Nell’intervista esclusiva in 100 domande rilasciata a Marie Claire Italia nel 2009 “l’artista-ottimista che pensa alla morte”, ovvero la mitica Marina Abramović, ci aveva rivelato che il suo unico fallimento nella vita era stato «quello di non essere riuscita a costruire una famiglia». Non stupisce molto (o forse sì) che oggi la performance artist serba più famosa del mondo si sia sbottonata di nuovo rispetto alla sua vita privata, a questo giro come mai prima. È in un'intervista al quotidiano tedesco Tagesspiegel che la Abramović rivela di avere avuto problemi "comuni" e immensi, condivisibili e condivisi, come tutte le donne del mondo. Conciliare lavoro e famiglia, questo il problema: «non ci sono mai riuscita, neanche ad avere la forza di diventare madre. Ho avuto tre aborti. Un figlio sarebbe stato un disastro per la mia carriera. Ognuno ha un'energia limitata nel proprio corpo e con un bambino so che avrei dovuto dividerla».

immagine non disponibilepinterest
Getty Images

THE FAMILY XI di Marina Abramović - Dalla serie 8 lessons of emptyness with a happy end, 2008.

Essere madre può rovinare una carriera? Avere dei figli può buttarti letteralmente fuori dal mondo dell’arte? Uno dei dibattiti più importanti dei nostri tempi viene affrontato per la prima volta da una delle artiste più sconvolgenti di tutti i tempi, come una questione di genere: «Secondo me c'è una ragione per la quale le donne non hanno successo in campo artistico come gli uomini. Il mondo è pieno di donne talentuose. Perché allora gli uomini ricoprono sempre le posizioni più importanti? È semplice. Amore, famiglia, bambini: una donna non vuole sacrificare tutto questo».

immagine non disponibilepinterest
Getty Images


RHYTHM di Marina Abramović, 1974.

Maternità, famiglia, focolare domestico e amore, tutte cose importanti per tutte le donne del mondo, persino per un’artista che di trasgressione e provocazione ha fatto il suo marchio di fabbrica. Chi lo avrebbe mai detto? La Abramovic ha continuato: «Certamente ho sognato di trovare l’uomo perfetto, un uomo che non volesse cambiarmi. Il matrimonio non è materia mia ma il mio sogno è di avere quelle domeniche mattine, dove fai colazione e leggi il giornale in compagnia di qualcuno». Se la rivelazione sugli aborti rilasciata dall'artista è destinata ad aprire un dibattito ben più ampio, anche intorno alla questione del gender gap nel mondo dell'arte, rimane un'affermazione in sospeso a chiarire una volta per tutte la sua posizione: «Non riesco a pensare a una vita diversa da questa». E questa volta non è necessario scomodare i posteri per intuire la (non) ardua sentenza. Ovviamente da recensire come unanime successo.

immagine non disponibilepinterest
Getty Images

Lips of Thomas di Marina Abramović, 1975-1997.