Più iconico della baguette, più evocativo della Tour Eiffel, più eversivo del Crazy Horse. Jean Paul Gaultier, classe 1952, oggi è un simbolo della pariginità doc, quella che fa impazzire gli americani (e infatti Marion Cotillard è andata a prendere l’Oscar fasciata in suo abito- sirena d’alta moda) e, partito come un rivoluzionario dell’estetica oggi fa parte integrante del panorama francese.

Con le sue collezioni di prêt-à-porter uomo e donna, di alta moda, di profumi longseller e con l’incarico di disegnare Hermès - altra grande istituzione locale -, Gaultier non perde l’aria di eterno ragazzo che (si) prende in giro malgrado il successo.

L’appuntamento per l’intervista è nella sede di rue Saint Martin, e a nessuno dei due sfugge la sottile ironia che la fastosa dimora fosse, negli anni 20, il Palazzo del Proletariato. «Ci venivano a ballare gli operai», dice, come se ora fosse un dopolavoro a cinque stelle.

1.Associazione di idee: se io le dico “classico”, a lei viene in mente...? Yves Saint Laurent. O me.

    2. Lei? Penso che si debba conoscere - e bene - la cultura classica per decostruirla, sconvolgerla, rielaborarla.

    3. Alla sua età c’è ancora chi la chiama “l’enfant terrible” della moda. Lei si arrabbia? Si figuri! Si tratta di un errore. O di pigrizia.

    4. Il capo più classico di Gaultier? Il corsetto.

    5. Un uomo che avrebbe voluto vestire? Marlon Brando.

    6. E una donna? Ava Gardner, Maria Callas e la vostra Anna Magnani.

    7. Tutte persone di notevole piglio e di grande carattere... Cioè proprio quelle che mi interessano.

    8. L’eleganza è...? Un’attitudine di porsi rispetto al mondo e soprattutto rispetto agli altri.

    9. E il lusso è...? Viviamo in un mondo dove i valori diventano sempre più immateriali, relativi e soggettivi. Per me il lusso è il tempo. Ne ho sempre troppo poco.

    10. Il più bel ricordo d’infanzia? Alle elementari la maestra mi ha sorpreso mentre disegnavo le ballerine delle Folies Bergère che vedevo in tv. Mi ha strappato il foglio con gli schizzi, me lo ha appuntato con uno spillo sulla schiena e - sa, ero solitario e un po’ effeminato - mi ha fatto fare il giro della scuola, per umiliarmi.

    11. Ma è orribile! Le avevo chiesto il ricordo più bello... Mi lasci finire. Nei corridoi sono usciti gli alunni: invece di prendermi in giro, hanno detto: «Bravo Jean Paul! Come sai disegnare bene! Complimenti!».

    12. Che lezione ha imparato? Che dal male può nascere il bene. Che l’amore arriva come un regalo, quando meno te l’aspetti.E che il dolore può trasformarsi in crescita spirituale.

    13. Lei è un ottimista? Sì. Inguaribile.

    14. Meglio un anno senza amore o un anno senza lavoro? Adoro talmente quello che faccio che non riesco a dividere l’uno dall’altro... Sono proprio costretto a scegliere?

    15. Sì. È peggio un anno senza lavoro.

    16. L’ultima volta che ha riso? Con lei, dopo questa domanda!

    17. L’ultima volta che ha pianto? Ieri sera, mentre vedevo il film L’arnacoeur (in italiano Lo spaccacuori, ndr), una commedia romantica con Romain Duris e Vanessa Paradis.

    18.Si commuove facilmente? Più davanti a un film che nella vita reale.

    19. Il film che le ha cambiato la vita? Falbalas di Jean Becker, del ’45.

    20. L’ultima volta che ha litigato? Oh... Forse tre ore fa?

    21. Se non avesse incontrato Madonna, la sua carriera sarebbe stata diversa? Un po’ sì. Lei corrisponde perfettamente al mio ideale femminile (ha disegnato per lei i costumi del Blonde Ambition Tour nel ’90 e del Confessions Tour nel 2006, ndr): una donna che usa gli strumenti tradizionali della seduzione per ottenere potere e forza.

    22. Il suo profumo preferito? Quello della natura, in qualsiasi forma. La mia casa dà su un giardino e io mi sveglio felice di respirare l’aria del mattino. Siamo così ipercittadini!

    23. La sua madeleine olfattiva? Il pane fresco, appena sfornato.

    24. A cosa serve il profumo? È il primo abito che veste la pelle.

    25. Una donna che non si profuma è una donna...? Libera. È sicura di sedurre soltanto con il proprio odore.

    26.E un uomo? Lo stesso.

    27. Perché, dal ’93, i flaconi del suo profumo giocano con gli stereotipi del corpo maschile e femminile? Per un’identificazione primaria e ironica tra maschi e femmine.

