La figura della signorina buonasera è scomparsa dalla tv italiana e fra poco la ricorderanno solo quelli di una certa età. Gli stessi che ancora parlano di Nicoletta Orsomando con grande affetto (e si informano su come sta e che fa), lei che era la capobanda delle annunciatrici Rai, donne dall’immagine discreta e un po’ misteriosa di cui gli italiani erano anche un po' infatuati. Nicoletta Orsomando morta oggi sabato 21 agosto, ha fatto da maestra a tutte le più giovani colleghe presentatrici italiane, perché con garbo ed eleganza annunciava i programmi che stavano per andare in onda. A modo suo, ha scritto un pezzetto di storia della Tv anche lei. Nicoletta Orsomando oggi è un simbolo vivente di una televisione che non c'è più.

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Nicoletta Orsomando, data di nascita 8 gennaio 1929, avrebbe potuto fare carriera come impiegata statale, dopo aver trovato sistemazione all'Ina-Casa. Ma il mondo dello spettacolo la attirava molto. La tv era una scatola magica in cui tutti sognavano di apparire, e visto che tutti le facevano i complimenti per il portamento e la dizione perfetta, scelse con tenacia di seguire il suo sogno. Nicolina Orsomando, detta Nicoletta, è nata a Casapulla, in provincia di Caserta, ma lei e la famiglia seguivano il papà musicista Giovanni in tutti i suoi spostamenti di lavoro. Quello tra Nicoletta Orsomando e Giovanni Orsomando è sempre stato un rapporto padre-figlia molto solido. Papà Giovanni era direttore di una banda musicale, ed è lui ad aver trasmesso alla figlia una buona educazione e sani principi. Dopo aver vissuto alcuni anni a Mazzarino, a Lavello e a Latina (all'epoca chiamata Littoria), la famiglia Orsomando si è stabilita a Roma, a Trastevere. Nella Capitale hanno trascorso gli anni difficili della Seconda guerra mondiale, e dopo la sua conclusione, Nicoletta ha studiato per diventare assistente sociale. Il suo primo lavoro è, come dicevamo prima, all'Ina-Casa, l’ente che nel dopoguerra assegnava abitazioni alle famiglie in difficoltà. Ma come abbiamo detto, non aveva intenzione di rimanere in un ufficio per tutta la vita.

Dopo alcune fugaci esperienze a teatro e dopo essere stata scartata per lavorare alla radio, nel 1953 Nicoletta è stata scelta ai provini per un nuovo, ancora poco diffuso mezzo di comunicazione in via sperimentale: la televisione. Il primo incarico che le affidano consiste nel presentare un documentario sull'Enciclopedia Britannica. Chissà se l’emozione che ha provato è stata tanta, anche sapendo che gli spettatori erano pochini? L’apparecchio televisivo, infatti, era un lusso per pochi. Dopo quella prima esperienza conduce la Tv dei ragazzi, il contenitore pomeridiano dei programmi per bambini. Poi ancora conduzioni di programmi intitolati Cineselezione e L'Amico degli animali. Quest’ultimo è stato il primo programma di divulgazione scientifico-naturalista dove lo zoologo Angelo Lombardi (decenni prima di Piero e Alberto Angela) spiegava tutto sugli amici quattro zampe, un argomento che tirava già allora. Nel 1957, con Nunzio Filogamo, Marisa Allasio e Fiorella Mari, Nicoletta Orsomando, ha condotto il Festival di Sanremo. Ovviamente, la kermesse musicale, alla sua 6° edizione, era più modesta di oggi e si seguiva soprattutto alla radio. Ma prometteva già bene. Poi ha partecipato al programma Sette giorni al parlamento, pioniere delle varie tribune politiche attuali. Presa confidenza con la materia, qualche anno dopo, nel 1968, la Orsomando ha condotto con il giornalista Jader Jacobelli anche il notiziario politico Oggi al Parlamento.

Le esperienze professionali di Nicoletta Orsomando, quindi sono state molte e diverse tra loro. Ma tutti la associano a quegli annunci che gli spettatori attendevano con simpatia, e che iniziavano sempre con la farse introduttiva “va ora in onda”. Le signorine buonasera negli anni 70 e fino ai primi anni 90 sono state all’apice della loro popolarità: oltre alla Orsomando (che ha anche rivestito un ruolo di coordinatrice), erano volti familiari, quasi delle parenti figure storiche come Anna Maria Gambineri, Mariolina Cannuli, Maria Giovanna Elmi (ve la ricordate, nella terza edizione dell’Isola dei famosi? Indistruttibile, arrivò persino terza), Rosanna Vaudetti, la tenera Roberta Giusti, scomparsa troppo giovane, e molte altre. Annunciavano con voce chiara e ferma i programmi in arrivo e quelli della serata. Il volto sorridente, il tono disteso e i modi gentili ispiravano serenità, in un'epoca in cui gli intervalli tra un programma e l'altro non erano ancora scanditi da successioni di pubblicità sparate a tutto volume (e di dubbio gusto). Si andava a dormire felici. Molte di queste fate della buonanotte, quando hanno raggiunto l’età limite decisa dalla Rai (ma la gente se le sarebbe tenute a oltranza), si sono riciclate come conduttrici e autrici, anche di programmi impegnati.

Il volto di Nicoletta protagonista della mostra TV 70 alla Fondazione Prada

Nicoletta Orsomando oggi è una bella signora agé. Si è ritirata dalla tv il 20 novembre 1993, avrebbe voluto godersi la pensione in tranquillità ma è troppo popolare per essere lasciata in pace ed è comparsa ancora in diversi programmi negli anni successivi, tra cui Su e giù, Viva Radio2 Minuti (dove Fiorello ha creato una sua esilarante imitazione eseguite volta per volta da altri artisti), Tutti pazzi per la Tele e Domenica In. Inoltre ha lavorato in Hotel Patria, su Rai Tre, dove aveva il compito di leggere lettere scritte da personaggi famosi o da gente comune. Nicoletta Orsomando, sposata nel 1957 con il giornalista Roberto Rollino, si è separata sei anni dopo per poi divorziare ufficialmente negli anni 70. Durante il matrimonio è nata l'unica figlia della coppia, Federica. Le farà di certo piacere se le diciamo che siamo grati per aver conservato come una vestale, lei e le altre, il fuoco sacro del bon ton e del garbo, e di aver accompagnato per mano la crescita culturale di un intero paese. I suoi modi da vera signora hanno segnato un'era della televisione nazionale, che oggi appare davvero troppo lontana. E da quando loro non sono più lì a dirci “signore e signori, buonasera” tutto è diventato un po’ più cheap.

photo courtesy Instagram.com e archivi video Rai