La principessa Vittoria di Svezia ha 40 anni, una bella famiglia e tutte le caratteristiche per far parte di una famiglia reale. Prima tra tutte: l’aver conosciuto l’infelicità che fa di lei una delle principesse più tristi di questa epoca. Ne ha parlato anche di recente in un’intervista, in cui ha raccontato quanto sia difficile, per lei, affrontare gli attacchi di ansia. È un concetto che, a sentirlo dichiarare da una futura regnante, fa sorridere quelli che ogni giorno deve combattere con lo stress della vita quotidiana, con le bollette, con le gomme dell’auto che si bucano e l’iscrizione dei figli all’asilo. Ma se proviamo a guardare alle storie come quella di Vittoria liberandoci dai pregiudizi e a immaginare che, probabilmente, anche vivere a palazzo diventa una cosa scontata, se lo fai da quando sei nato, forse potremo arrivare a capire che i sedili di una Rolls Royce non rendono poi così sopportabile la tristezza quanto si dice.

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Vittoria di Svezia neonata, insieme alla mamma, la regina Silvia di Svezia

Chi è Vittoria di Svezia, veramente? “L’idea che un giorno sarò la regina non mi lascia mai in pace, anche se non sarà domani. Devo rimanere costantemente focalizzata sull’idea che quello sarà il mio lavoro fino alla fine”. Vittoria, figlia dell’attuale re di Svezia Carlo Gustavo XVI e della regina Silvia, è nata il 14 luglio 1977, l’anno in cui Jimmy Carter diventa presidente degli Stati Uniti, la regina Elisabetta II celebra il giubileo d’argento, Elvis Presley esala il suo ultimo respiro e in l’Italia la Rai inizia le trasmissioni a colori. Vittoria viene battezzata nella cappella del Palazzo Reale a Stoccolma, e ha tre padrini e madrine: re Harald V di Norvegia, la regina Beatrice d’Olanda, e sua zia, la principessa Desirée. Le vengono imposti i nomi di Vittoria Ingrid Alice Desirée, tutti in omaggio a principesse e regine da cui discende. Vittoria non è destinata dalla nascita a diventare regina. Solo nel 1979, con l’Atto di successione, la Costituzione svedese viene modificata in modo da estendere il diritto di successione anche alle figlie primogenite dei regnanti.

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La famiglia reale di Svezia: la regina Silvia, i principini Maddalena, Vittoria e Carlo Filippo e re Carlo Gustavo XVI

Vittoria di Svezia, la primogenita, viene quindi educata e istruita, a partire dai due anni, a ricoprire il ruolo che il destino le riserva. Con i fratellini Carlo Filippo e Maddalena trascorre un’infanzia serena, frequenta democraticamente la scuola pubblica e il pomeriggio fa i compiti nella residenza di Drottningholm Palace. Ma mentre frequenta l’università in Francia comincia a dare segno di un malessere che l’accompagnerà per parecchio tempo e che metterà in allarme la famiglia e l’opinione pubblica di mezzo mondo. Vittoria perde infatti, repentinamente, parecchi chili. Per i medici che la prenderanno in cura è chiaro da subito che l’erede al trono è malata di anoressia. La faccenda non viene insabbiata e, con la modernità e la correttezza che spesso fa indicare la Svezia come paese modello, un portavoce del palazzo informa la stampa del problema e delle cure che la principessina adolescente sta ricevendo. Perché Vittoria sia precipitata nella spirale dei disordini alimentari non è difficile immaginarlo. Le pressioni del suo ruolo che incombono, i paparazzi che la seguono, la consapevolezza di non avere la libertà di gettare all’aria un destino già scritto, per fare – chissà – la ballerina, o la chef, o qualsiasi altra cosa, senza sollevare un polverone. Non sono cose così facili da gestire.

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Vittoria di Svezia magrissima nel 1997, in compagnia della zia, la principessa Lilian.

Vittoria i Svezia in America. Tuttavia, una volta diplomata, e anche se non proprio alle stesse condizioni di una comune mortale, Vittoria si sforza di condurre una vita normale e di fare la sua gavetta lavorando. Vola in America e fa la stagista alla sede dell’Onu a New York e all'ambasciata svedese a Washington. Torna e frequenta il Parlamento Europeo. Cerca di mantenere un basso profilo, tanto che non è difficile immaginarla (e probabilmente lo ha fatto) circolare per le strade indisturbata, come una ragazza qualsiasi, senza nemmeno una guardia del corpo mentre nessuno la riconosce. Nel 1998 decide di frequentare la prestigiosa Yale University, invece che l’università di Uppsala, proprio per essere meno riconoscibile. Dichiara di sentirsi molto meglio e di aver superato finalmente i suoi problemi col cibo. Ma in una intervista aggiunge che: “a volte vorresti essere da qualche altra parte, ed essere completamente un’altra persona”.