    28. Se, per un giorno solo, lei fosse l’uomo più potente del mondo, come lo passerebbe? Lo trascorrerei in un letto gigantesco con tutte le persone che amo e che ho amato. Nient’altro, se non guardare film, tutti quanti insieme...

    29.Oggi li ridisegnerebbe uguali uguali? La verità? Non lo so.

    30.Eppure lei ha inventato gonne da uomo e pantaloni da gangster perso le donne... Vuole un piccolo scoop? All’inizio volevo una fragranza unisex. Poi mi è stato detto che non sarebbe stata una giusta strategia di marketing, ed è andata così.

    31. Ma uomini e donne possono scambiarsi i vestiti? Se vogliono...

    32.Vestirebbe Obama o Sarkozy? Nessuno dei due. Guardi, piuttosto mi piacerebbe vestire - come le chiamate, in Italia? Ah, sì! - le veline.

    33. Cosa conta di più nella vita? Le emozioni. Non potrei vivere senza.

    34. E cosa conta di meno? Il potere.

    35. Parola più amata? Amore.

    36. Parola più detestata? Intolleranza.

    37. Lei è stato attaccato in modo aggressivo dagli animalisti perché usa le pellicce... Trovo scandaloso usare la violenza per combattere un business. Uso solo pelli di animali d’allevamento. Io amo la vita. Dunque, perché difendere un visone e poi mangiare un pollo? E ancora: un fiore è vivo e la sua esistenza sarebbe più lunga se non venisse reciso. Come mai non ci si preoccupa dei fiori?

    38. Lavora meglio con gli uomini o con le donne? Con le donne.

    39. Perché? Sono più coraggiose degli uomini e sanno bilanciare la parte emotiva con quella razionale.

    40. A chi racconta un segreto molto intimo? A un amico molto intimo.

    41. A chi sente di dover dire «grazie»? A mia madre, per avermi dato la vita.

    42. Cosa le viene in mente quando vede qualcuno vestito davvero molto, molto male? Che può essere una buona opportunità per darmi un’ispirazione. Non è detto che quello che chiamiamo “cattivo gusto” sia poi veramente così cattivo.

    43. Esiste un cattivo gusto? La volgarità.

    44.Come giudica le catene di moda low cost? Danno la possibilità a tutti di essere alla moda senza spendere molti soldi. Un’operazione corretta.

    45. A proposito: se dovesse consigliare a una donna tre capi-investimento di Jean Paul Gaultier, sarebbero...? Una giacca. Un abito. Un paio di pantaloni.

    46. Beatles o ? Quando ho sentito per la prima volta Satisfaction, è stato uno shock. Però poi mi sono identificato più nei Beatles.

    47. Ascolta musica classica? No. Mi fa sentire come se tornassi a scuola.

    48. Segue dei rituali, organizza delle piccole cerimonie prima dei defilé? Non ne ho proprio il tempo.

    49.Che libri legge? Soprattutto biografie: una vera ossessione.

    50.Ultimo libro letto? Le Montespan: la biografia di JeanTeulé, sull’uomo più cornuto del mondo: il marito della favorita del Re Sole, La Montespan.

    51. Lei comprerebbe un’opera di...? Una fotografia di Helmut Newton, di Bruce Weber, di Sarah Moon.

    52. Dove si va quando si muore? Spero in un luogo dove ritrovare tutte le persone che non sono più qui.

    53. Crede in Dio? Credo in qualcosa di superiore che dia un senso alla vita.

    54. Sessualità: si può vivere senza? Può succedere, a partire da una certa età.

    55. Sensualità: si può vivere senza?A me sembra onestamente impossibile.

    56. Si ricorda il primo vestito che ha fatto? Certo. Era per mia madre.

    57. Lei è uno shopping addict? No. E soprattutto, non faccio shopping di moda. Preferisco acquistare altro.

    58. Che cosa? Oggetti vecchi, anche se non di grande valore: riviste di moda, giocattoli, soprammobili...

    59. Si considera fortunato? Sì, perché molti hanno creduto in me.

    60. Perché corre come un pazzo in passerella, dopo ogni défilé? Perché evviva, è fi-ni-ta!

    61. Com’è la sua idea di serata ideale? Terribilmente casalinga. Cenare tranquillo, guardare un film a letto...

    62. Da solo o incompagnia? Vanno bene tutte e due le opzioni. Devo ammettere che, con l’età, aumenta il piacere di stare solo. Non sempre, eh?

    63. Ha molti amici? Un numero giusto.

    64. La stanza della casa che ama di più? L’ideale sarebbe un unico locale: ha presente il film Alexandre... Un uomo felice? Philippe Noiret interpreta un fattore a cui muore la cattivissima moglie. Vedovo, si mette a letto, libero e felice, col cane che gli va a prendere giornali e cibo...

    65. La sua casa va a fuoco e può salvare una sola cosa: quale? Mi è successo davvero! Ero in vacanza su una barca che si è incendiata. La polizia ci ha imbarcato sulle scialuppe dicendo «portate via solo una cosa!» Ho preso le mie riviste di moda.

