Le piante grasse hanno la reputazione di essere facili da coltivare e a prova di qualsiasi pollice nero senza speranza. Per alcuni versi questo è vero, sicuramente è molto più facile coltivare un piccolo cactus che una gardenia. Però anche le piante succulente con meno pretese possibili hanno bisogno di qualche cura, di luce, di acqua se il terreno è troppo secco, di un cambio di vaso quando crescono troppo e di concime ogni tanto. L'errore più comune che si può fare, invece, è quello di pensare che la regola valga per tutte, che non esistano piante grasse difficili, ed è così che i neofiti in cerca di piantine su cui fare pratica per diventare una volta per tutte pollici verdi, si fanno attirare da piante grasse difficili da coltivare in casa, all'aperto, in qualsiasi posto. Per farla breve, ovunque non sia la loro area naturale di provenienza. L'esca che ci fa commettere l'errore: la loro bellezza. Si tratta di piante con poca adattabilità, che vivono bene solo se l'ambiente rispetta equilibri così delicati che si possono perdere facilmente. Solo chi è super esperto può riuscire a coltivarle, chi invece è agli esordi della passione per le succulente, farebbe bene a evitare queste cinque piante grasse, almeno agli inizi, per orientarsi sulle succulente facili da coltivare.

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La Mamillaria Plumosa
Bellissima, con tutta quella lanuggine bianca che sono invece spine morbide, e che la fanno sembrare avvolta in una stola di voile. Ma è anche delicatissima e soprattutto, col difetto di non lanciare segnali di disagio. Ci sembra che vada tutto bene, poi un giorno la tocchiamo e si affloscia o si buca, e scopriamo che stiamo ammirando da giorni un guscio vuoto. Questo perché si tratta di una specie sensibile più delle altre al marciume, basta una goccia d'acqua di troppo, e addio. Inoltre, la Mamillaria Plumosa non vuole che le si bagnino le spine, peggio dei Gremlins. Se proprio vogliamo tentare, va annaffiata regolarmente in estate con cautela e fertilizzata una o due volte l'anno, e incrociare le dita.



L'Aeonioum
Affascinante soprattutto quando le foglie sono brune, può sembrare una pianta facile da coltivare perché capita di vederla sui balconi, ma a osservarla bene con occhio esperto, è solo una versione strapazzata di come dovrebbe essere davvero, ossia ricca di foglie lucide e sane. Se non curata, è molto poco attraente. L'Aeonioum, infatti è molto sensibile alle innaffiatura sbagliate o irregolari, soffre allo stesso modo quando sono scarse e quando sono troppo frequenti, inoltre è estremamente sensibile agli sbalzi di temperatura e si lascia morire con un colpo di tramontana. A confondere ancora di più la situazione c'è la sua insofferenza agli ambienti chiusi, che rende problematico il ritiro in casa del vaso durante le stagioni fredde. Insomma, meglio passare ad altre piante grasse da appartamento.

Le Lithops Pseudotruncatella
Queste piantine deliziose suscitano un awwwww permanente. Nel loro aspetto si legge il disperato e commovente tentativo evolutivo di difendersi dagli animali attirati dall'acqua che racchiudono, mimetizzandosi da sassi. Il loro nome popolare, infatti, è Sassi Viventi, ma anche quello botanico richiama i ciottoli. Mai iniziare a fare pratica con le Lithops, quando muoiono ci si rimane anche molto male. Ma poiché fra tutte le piante di questo elenco sono forse le meno problematiche, il loro acquisto può essere il premio da promettersi quando diventiamo più esperti e ci sentiamo abbastanza coinvolti da concedere loro solo quattro o cinque ore di sole diretto d'estate, per poi spostarle in una zona non illuminata direttamente, e segnare sul calendario tutte e quattro le volte in cui vanno annaffiate in un anno, con scadenza regolare.



Aloe Polyphylla

Precipitarsi a comprare un'Aloe polyphylla è come partecipare alla fiera dell'ovvio: una pianta che cresce a spirale, come resisterle? Il fatto che sia della famiglia delle Aloe trae pure in inganno perché quella più comune, l'Aloe Vera, è abbastanza facile da coltivare. La Polyphylla, invece, teme il caldo eccessivo così come gli ambienti umidi, soffre nei vasi di plastica, ha bisogno di uno strato di drenaggio livello pro all'interno del vaso perché se no marcisce, vuole un terriccio leggermente acido, d'inverno in casa si infastidisce, però resiste bene alle basse temperature, ma solo se il clima è molto secco. Insomma, troppi se e troppi ma. Lasciamola a chi ci sa fare.

La Welwitschia Mirabilis
La regina delle piante succulente, il traguardo di ogni appassionato di piante grasse, la laurea ad honorem della competenza suprema in materia: la Welwitschia Mirabilis, più che una pianta è un'enorme gatta da pelare, tanto che "addomesticarla" è quasi immorale. È una pianta del deserto africano, dove spesso vive come unica autospettatrice della sua magnificenza. Le sue particolarità: emette per tutta la vita due foglie sole che crescono a una lentezza esasperante, in centinaia di anni. Si dice che possa vivere fino a duemila. Per questo nella lingua afrikaans viene chiamata "la pianta con due foglie che non possono morire". In realtà, in casa nostra muore facilmente. Se vogliamo affrontarla, una volta esperti, dobbiamo mettere in conto che: #1 non avremo mai la soddisfazione di veder aumentare di lunghezza le sue foglie; #2 che necessità di un terreno particolare che emuli l'ambiente desertico; #3 che bisogna anche darle del fungicida. E che bisogna avere tanta fortuna.