Le piante grasse, dette anche piante succulente perché ricche di acqua, vantano molti fan club in tutto il mondo, da Vienna a Città del Messico. Per loro si prova un amore un po' diverso da quello delle piante comuni, forse perché la loro struttura carnosa e priva di foglie, e la loro presenza importante quando diventano molto grandi, le rende più simili a un pet domestico che a una pianta vera e propria, addirittura le braccia di un cactus possono dargli un aspetto antropomorfo. L'errore che si fa invece spesso, fra chi vuole scegliere una pianta grassa da tenere in casa ma non sa come prendersene cura, è quello di credere che le piante grasse si comprino e si lascino lì in un angolo, dimenticandole. Per poi chiedersi, dopo qualche mese, perché sono morte. Il pollice verde non c'entra, è come comprare un pesce rosso e poi chiedersi come mai sia morto dopo che non gli si è mai cambiata l'acqua e dato del cibo. Abbiamo stilato alcune regole per la cura delle piante grasse da appartamento per ottenere il meglio da loro con poco impegno e molte soddisfazioni, anche quella di vederle vivere per qualche decennio.

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Cambiare il vaso delle piante grasse. Quando compriamo una pianta grassa, in genere ci viene consegnata dal vivaista in un vaso di plastica. La plastica è un materiale non traspirante mentre le piante grasse, che vivono in ambienti secchi (guardando bene la bandiera messicana se ne vedrà una del genere Opuntia, sotto l'aquila) hanno bisogno che le radici non stiano troppo nell'umidità. Per cui la prima cosa da fare è comprare un bel vaso classico di terracotta più grande di quello in cui si trova ora, perché dandole spazio la pianta crescerà.

Preparare il terreno delle piante grasse. Per tutti gli stessi motivi detti sopra, il terreno della nostra pianta deve essere ben drenato. Alcuni pensano che vadano piantate nella sabbia, ma non è vero. La cosa migliore da fare è porre sul fondo del vaso, durante il travaso da quello di plastica, uno strato di argilla espansa apposita - si compra dai fiorai o in vivaio - o cocci di vecchio vaso rotto, se ne abbiamo uno in giardino da martellare dopo averlo nascosto in uno straccio per evitare che le schegge schizzino via. Lo strato drenante non deve superare un terzo dell'altezza del vaso.

Scegliere il terriccio per le piante grasse. Dopo aver deposto il fondo drenante, si può porre un primo strato di terriccio, fino a quando il vaso è pieno per due terzi. Se abbiamo in casa del terriccio avanzato di altre piante va bene anche quello, purché non sia per ortensie, che è specifico per quel tipo di pianta. Ma se dobbiamo acquistarlo, tanto vale prenderne un tipo specifico per piante succulente dal solito vivaio o dal fioraio. Su quello strato si pone la pianta estratta dal vaso di plastica, con tutto il suo panetto di terra intorno alle radici, che va maneggiato delicatamente. Una volta messa al centro, si riempiono le parti vuote intorno con altro terriccio, finché la pianta è ben alloggiata. Non pressiamo troppo.

La collocazione delle piante grasse. Le piante grasse necessitano di luce, quindi vivono bene vicino alle finestre, ovvio. Se d'estate c'è la possibilità di spostarle su un balcone o in giardino ne saranno molto contente, basta non scegliere un punto in cui il sole batte tutto il giorno perché potrebbe ferirle, molto meglio un punto in cui in alcune ore della giornata c'è luce non diretta. D'inverno, a meno che non si viva in Sicilia, le piante grasse devono essere tirate dentro casa perché se la temperatura scende sotto i 4° per loro può essere la fine. In casa non devono essere collocate vicino alle fonti di riscaldamento ma, come già detto, vicino a una finestra dove anche l'eventuale sole diretto invernale non gli farà alcun male.

L'annaffiatura e il concime delle piante grasse. Altro errore frequente commesso da chi compra le piante grasse: pensare che le piante grasse non hanno bisogno di acqua. Si tratta di una convinzione sbagliata. La pianta grassa non ama certo il sottovaso sempre pieno d'acqua e resiste bene se dimentichiamo di annaffiarla, non si appassisce o secca come un basilico, ma va annaffiata anche lei. Persino nel deserto la pianta grassa si abbevera con la condensa che cola lungo la sua pelle impermeabile durante le escursioni termiche notturne. Se la nostra pianta grassa d'estate è all'aperto si annaffia ogni sera, mai nelle ore centrali quando il sole è forte perché le radici ne soffrirebbero, e possibilmente - ma non obbligatoriamente - riempiendo la vaschetta sottostante due o tre volte, di seguito, appena il terreno "beve" il contenuto, invece che da sopra, per evitare che le radici si abituino a risalire. Meno spesso se sono in casa anche d'estate. D'inverno vanno lasciate a riposo e annaffiate solo quando vediamo il terreno molto polveroso a causa dei riscaldamenti, il che potrebbe accadere anche solo una o due volte in tutto l'inverno. Quando arriva la primavera, sia che debbano restare in casa per mancanza di balconi e giardini, o che le temperature consentono di riportarle all'aperto, le nostre piante si risvegliano e gradiscono un po' di concime per nutrire il terreno. Come al solito, meglio uno specifico per succulente, povero d'azoto, da somministrare ogni quattro settimane. Qualcuna, se trattata bene, ci ripagherà con i fiori.