Appello agli sterminatori di piante d'appartamento: qui si parla di voi. Se vorreste circondarvi di verde, ma quando al compleanno vi regalano le orchidee, le guardate già con nostalgia, se le stelle di Natale che ricevete in dono il 25 sono già cenere il 6 gennaio, se persino le erbacce in giardino hanno un fremito al vostro passaggio, ma nonostante tutto morite d'invidia per i pollici verdi, forse dovreste provare con le piante grasse d'appartamento con poche cure richieste. Okay, forse avete già provato ed è andata malissimo. Ma con un po' di ottimismo e uno sforzo di memoria, forse ci si può ricordare di che tipo erano e sicuramente era uno di quelli delicatissimi. Esistono infatti anche molte piante grasse difficili da gestire persino per i più esperti, e che in genere sono quelle che attirano di più gli inesperti perché più appariscenti.

Sono quelle del genere mamillaria ricoperte da delicate pelurie bianche, o le Lithops, le piante grasse con fiori che sembrano sassolini. O peggio ancora, quelle specie di innesti fatti con gli stuzzicadenti, con cui si sovrappone una pianta sull'altra e magari il fioraio gli da pure una bella spruzzata di vernice colorata dopo della quale, per farle sopravvivere, ci vuole solo un miracolo. Ma se vogliamo imparare davvero a convivere con una pianta, che sia grassa o no, bisogna prima di tutto considerarla un essere vivente. Significa che mangia, beve e ha bisogno di stare a temperatura accettabile come un cucciolo. La domanda chiave è quindi: piante grasse da appartamento, come curarle? L'ideale è sempre comprarne una di piccole dimensioni per sfidarsi a farla crescere, e anche perché una già grande si è abituata a un ambiente che magari non le possiamo garantire. Inoltre, tutte le piante grasse hanno bisogno di terreno ben drenato, per cui è bene posare sul fondo del vaso bucato, prima della terra, dei cocci vecchi di altri vasi o argilla espansa. Un consiglio per iniziare: proviamo a dare un nome alla piantina appena arrivata a casa. Psicologicamente, sarà di grande aiuto a percepirne le esigenze. Dopo di che, cominciamo con una di queste cinque specie di piante grasse per interni che si offendono di meno se un giorno ci dimentichiamo di loro. Purché non diventino 365.

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Echeveria
Questa piantina modesta se trascurata, adorabile se amata, ha bisogno di luce non diretta, quindi va messa vicino a una finestra, soprattutto in inverno, possibilmente sul davanzale ma lontana dalla fonte di riscaldamento. E come tutte le piante grasse, va innaffiata poco, solo quando la terra appare molto asciutta, e non prima.

Haworthiopsis attenuata
Questa pianta prolifica ha bisogno di luce, ma è così resistente da poter tollerare anche periodi di scarsa illuminazione, purché non troppo prolungati. D'estate va spostata se possibile all'aperto, ma sistemata dove il sole non batte per tutta la giornata o le foglie ingialliranno.

Cactus San Pedro
Se curata bene, questa pianta può dare soddisfazioni immense. Ha bisogno di molta luce, sopporta bene il sole diretto d'estate, per cui ha bisogno di essere spostata all'aperto appena arriva la primavera, fino a ottobre. Ideale se si ha proprio un giardino perché, beh, se si sente coccolata può superare il metro e mezzo (e a quel punto, per portarla in casa d'inverno e fuori d'estate, occorre una base a rotelle).

Aloe Vera
La reginetta delle piante succulente, con le fin troppo note proprietà del suo gel. Ha bisogno di luce, ma non sole diretto perché le foglie tenderebbero a disidratarsi, cadere e ingiallire. Ps: il gel NON va assolutamente ingerito, quello che compriamo adatto a essere bevuto è stato trattato!

Crassula Ovata
Bella come un bonsai, sta ovunque e senza pretese, anche se il sole tende a ferirla un po, e alla fine dell'estate va solo spostata dove gode di alcune ore di luce diurna. Si smetti di fertilizzarla, si riducono le annaffiature, e vuole la completa oscurità di notte. Completo riposo.