Dall’inizio: John Fitzgerald Kennedy biografia di uno dei presidenti che dietro a manifesti politici (scritti dal fratello Bob Kennedy) ha venduto agli Stati Uniti d’America il profilo di un uomo perfetto. Tanto perfetto da nascondere, per almeno i suoi mille giorni di presidenza degli States, una parte di biografia tutt’altro che limpida, quella di traditore seriale. Amanti di JFK

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La donna che fa ancora tremare i Kennedy si chiama Mary Pinchot Meyer e a lei era intestata una lettera di quattro pagine su filigrana della Casa Bianca in cui JFK le chiede di raggiungerla al più presto «Perché non lasci parte della tua superbia per una volta e non mi raggiungi qui? Lo amerei». Ma la questione non è affatto semplice e potrebbe benissimo entrare in una puntata di 11.22.63, la serie tv in cui James Franco cerca di cambiare la storia e salvare la vita di John Fitzgerald Kennedy. Perché se sull’affaire Marilyn Monroe si sono sprecate documentazioni e studi politici (fatta uccidere dal fratello Bob per non compromettere la carriera di John? Amata, alla fine da Bob stesso, amante storico di Jackie?), il fatto che Mary Pinchot Meyer fosse amica di liceo di JFK e che fosse stata sposata con un importante agente della Cia ha suscitato parecchie illazioni sulle teorie cospirazioniste circa l’assassinio del presidente a Dallas. La stessa Mary non ha mai ricevuto la lettera che attualmente vale 30 mila dollari. Perché? Perché l’ha custodita la segretaria della Casa Bianca, Evelyn Lincoln. Custodita almeno fino a quando Mary Pinchot Meyer non è stata uccisa a Georgetown nel 1964, assassinata mentre camminava tranquillamente. La lettera è stata scritta nell’ottobre 1963, un mese prima dell’omicidio di JFK. La firma? Una semplice J.

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Nick Bryant dell’Independent esattamente 22 anni fa aveva riassunto la vita amorosa di John Fitzgerald Kennedy con una citazione chiarissima “Essere un marito pessimo non faceva di lui l’essere un presidente pessimo”. Ma il valore economico delle sue trasgressioni sessuali non aveva ancora raggiunto la base d’asta di 30 mila dollari di questa lettera. Lettera che forse anche la paziente Jackie Kennedy poi Onassis avrà scritto a qualcuno dei suoi amanti essendo entrata anche lei nelle grazie del gossip dell’epoca per flirt con Paul Newman e Marlon Brando (lei che in un recente sondaggio di Incontri-ExtraConiugali.com si sistema alla quarta posizione tra le preferenze maschili per amanti famose)? Del resto John Fitzgerald Kennedy e Jackie Kennedy si sarebbero separati molto prima di Dallas se il patriarca Joseph non avesse chiesto alla nuora di portare molta più pazienza (e incassare un assegno da un milione di dollari).

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Del resto le storie non dette dell’ottima famiglia cattolica più potente d’America sono romanzi da best seller: ne sa qualcosa “la gemella psicologica” di JFK, Kick Kennedy sposata con un nobile inglese, amante a sua volta, vita scandalosa andata alle stampe nella biografia di Barbara Leaming. Il fratello, però, l’ha decisamente superata con una serie di amanti che non sono apparse nei file della Cia (come Marilyn Monroe e la Meyer) ma che erano abituate ai red carpet di Hollywood. La più criticata e mai dichiarata? Marlene Dietrich amante prima del padre e poi del figlio (si dice): lei entra nello studio ovale a 60 anni, JFK, appena insidiatosi alla Casa Bianca, se ne innamora almeno per 20 minuti come riporterà l’amico della Dietrich, Gore Vidal. John Fitzgerald Kennedy innamorato delle donne più potenti? Non solo: ha 19 anni appena compiuti ed è la nuova stagista della Casa Bianca, si chiama Mimi Alford e sarà l’amante di JFK per 18 mesi (in cui lo chiamerà sempre e solo Mr. President altro che Marilyn). E molti anni dopo, nel suo libro di memorie, Ho amato JFK (Rizzoli), spicca un’altra anticipazione che ritroveremo nel sexgate di Monica Lewinsky con Bill Clinton: ovvero una fellatio nella piscina più potente del mondo.

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Dalla stagista alla più morbosa relazione che si consuma per almeno due anni e mezzo: quella con Judith Campbell Exner, amante del boss mafioso Sam Giancana (con lui nella foto qui sotto) e poi porta mazzette per i Kennedy durante le presidenziali. JFK la conosce a Las Vegas e presto Judith diventa chiave e pedina politica della famiglia Kennedy. Poi, come ricorda Sara Stewart del New York Post, arriva Ellen Rometsch, 27 anni prostituta tedesca che in America sbarca il lunario come sosia di Liz Taylor. Nel 1963, si dice andasse avanti e indietro dalla Casa Bianca indisturbata. Fino a che, ancora una volta, Bobby Kennedy cerca di farla espellere dal Paese per limitare i rumors sul fratello. Come ha fatto JFK a essere amato dal popolo americano bacchettonissimo nonostante il suo essere ninfomane quasi dichiarato? Comprando con amore l’intellighenzia dei giornalisti più importanti, dai Graham ai Bradlees.

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L’amante meno sospetta e più evidente tra le donne di John Fitzgerald Kennedy rimane sicuramente Pamela Turner addetto stampa di Jacqueline Kennedy che “deve” frequentare la Casa Bianca per contratto. Ma fa moltissimi straordinari: dal 1961 al 1963 sono numerosi le notti passate a fianco di JFK. Jackie lo sa? Probabilmente sì ed è il motivo per cui continua a volerla come portavoce. Del resto Scandal e tutte le altre sceneggiature di Shonda Rhimes non hanno inventato nulla sulle donne al potere. Un’altra che lo sa benissimo è Hillary Clinton che sta ben lontana dai villoni di Palm Spring di Bill Crosby (galeotta fu per la coppia JFK Monroe) e preferisce un team tutto femminile per la sua corsa alla Casa Bianca (che conosce MOLTO bene, piscina inclusa).

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