Potrebbe essere l’immagine di copertina di un video di Lana del Rey o la cover di un servizio di moda stampato negli anni Settanta. E invece l’ultima foto di Charlotte Casiraghi pantaloni bianchi, maglione bianco, aurea bianca è lo scatto che apre io prossimo numero della rivista francese Madame Figaro. Drappi azzurri alle spalle come sfondo, a simulare un cielo casalingo, metafora di una nuova normalità cui siamo stati costretti ad abituarci in fretta e furia, seduta su un sofa-nuvola, nella texture e nel colore, oggi Charlotte Casiraghi ci guarda negli occhi superando ogni obiettivo fotografico, ogni foglio patinato, ogni confine di Stato, e lo fa per parlarci a cuore aperto delle cose che le stanno più a cuore, che ama con tutta se stessa, che la fanno soffrire, che la rendono meno royal e più umana, che la avvicinano alla kermesse di sudditi che hanno sempre sostenuto il suo essere, giustamente, low profile. Sarò una delle nobili più invise d’Europa ma non avrete mai il mio gossip.

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A disposizione ha un intero numero di Madame Figaro, per la seconda volta editor in chief dei contenuti editoriali del magazine, Charlotte Casiraghi frangetta a tendina, à la parisienne ovvio, e ciocche morbide a incorniciarle il viso posa in copertina, e recita: viviamo i cambiamenti, ripensiamo le nostre abitudini. Si lascia avvolgere dal look comodo, gentile, sicuro, lo stesso che ci ha accompagnato negli ultimi mesi devoti all’homewear, lezione di rilassatezza di stile che forse ci porteremo dietro per sempre.

Pantalone bianco ampio e morbido di Lemaire e pull XL che ha la firma dell’amico Anthony Vaccarello per Saint Laurent. C’est tout. La scritta Philo, campeggia al centro della rivista, contro la versione mignon del suo nome, scritto più in basso. “Com’è arrivata o oddio e per la filosofia dentro il principato di Monaco? L’ha portata mia madre”, chiosa la mamma bis e moglie di Dimitri Rassam. “È la storia di una passione da trasmette, di una libertà di pensiero infinita”, racconterà all’interno del numero. “Ricordo di aver sempre amato i libri, ancora prima di imparare a leggere. Vedevo mia madre farlo e allora andavo in giro con qualche tomo sottobraccio facendo finta di stare andando a leggere da qualche parte”, spiega dolcemente in uno degli estratti dell’intervista. “La cultura ci salverà? Può e deve, è il pensiero che mi fa credere nel mondo ogni mattina”.