Il suo unico nudo cinematografico risale al 1986, in Blue Velvet ed è rimasto un cult. Perché sia nel cinema che come modella, Isabella Rossellini ha sempre saputo gestire e dosare spontaneamente la sua immagine, con leggerezza e probabilmente senza un calcolo. La figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini ha attraversato molte fasi, tutte diverse tra loro. E Isabella Rossellini oggi è ancora un capolavoro in stato di grazia. Motivi? Molteplici. Nasce a Roma il 18 giugno del 1952 e ha tre fratelli: la gemella Isotta Ingrid, poi divenuta professoressa alla New York University, Roberto Ingman, impegnato nel mondo della finanza, e una sorellastra, Pia Lindstrom, nata dal precedente matrimonio della madre. In seguito i fratellastri aumenteranno di numero con gli altri due matrimoni del padre, fra cui Renzo Rossellini jr., produttore cinematografico, e lo scomparso regista e produttore Gil Rossellini. Anche lei seguirà le orme dei genitori, entrambi entrati nella leggenda l’una come attrice, l’altro come regista.

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Isabella Rossellini modella a 60 anni. Dopo un delicato intervento per correggere una brutta scoliosi, appena 19enne e col visetto acqua e sapone, fa l’inviata Rai da New York per L’Altra domenica, il programma cult di Renzo Arbore in cui debuttano Roberto Benigni, Maurizio Nichetti, Andy Luotto e Milly Carlucci. A New York si sposa con Martin Scorsese e il loro matrimonio dura tre anni, fino al 1982. Si risposa col modello Jon Wiedemann, da cui ha una figlia, Elettra, ma anche con lui la relazione finisce nel 1986. La sua carriera di modella inizia relativamente tardi, a 28 anni e dura molto a lungo. Posa, tra gli altri per Vogue, Marie Claire, Harper's Bazaar, Elle davanti all’obiettivo di Bruce Weber, Richard Avedon, Steven Meisel, Helmut Newton, Peter Lindbergh, Eve Arnold, Francesco Scavullo, Annie Leibovitz e Robert Mapplethorpe. Lancôme la sceglie come testimonial e lo resterà per 14 anni. Poi, dopo il “licenziamento” per sopraggiunti limiti di età, l’anno scorso, la maison cosmetica la ingaggia nuovamente a 64 anni. Un rapporto inedito e così duraturo che nelle immagini pubblicitarie si può praticamente seguire lo scorrere della sua vita.

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Isabella Rossellini attrice (e che attrice). Nel cinema, Isabella fa il suo esordio nel 1976 lavorando con la madre nella pellicola Nina, di Vincente Minnelli. Ma il debutto vero lo affronta nel 1979 con Il prato. Nel 1985 recita nel suo primo film americano, Il sole a mezzanotte, ma il ruolo più importante, nel 1986 è quello di Dorothy Vallens in Velluto Blu di David Lynch, con cui l’attrice ha una relazione. Altri ruoli interessanti li sosterrà in Cugini, La morte ti fa bella (film cult di Robert Zemeckis del 1992), Fearless - Senza paura. e nei panni della dea Minerva nel film L'Odissea. Poi con Abel Ferrara, che la vuole fortemente per Fratelli (1996) e con Peter Greenaway, in Le valigie di Tulse Luper - La storia di Moab (2003).

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Con Dolce e Gabbana e Gary Oldman (1995)

Intanto, nel suo palmares sentimentale si aggiungono il grande ballerino Mikhail Baryshnikov, il Dracula di Coppola Gary Oldman, il regista e produttore Gregory Mosher. Ma Isabelle Rossellini è molto di più. È consigliere del Wildlife Conservation Network e direttrice della Howard Gilman Foundation, un'istituzione impegnata nella salvaguardia della natura, tema che le sta molto a cuore e che ha espresso anche con una seria di stravaganti cortometraggi intitolati Green Porn, sul sesso fra gli insetti. La fondazione è impegnata anche nella conservazione dell'arte, della fotografia e della danza. Isabella è riuscita a ottenere, tra l'altro, un finanziamento dal gruppo Disney di centomila dollari per entrambe le associazioni. Sostiene inoltre varie associazioni per l'addestramento di cani-guida per i ciechi ed è stata in passato amministratrice della George Eastman House, ricevendo nel 1997 un George Eastman Award onorario per il sostegno alla conservazione dei film. Ed è per la sua bellezza, la sua longevità artistica e per tante altre cose, che il pubblico di tre generazioni continua a guardare a lei come un modello di vita. E ad amarla.

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