Il piacere del pericolo. Ha l’aria fragile che incanta gli uomini e la pelle diafana, ma Evan Rachel Wood sa anche essere pericolosa (è cintura nera di Taekwon-Do) e trasgressiva. Da quattro anni è coinvolta in un tira-e-molla con il satanico (almeno nell’aspetto) Marilyn Manson, ma ad agosto pare che il fidanzamento sia stato interrotto.

L’attrice americana, 23 anni, si riprenderà forse con il lavoro: è nel prossimo film di Robert Redford, The Conspirator, e nei piani futuri c’è la trasposizione cinematografica di Pastorale Americana, capolavoro di Philip Roth. Carriera in ascesa, tra cinema e serial tv (è la bella vampira di True Blood) con un’escursione nella pubblicità per il nuovo profumo Gucci Guilty. Una campagna sexy per la stampa e un mini-film fumetto (presentato in 3D) innovativo.

Come descriverebbe lo spot di Guilty? Penso sia diverso da ogni altra campagna mai vista. È audace, all’avanguardia, è vero cinema. Totalmente inaspettato, credo sorprenderà molte persone. Frida Giannini è stata geniale a scegliere il regista di Sin City,Frank Miller. Si è rivelato perfetto.

Di che cosa è colpevole? La protagonista sa quello che sta per fare e lo tiene segreto. Non aspetta che gli eventi accadano, li fa succedere. Guida veloce, è pronta a tutto e ricerca l’avventura. Nei suoi occhi vedi che ha il controllo della situazione.

Alta velocità come trasgressione. Quindi non la si accusa di incontri fugaci. Assolutamente no. Il sesso è l’ultimo degli istinti umani rimasto e se fatto in modo sicuro e responsabile non deve creare nessun senso di colpa.

Le piacciono queste parti da bad girl? È molto divertente farlo sullo schermo perché non pago le conseguenze che avrei nella vita reale. È bello vestirsi alla grande e lasciarsi andare al cinema.Poi vado a casa, e mi rilasso guardando film a letto, non faccio nulla di sconvolgente...

Di quali sensi di colpa dovremmo liberarci? Di ciò che indebolisce la persona. Che costringe a concentrarti su come appari e su quello che gli altri pensano di te. Bisogna riuscire a essere se stessi. Fare quello che ci rende felici senza remore se non si ferisce nessuno. Io non voglio avere rimpianti.

Questa fragranza è stata concepita per “una donna che abbatte le barriere”. Lei quali valica? Non voglio che le donne si sentano colpevoli perché sono sexy o fanno sesso. Sono criticate molto più degli uomini che al contrario si prendono anche le pacche sulle spalle per i loro successi a letto, mentre su di noi cade la scure. Quindi mi piacerebbe che tutte avessero controllo e si sentissero sicure. Ma senza vantarsene!

Qual è il limite per non compromettere la sua integrità? Voglio mantenere un senso di mistero. Non mi dispiace provocare per ragioni artistiche, se il fine è far pensare. E non importa turbare, se si spinge a vedere in modo diverso. Ma non vorrei trasformare la mia vita in un reality show. Mi piace guardarli in tivù (ammetto, sono colpevole), ma non lo farei mai personalmente. Non voglio che la gente sappia troppo di me.

La musica dello spot è una cover di “Strange Love” dei Depeche Mode. Ma cosa c’è di strano nell’amore? Nel contesto del nostro spot ci sono due che non si conoscono, niente nomi e non si sono mai visti prima. Strano, no? Stanno insieme per una notte, ma non dimenticheranno mai questo incontro e il ricordo sarà legato al profumo.

Non si incontreranno più? Non credo. Amore bizzarro...

Quali sono i peccati del nostro tempo? Il giudizio pesante della gente. Non credo che nessuno dovrebbe permettersi di criticare qualcosa che non capisce o non ha mai sperimentato. Per questo non accetto barriere e oso per provare e vivere il più possibile. Almeno so di cosa sto parlando.

Gucci è il marchio della seduzione, del potere. Ma la seduzione è il vero potere che le donne hanno? Non credo sia l’unico! Ma certo sono maestre dell’arte, molto più degli uomini. Sanno essere misteriose e segrete.

Questa donna è un tipo veloce. Lei invece che ritmo ha? Cerco di mantenere un equilibrio. A volte mi prendo il tempo per rallentare, soprattutto dopo un periodo frenetico, altrimenti perdo il controllo. Per questo recentemente ho iniziato a meditare. Aiuta a ricentrarmi, al respiro, a connettere mente e corpo. Ma quando decido di andare veloce, metto il piede sull’acceleratore e non mi guardo indietro.

Lavora per la tv, ma anche con Woody Allen. Qual è la differenza tra le due esperienze? Con Woody (in Basta che funzioni) è stato incredibile, è una tale leggenda e non avevo mai incontrato nessuno come lui. In effetti mi ricorda Frida Giannini nel modo in cui seleziona il suo cast e crea un personaggio sapendo esattamente quello che vuole. Woody poi non ti dirige. Ti ha scelto pensando che eri perfetta per quel ruolo e ti lascia libera di impersonarlo. Può renderti nervosa, perché finisci una scena e lo guardi per sapere cosa ne pensa e non dice nulla. E alla fine della giornata viene e ti stringe la mano. La tv invece è velocissima. True Blood è stata un’esperienza surreale. Sono un vampiro e quindi non posso darle una prospettiva umana. E mi ripeto: è solo lavoro, soprannaturale!

Gli attori sono snob quando pensano che i film indipendenti siano migliori? Beh, la gente non dovrebbe essere così supponente! Non credo siano migliori dei film degli Studios. Io li preferisco perché sollecitano il pensiero e possono essere più artistici. Ma mi diverte anche vedere dei film d’azione mangiando popcorn. Non c’è nulla di sbagliato.

La sua pelle bianchissima è un’affermazione estetica? Una necessità perché al sole mi scotto subito. Ma mi piace, specialmente nei film perché riflette la luce.

Frida Giannini è attiva con l’Unicef in Africa. Lei per cosa si batte? Se dovessi scegliere una causa sarebbe legata alle donne. Vorrei avessero più potere. Sono triste quando le vedo sconfitte dalla società che suggerisce cosa e come devono fare o apparire. Spero che possano esprimere quello che sono fregandosene dell’età, del colore. Vivo a Los Angeles e mi demoralizza vedere ragazze il cui unico scopo è attirare l’attenzione di un uomo per avere dei favori. L’industria del cinema è dominata da maschi, ma dobbiamo realizzare che il nostro potere va oltre la seduzione. Okay, quello ce l’abbiamo, ma se si parla di lavoro il nostro potenziale è davvero più alto!