Ci sono destini che mutano, si evolvono e si snodano, pieni di sorprese, poi ci sono quelli scritti con pennarello indelebile che non si possono cancellare. Indovinate a quale dei due appartiene Paris Jackson? La figlia di Michael Jackson, che nasce bianca e con occhi azzurri anche se papà era nero (e lo era parecchio, prima dei tanti ritocchi estetici o della presunta vitiligine) si troverà sempre a combattere con una certa curiosità da freak show, whatever she does. Nessuna sorpresa. Finita l’era del “ma dai, il papà non poteva essere davvero Michael, è troppo bianca, persino più della madre”, Paris è entrata ora in quella del: “perché non enfatizziamo le differenze col papà?”. E così si è ritrovata sempre più foto-ritoccata in un modo che non la fa esattamente impazzire. Fino all’esasperazione, che l’ha portata a twittare un messaggio gentile ma perentorio diretto alla stampa e ai fan, e che ha raccolto 20 mila like nella prima ora: “Apprezzo tutto quello che fate per me, mi fa piacere che ritocchiate un po’ le mie foto, ma per favore smettere di illuminare la mia faccia per farmi sembrare più bianca. Smettete di scurirla per farmi sembrare più sanguemisto. Io sono quella che sono, sono consapevole del mio aspetto e sono felice così”.

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Non ha tutti i torti, anzi ha PIENAMENTE ragione. Non si tratta di levare qualche chilo sulle cosce, come in un calendario, né di gonfiare il seno, come successe a Keira Knightley nel manifesto di King Arthur. Per Paris è diverso, è una questione razziale, delicata per chi la subisce, un po’ morbosa per chi vi partecipa. Nelle foto non ritoccate, o è meglio dire “non illuminate”, si vede bene che Paris Jackson ha un bel colore ambrato, invidiabile, e che non c’è nessun motivo di farla sembrare una svedese per innescare ancora la malignità e il dubbio che Michael non fosse suo padre. Né, all’opposto, c’è bisogno di scurirla di più per rivendicare la sua appartenenza alla comunità nera (a quando la human community, e basta?). Lasciatela in pace così com’è. Ci deve interessare solo che: 1) è uno schianto; 2) che vada avanti con la sua carriera di modella e attrice; 3) che rappresenti anche una testimonianza vivente dell'esistenza di papà Michael, che più passano gli anni e più ci sembra di averlo sognato. Per tutto il resto, da qualche parte nell’universo c'è la sua madrina Liz Taylor che veglia su di lei e sui fantastici occhi che sembra quasi averle lasciato in dono prima di andarsene.