Quando si parla di moda come atto "politico", pensiamo sempre a divise, uniformi, abiti della contestazione. E invece no. «La Georgia non è un paese conosciuto, eppure qui c'è una creatività d'alto livello, soprattutto nella moda: del resto a Tbilisi sono nati Demna Gvasalia , direttore creativo di Balenciaga, e David Koma, che vive a Parigi ed è stato direttore creativo di Thierry Mugler. Però la situazione è sempre molto difficile. Ci sono state le elezioni politiche che hanno scontentato gran parte della popolazione che si è riversata nelle strade. Il Covid-19, che all'inizio sembrava averci risparmiato, ha cominciato a picchiare duro. Quello che a me fa paura, è che viviamo da 30 anni in una situazione di tale instabilità da farci l'abitudine. Ecco perché mi sono alleata con Mercedes Benz e cinque anni fa ho creato la Tbilisi Fashion Week. Le recensioni sono state entusiastiche, comprese quelle di Marie Claire. Ma quest'anno, dopo aver sperato di farli in presenza, siamo stati costretti a fare gli show in digitale: ed è per questo che ho creato la Georgian Fashion Foundation, di cui anche voi fate parte. E le creazioni sono state presentate con dei video su una piattaforma digitale dove poter far vedere il lavoro dei nostri designer: molti di loro, come Situationist o Anouki, hanno venduto bene anche in Italia».

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Courtesy Press Office Mercedes-Benz Fashion Week Tbilisi.
Una giacca di Situationist, disegnata da Irakli Rusadze: uno dei brand più famosi della "new wave" della moda georgiana, tanto da aver sfilato a Milano (e aver convinto Beyoncé e Bella Hadid ad acquistare i suoi capi).

Parla Sofia Tchkonia, fondatrice della Mercedes-Benz Fashion Week Tbilisi: imprenditrice, eletta da Forbes come la donna più influente del suo paese, che ne ha valorizzato i talenti con una manifestazione che si è poi riverberata anche sul turismo, sulla cultura, sui mercati globali, malgrado alcuni "vicini di casa" non proprio facili: soprattutto se vuoi rendere indipendente da uno che si chiama Vladimir. Ma la "sua" iniziativa resta un punto fermo per l’economia del paese e anche un’importante vetrina per gli aspiranti designer locali. E la piattaforma ha ospitato contenuti multimediali esclusivi di designer, creativi, partner, media, rivenditori e istituzioni culturali: un tentativo ben riuscito per dare nuova vita all’industria della moda georgiana che ha, più di tante altre realtà, subito il contraccolpo della crisi planetaria. Ecco una selezione di quelli che abbiamo amato di più.

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Courtesy Press Office
La cover con Sofia Tchkonia dell’edizione georgiana di Forbes.

Anouki Creato nel 2013 dalla designer e influencer Anouki Areshidze, ha intenzione di essere un brand «molto personale» per ogni cliente e fornirle ciò di cui sente il desiderio sia nella quotidianità, sia in occasioni "speciali". Anouki, sposata all'ex calciatore del Milan Kakha Kaladze, ha studiato proprio a Milano, alla Marangoni. Con il suo team vorrebbe dimostrare che la Georgia ha molto da dire anche su una moda femminile disegnata proprio da una donna.

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Courtesy Press Office Anouki.
Un tailleur pantaloni di Anouki per la primavera-estate 2021, dalle linee morbide e volumi ampi.

Aka Prodiashvili Una collezione colorata e sgargiante, dai dettagli che esplorano il linguaggio estetico queer: il suo lavoro combina la tradizione virile con un'estetica femminile, mescolata con la fantasia della dark comedy. Le collezioni di Prodiashvili s'ispirano a una foresta esotica. È tutto basato sulla dualità di cultura e identità, sviluppa un guardaroba ibrido, messo in scena con cura in audaci spettacoli teatrali. Nella collezione primavera-estate 2021, introduce una nuova estetica ispirata a Mortal Combat, Matrix e ai suoi personaggi di fantasia preferiti. Fantascienza e sensualità. Abiti voluttuosi, pantaloni in latex, mantelle floreali sono i punti chiave di una collezione divertente e ironica.

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Courtesy Press Office Aka Prodiashvili
Un abito "burtoniano" di Aka Prodiashvili per la primavera-estate 2021.

Keburia George Keburia ha fondato la sua etichetta nel 2010, presentando una collezione surrealista satura di riferimenti fantastici e stravaganti. Mescolando elementi maschili e classe femminile, con linee voluminose e un design minimale, le collezioni di George Keburia mirano ad andare oltre la funzionalità, offrendo un senso di evasione dadaista.

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Courtesy Press Office Keburia
Un abito-vestaglia ironico di George Keburia per Keburia, primavera-estate 2021.

Vaska Vasil Vaska ha fondato la sua etichetta omonima nel 2015 e il suo debutto è stato durante l'MBFW Nel 2017 quando ha realizzato la sua prima collezione uomo. Ha studiato all'Accademia statale delle arti di Tbilisi, facoltà di architettura. «Essere architetto mi aiuta a percepire più facilmente le forme. Inizio a pensare alla costruzione, prima dello schizzo». Le sue collezioni sono accompagnate da uno spirito poetico e romantico.

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Courtesy Press Office Vaska
Un abitino anni Sessanta, da catalogo dell’Ex Unione Sovietica, firmato da Vaska per la prossima primavera-estate.

Gudu Fondata da Lasha Mdinaraze, che ha vinto il Be Next per i giovani designer. Il suo brand si focalizza su silhouette essenziali, decostruite e frutto di sperimentazioni di tagli e lavorazioni, per un risultato moto drammatico e teatrale.

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Courtesy Gudu
Una giacca di Lasha Mdinaraze per Gudu, primavera-estate 2021

Lado Bokuchava Fondato nel 2017 dal giovane designer georgiano Lado Bokuchava, il marchio si nutre di stile underground anni '80 e contemporaneità. Ogni collezione è un mix di stile classico e urbano. La maggior parte dei look è composta da molti dettagli staccabili, il che li rende multifunzionali e comodi da indossare per qualsiasi tipo di corpo.

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Courtesy Press Office Lado Bokuchava
Un outfit "smontabile" di Lado Bokuchava per la p-e 2021