Vittoria di Svezia e Daniel. Come si può avere una normale vita sentimentale, quando sei una principessa? È difficilissimo, e qualsiasi decisione prendi, invece che solo a mamma e papà (e al massimo, le amiche) devi rendere conto del tuo nuovo moroso con un sacco di altra gente, milioni di persone pronte a giudicare se è l'uomo giusto o no. Per questo, quando nel 2002 comincia a circolare la voce di una relazione fra Vittoria e il suo personal trainer Daniel Westling, lei smentisce per ben sei anni. Westling è invece il suo fidanzato. Ex militare, proprietario di tre palestre al centro di Stoccolma, Westling è invece “il suo ragazzo”, come si direbbe di una comune mortale. Nel 2007 non si nascondono più e lui si trasferisce addirittura a palazzo. “Con lui vicino mi sento sicura”, dichiara Vittoria alla stampa, che appare molto più luminosa e soprattutto, nel peso forma. Nel 2009 Daniel subisce un trapianto di reni a causa dell'insufficienza renale che lo affligge dalla nascita. Il donatore è il suo papà Olle. Ma la coppia supera anche questa disavventura. Un momento di grande apprensione per la principessa. Subito dopo, con una festa alla Stockholm Concert Hall, in cui suoneranno per loro l’Orchestra Filarmonica Reale e la band dei Roxette, ufficializzano il fidanzamento con la dovuta approvazione del re, dato che Daniel non ha (ancora) titoli nobiliari.

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Vittoria e Daniel, matrimonio. I due innamorati si sono sposati il 19 giugno del 2010 nella Cattedrale di Stoccolma. È la prima volta che gli svedesi, e il resto del mondo, assistono alle nozze di una erede al trono di Svezia, invece che un erede maschio. Vittoria indossa un abito semplice, con le spalle scoperte, in un rassicurante color crema. Ovviamente, porta la corona. Contravvenendo alla tradizione svedese non entra in chiesa al fianco del futuro consorte, ma accompagnata dal papà, il Re Gustavo. Daniel è in nero, con camicia e papillon bianchi. Con le nozze, sta assumendo il titolo di principe consorte e duca di Vastergotland. Mentre nel resto d'Europa sono i principi a non sposare più le principesse, loro due hanno invertito i ruoli. Davanti a 1200 invitati, si scambiano la promessa di amore eterno guardandosi negli occhi. Sono così emozionati da pasticciare lo scambio di anelli (e da riderci su) mentre l’orchestra suona il canone di Pachelbel. Escono dalla chiesa sotto la tradizionale sfilata di spade incrociate e salgono sulla carrozza che li porterà in giro per le vie di Stoccolma, seguiti da sette chilometri di processione, accolti da 500mila persone raccolte nelle strade per salutarli. Al Municipio, dove si tiene il banchetto, li porta la stessa lancia dove si imbarcarono re Gustavo e la regina Silvia dopo le loro nozze, nel 1976. Alla folla che li acclama, Vittoria rivolge parole tenerissime: “Grazie popolo di Svezia, per avermi regalato il mio principe”.

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Quello di Vittoria di Svezia e Daniel Westling è stato definito “il matrimonio reale più maestoso dai tempi di quello di Carlo e Diana”. Trascorrono la luna di miele in uno dei luoghi più romantici del pianeta: la Polinesia francese. Rimangono per dieci giorni rintanati in uno yacht, con cui poi proseguono in crociera sulle coste del Brasile. Quando tornano a casa, in Svezia, li attende il maltempo. Eppure in una foto su tre di quelle che i paparazzi riescono a rubargli mentre giocano a golf, si baciano e sembrano non accorgersi della pioggerellina che li inzuppa. Un anno e due mesi dopo, il portavoce reale annuncia che Vittoria è in dolce attesa. All’insegna dello “speriamo che sia femmina, tanto può regnare lo stesso”, nella fredda mattina del 23 febbraio 2012 nasce Estelle Silvia Ewa Mary, 51 cm per 3 kg e 280 grammi. Manco il tempo di emettere il primo vagito, e la piccola Estelle di Svezia è già duchessa di Östergötland. Ma un giorno sarà la regina. Il 2 marzo 2016 Vittoria dà alla luce un secondo figlio. Stavolta è un maschietto imbronciatissimo, Oscar Carl Olof, Duca di Skåne.

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Vittoria di Svezia, figli e marito. Questa ragazza dall'apparenza tutt'altro che altera è riuscita a costruirsi una famiglia con un uomo che non ha scelto fra i membri delle casate europee, e con cui riesce ad avere una vite relativamente “normale”. Grazie anche alla civiltà dei suoi sudditi, che ne rispettano la privacy. Ma non si sottrae a tutte quelle azioni doverose e importanti per una futura regnante di Svezia. Come il coordinamento dei soccorsi umanitari che si è sobbarcata dopo lo Tsunami in Giappone. Ed è in prima fila con le associazioni che si occupano di contrastare la diffusione dei disordini alimentari fra le adolescenti. Il marito Daniel, invece, è un attivissimo testimonial per la campagna che punta ad azzerare entro il 2025 i decessi per insufficienza renale. In occasione del suo 40esimo compleanno, forse incoraggiata dalle dichiarazioni del principe Harry alla stampa, con cui ha raccontato i suoi disagi psicologici dopo la morte della madre Diana, Vittoria ha tirato via un po’ della patina di perfezione che smalta la sua vita. E ha raccontato a cuore aperto di come gli specialisti che si sono presi cura di lei, negli anni tormentati dall’anoressia, le hanno fornito gli strumenti per tenere a bada l’ansia che la perseguita. Ma pur arginandolo con successo, il disagio non smette mai di provare a prendere il sopravvento", ha detto. C'è proprio un meme ironico che gira da un po' su Facebook, e che dice "se solo vivere in ansia fosse un mestiere retribuito". Una dimostrazione che in fondo, con la sua corona e i suoi privilegi, Vittoria di Svezia è comunque una di noi.

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