    66. Cucina? Ci sono persone che lo fanno meglio. Ma mai come mia nonna.

    67. Piatto preferito? I pomodori ripieni sono sempre stati la mia passione.

    68. Gli 80 e i 90 hanno avuto uno stile molto riconoscibile: come definire quello del primo decennio del millennio? Il trionfo della borghesia e del neoconservatorismo. E il tragico ritorno dei benpensanti...

    69. Un alieno arriva a Parigi e lei lo porta in tre posti per fargli conoscere la sua città: dove andate? Primo: al mio ristorante preferito, Casa Olympe, in rue Saint Georges. Secondo: a Le GrandRex, la più bella sala da cinema della città. Terzo: al Grévin, il museo delle cere.

    70. Ma al Grévin c’è anche lei, in cera! Ma sono più carino che non al Madame Tussauds: mi hanno riprodotto così male che faccio paura.

    71. Non le sembra un po’ egocentrico? Ma lo porterei lì perché c’è una stanza- labirinto di specchi, Le Palais des Mirages... Bella, così parisienne!

    72. Di che cosa ha paura? Di non avere più voglia di fare ciò che amo.

    73. Quanto dorme? Sette ore. No, sei.

    74. La spaventa invecchiare? Credo che spaventi più o meno tutti. Ma siccome il tempo passa per tutti, cerco di migliorarne la qualità, visto che non posso migliorarne la quantità.

    75. Ha più amato o è stato più amato? Non so. Ho sempre ricercato la reciprocità, in amore. Però,adesso che lei mi ci fa pensare...

    76. Dica, dica... Potrebbe sembrare che sia stato amato più di quanto io abbia amato. Ma non è così: ogni volta che ho capito che un amore era impossibile, ho evitato di fare e farmi del male lasciandomi andare a un sentimento irragionevole...

    77. Molto saggio per essere un “enfant terrible”... Bella scoperta, no?

    78. Quando ha visto una donna in Gaultier che lo indossava male? Quando portava l’abito proprio come era stato presentato in passerella.

    79. Lei è razionale nel privato: e nel lavoro quanta incoscienza c’è? Molta, perché ho sempre fatto quel che volevo. Poca, perché ciò che faccio è ragionevole. Per me, ovvio.

    80. Mai pensato di dire:«Stop?» Sì.

    81. Quando? Quando è morto il mio socio e amico Francis Menuge, nel ’90. Ma fare moda è quello che mi riesce meglio e un défilé è come un figlio...

    82. Ma ha fatto anche altre cose... I costumi dei film di Almodóvar, Greenaway, Besson, per i tour di Marilyn Manson e Kylie Minogue...

    83. Quante persone hanno il suo numero di cellulare? Una decina.

    84. Mai pensato a un lifting? Pensato sì. Ma mi fa paura finire sotto i ferri. E poi succede una cosa strana...

    85. Cosa? Conosco tante donne che si sono rifatte e sembrano più vecchie della loro età perché sono fintissime.

    86. Cos’è la bellezza? La bellezza è l’armonia nella differenza.

    87. Se fosse un inventore, cosa creerebbe? Una macchina del tempo che vada su e giù, dal presente al passato, giusto per andare a salutare gli amici che se ne sono andati.

    88. Le piacerebbe essere immortale? Ma no, sarebbe noiosissimo!

    89. Chi le piace dei suoi colleghi? Amavo molto Alexander McQueen: visionario, politically uncorrect. Lui sì,un vero “enfant terrible”. Génial!

    90. E un altro? Martin Margiela.

    91. Chi sarà il prossimo Jean Paul Gaultier? Nessuno. Mi spiego: ci sarà un altro che farà abiti belli come e più dei miei. Ma che apparterranno al suo stile personale.

    92. Colore preferito? Alla fine, il nero.

    93. Colori detestati? Il rosa confetto e il celeste cielo. Socialmente orribili.

    94. Cosa le hanno fatto di male? Nulla. Però, se ci pensa, sono i colori dei ruoli: il rosa è obbligatorio per le bambine, il celeste per i bambini...

    95. Non crede che il corsetto sia stata un’idea poco femminista? Al contrario: è un omaggio a tutte le donne forti e un tributo a quelle che hanno segnato la mia infanzia.

    96. Che futuro ha la moda? Le risponderò con un’altra domanda: di quale moda sta parlando?

    97. In che senso? Tutto oggi è moda: i viaggi, i ristoranti, la maniera di comportarsi, quella di parlare,di vedere certi film o no... Se intende questo concetto di moda, la tranquillizzo: non passerà mai di moda.

    98. Perché? Perché voler cambiare fa parte del dna umano da sempre.

    99. Il più bel viaggio che ha fatto? Tutti quelli con la persona amata.

    100. Mai andato in analisi? Non ne ho bisogno, se mi fanno interviste come questa: gratis e a domicilio. Dica, non le ho offerto una bella battuta per il suo finale?