Jodie Foster dovrebbe dare lezioni a tutti gli attori del mondo. Materia di insegnamento: un corso monografico su come azzeccare tutti i ruoli. O almeno la maggior parte di quelli che ti vengono proposti, anche se il sospetto è che siano i ruoli a diventare azzeccati quando a interpretarli è lei. Al netto delle teorie, la verità è questa attrice dalla faccia che non invecchia mai (dicono sia merito dei piani spigolosi del suo viso), non bellissima, dalla fisionomia minuta (è alta appena 161 cm) è sulla cresta dell’onda dal suo primo ruolo importante, quel leggendario Taxi Driver di Martin Scorsese che le procurò la sua prima nomination all’Oscar e la fama internazionale. E se lo merita.

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Nel film Papermoon, 1973.

Cosa sappiamo di Jodie Foster? Una delle cose che l’attrice difende con molta decisione è la sua privacy. Ma si sa, ad esempio, che “Jodie” è il suo soprannome da ragazzina. Il suo vero nome, infatti, è Alicia Christian Foster. E si sa pure che la mamma, Evelyn Almond, è stata abbandonata dal marito Lucius Foster poco dopo la nascita dell'attrice, quarta figlia della coppia dopo Lucinda, Costanza e Buddy. Fu la madre a introdurre Jodie nel mondo dello spettacolo, cominciando a portarla da giovanissima a ogni provino possibile. Il primo ingaggio arriva a soli 3 anni, quando l’azienda di solari Coppertone la sceglie come testimonial sia per lo spot, sia per i cartelloni stradali. L’immagine di baby Jodie e del cagnolino che le tira l’elastico del costumino svelando il segno dell’abbronzatura, diventerà iconica in tutto il mondo. Dopo le apparizioni in diversi altri spot televisivi, nel 1968 Jodie entra nel cast della serie tv Mayberry RFD dove già recitava il fratello Buddy. Nel 1972 arriva il debutto cinematografico: è al fianco di Michael Douglas nel film Due ragazzi e un leone, prodotto dalla Disney, in cui cerca di salvare un leone domestico che rischia di finire allo zoo. Nel 1974 arriva l’incontro fatale con Scorsese che le assegna una particina in Alice non abita più qui. Il grande regista si ricorderà di lei due anni dopo, quando sta cercando il volto giusto per Iris, la baby prostituta di Taxi Driver. Jodie ha 14 anni e non può girare alcune scene troppo esplicite. Al suo posto lo fa la sorella maggiore, Connie. Ma sarà l’alchimia artistica fra la giovane Jodie Foster, il regista e il protagonista Robert De Niro a dar vita a un capolavoro, e far sì che i critici la consacrino come uno dei più promettenti talenti del cinema mondiale. Azzeccandoci in pieno.

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Con Robert De Niro in Taxi Driver, 1976.

Jodie Foster e la (breve) strada verso l’Oscar. Jodie Foster è una secchiona. Da bambina ha imparato a parlare francese correttamente e a scuola è sempre andata bene, fino al diploma al Lycée Français di Los Angeles. Nel marzo del 1981 John Hinckleyt un fan di Jodie Foster, arriva dal Colorado fino al New Haven dove si trovava l’attrice per cercare di conoscerla, ma non ci riesce. Per attirare la sua attenzione pensa bene di sparare all’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, per fortuna senza riuscire a ucciderlo. Jodie è sconvolta. Sarà costretta a testimoniare al processo per confermare di non aver mai avuto nulla a che fare con l’attentatore. La vicenda l’ha così spaventata da dover faticare molto per ritrovare la serenità. Intanto, mentre continua a girare film con la Disney, si laurea alla Yale University in letteratura inglese magna cum laude nel 1985. Lo stesso anno rescinde il contratto con la Disney per cominciare ad accettare ruoli più maturi. Le verranno offerti subito. In Sotto accusa, nel 1988, interpreta la storia vera di Sarah Tobias, una cameriera che ha subito uno stupro, e la performance è così intensa da farle meritare il suo primo Oscar.

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Durante una lezione a Yale, 1981.

