa che ci piace molto genera una quantità di dopamina e di serotonina di gran lunga superiore ai benefici della rinuncia, favorendo il buonumore e quindi anche una buona salute. A meno che non si soffra di patologie importanti, non c’è niente di peggio dello stare attenti alla linea durante le feste in famiglia. Anzi: a volte guardare il cibo come qualcosa di proibito induce a mangiare anche di più. Per cui, godiamoci i nostri canditi nel panettone, nei cannoli e nella cassata. Se qualcuno li ha inventati, un motivo c’è.

Zuccotto (semi-frozen filled sponge cake, Italy)pinterest
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