Channing Tatum ha gli occhi così piccoli che non li vedi. Channing Tatum però, attualmente, ha gli occhi, giganti di tutti gli altri puntati addosso perché da ex modello troppo manzo per entrare nei vestiti è diventato attore troppo impegnato per essere dimenticato. Specie quando fa quello che a Hollywood ultimamente viene meglio: dimenticarsi di recitare ed esibire figli da manuale. Il trucchetto mediatico veniva benissimo a Brad Pitt e Angelina Jolie. Quasi troppo. Ora che è la mossa perfetta di Blake Lively e Ryan Reynolds ma per tutti la lezione è una: i figli tornano a essere il biglietto d’oro che vale il pieno al botteghino. Ragionamento cinico? Non troppo. Non è un caso che la lettera di Channing Tatum dedicata alla figlia di tre anni, Everly Elizabeth Maisell abbia “rotto l’Internét” perché l’ex Magic Mike - sì lo spogliarellista meglio riuscito del cinema - ha scritto una lettera che ogni figlia vorrebbe ricevere dal padre. E allora il ruolo di lui spogliarellista e di quei muscoli “burberi” sono scomparsi in un secondo. Il padre perfetto è lui, il marito perfetto è lui: e nessuno può più passare in rassegna la filmografia di Channing Tatum senza vederci un lato iper sensibile. «Il mio più grande desiderio è che lei abbia il coraggio di essere sempre se stessa, senza preoccuparsi di quello che gli uomini vorrebbero che fosse». L’uomo che vorrebbe non essere (più) Channing è quello che dall’Alabama con furore, con la divisa dell’Accademia militare appesa con sdegno in cameretta (perché ci finisce a nove anni, ma non ha intenzione di riproporre il sequel di Ufficiale & Gentiluomo) si presentava ai casting palestratissimo.

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Il Channing Tatum grasso, che mai penseremmo nel ruolo principale di ballerino di She Bangs singolone di Ricky Martin? Gli vale una carriera d’oro a Hollywood: e nello scrivere alla figlia quanto «i cliché sui generi maschili femminili stiano cambiando in questo bellissimo momento storico» si ripete un concetto molto importante per la sua biografia macchiata di bicipiti e integratori. Perché puoi essere l’uomo copertina per Abercrombie&Fitch, puoi finire sulla cover di Vogue America, puoi essere bocciato per il ruolo di Gambin in X-Man (praticamente la carta vincente di qualunque attore fisicato o non) ma puoi scrivere una lettera, cuore in mano, a tua figlia di cui sei già gelosissimo, e puoi riscattarti da brutti film o cliché di chi ti ha messo addosso canottiere da Venice Beach. Puoi riscattarti tanto da finire protagonista di Foxcatcher dove i muscoli, le botte e il tuo viso massacrato raccontano un capolavoro di Storia Americana. Lo stesso viso che ti racconta di quando ha conosciuto la moglie Jenna Dewan (la vegana umile come la descrive la stampa) che l’ha strappato da qualunque altro - finto - ruolo per diventarne solo uno. Il romantico femminista innamorato di due donne, moglie e figlia, e nessun altro uomo da sfidare.

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