L’agente Starling e Hannibal the cannibal. Siamo arrivati al 1991, forse l’anno che chiunque, al posto di Jodie Foster, si farebbe tatuare su un braccio. L’attrice californiana viene infatti scritturata per il ruolo di Clarice Starling in Il silenzio degli innocenti, diretto da Jonathan Demme. La storia si svolge fra l’accademia dell’Fbi, dove Clarice sta diventando agente, e la prigione di massima sicurezza dove è detenuto Hannibal Lecter, un serial killer che divora le sue vittime. La Orion sarà costretta, a malincuore (e incrociando le dita) a far uscire il film il giorno di San Valentino invece che a febbraio, per non disturbare la candidatura all’Oscar di Ballando con i lupi. Ma la data d'uscita non danneggerà in alcun modo il film. Jodie riesce a non farsi rubare la scena da Anthony Hopkins, che interpreta il cannibale, e la combinazione dei loro talenti strepitosi dà vita a uno dei 50 film più belli della storia del cinema, oltre a essere una delle 3 pellicole che hanno portato a casa tutti e 5 gli Oscar delle categorie principali: miglior film, attrice, attore, regia e sceneggiatura. Quel secondo Oscar di Jodie sarà in cima alla sfilza di premi che accumulerà senza freni. E pensare che sia lei che Hopkins avevano ottenuto il suolo come seconda scelta, dopo la rinuncia, prima di Sean Connery (che lo definì “un copione rivoltante”) e poi di Gene Hackman e Michelle Pfeiffer. Con tutto l’amore possibile per tutti e tre: non sarebbe stato lo stesso!

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Alla posa della stella di Anthony Hopkins, 2003.

Jodie Foster e il coming out. Gli anni novanta sono memorabili, per la nostra eroina. Sono numerosi i film con Jodie Foster di quegli anni che ottengono un ottimo successo, tra cui il tenerissimo Nell, dove interpreta una donna cresciuta tutta sola in una casa nel bosco, dopo la morte della nonna e della sorella gemella, e che per questo è rimasta bloccata alla condizione cognitiva di una bambina. O l’emozionante Contact, di Robert Zemeckis in cui si cimenta con la fantascienza con risultati sconvolgenti e inediti. Ma soprattutto diventa mamma. Jodie Foster è lesbica ma ha due figli, dei quali non ha rivelato l’identità paterna, anche perché si è parlato molto di fecondazione in vitro e di un probabile donatore (qualcuno ha parlato addirittura del suo migliore amico, Mel Gibson). Anche se l'attrice ha mantenuto sempre uno stile di vita molto riservato, si è parlato per anni anche del rapporto fra Jodie Foster e Cydney Bernard, un'importante produttrice di Hollywood, durato per oltre quattordici anni, fino alla rottura nel 2008. Dopo la fine di questa storia d’amore con la Bernard gliene è stato attribuita una con la produttrice televisiva Cynthia Mort. Tuttavia, il suo coming out in pubblico arriverà solo nel 2013, con il memorabile discorso di Jodie Foster ai Golden Globe in cui ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale, oltre a salutare la mamma gravemente malata di demenza senile, che si era scoperto lesbica anche lei dopo la separazione dal violento padre dei suoi figli. Oggi Jodie è felicemente sposata con la fotografa Alexandra Hedison, con cui si è unita in nozze nel 2014.

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Con il suo migliore amico, Mel Gibson.

E adesso? Nel 2013, dopo due ultime prove di bravura come Carnage e Elysium, con quello stesso discorso in cui ha dichiarato la sua omosessualità, Jodie Foster ha annunciato anche l’addio alle scene. In quell’occasione ha ricevuto il Golden Globe alla carriera, diventando la più giovane attrice - a soli 50 anni - a ricevere questo premio dopo Judy Garland, che lo vinse nel 1962 a 39 anni. E il 4 maggio 2016 ha ricevuto la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, la n. 2580, di fronte all'IMAX Chinese Theatre. Si dedica molto ai figli e fa sport in modo quasi maniacale, yoga, kickboxing, karate, sollevamento pesi e aerobica. La sua attività artistica è concentrata solo sulla regia, ha diretto pure degli episodi delle serie Orange is the new black e House of Cards. Ma noi continuiamo a sperare di vederla ancora sullo schermo. Perché se è suo il merito di aver coltivato il talento e averlo usato al meglio, è anche vero che è stata la natura ad assegnarglielo, forse privandone uno di noi. E dividerlo ancora col suo pubblico (adorante) sarebbe un atto di generosità. Non si nasconde un patrimonio dell'umanità.