Quando la vita era più facile e si potevano mangiare anche le fragole, Tom Brady non ne avrebbe toccata nemmeno mezza. Mai. Il quarterback marito di Gisele Bündchen uscito sconfitto dall’ultimo Superbowl con i suoi New England Patriots (ma consolato dalla coperta di Linus più dolce che c'è), non ama le fragole. Per niente. Il frutto più succoso, simbolo del passaggio tra primavera ed estate, protagonista gastronomico di tante scene di sesso (fragole + champagne = la via più breve per le lenzuola, se poi ci mettiamo in mezzo il cioccolato sono fuochi d'artificio), è qualcosa che allo sportivo più famoso e tra i più ricchi d’America non piace. Tanto da diventare una querelle lunga un anno e mezzo, da quando ammise che non aveva mai assaggiato una fragola in vita sua. Nemmeno da bambino, nemmeno forse in uno smoothie o in un gelato. Niente fragole per Tom Brady (ma ai figli ne concederà?). Dopo averne mangiata una, la sua opinione resta la stessa: “Non mi piacciono, non mi piace il sapore. Non mi piace il profumo, la consistenza, nulla. Non c’entra niente la mia dieta, è una questione di gusti” ha spiegato a People con molta sincerità. Ma perché tirare in ballo da solo la sua rigidissima dieta semi-vegana da sportivo agonistico? Perché in molti hanno criticato il regime dittatoriale OPS alimentare di Tom Brady (e di conseguenza anche di Gisele, che non lo mantiene di certo a suon di hamburger e junk food), gestito dal cuoco Allan Campbell, e l’idea che una semplicissima fragola possa sballare i valori e far ingrassare sembra assurda. Ma forse, in fondo in fondo, non lo è poi così tanto.

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D’altronde la lista degli alimenti che in casa Tom Brady-Gisele Bündchen non sono ammessi è da farsi venire l’acquolina in bocca al contrario: zucchero bianco, farina bianca, glutammato monosodico (addio salsa di soia del sushi?), caffè e i suoi derivati, olio extravergine di oliva cotto (ma per piacere!), sale iodato, qualunque tipo di fungo commestibile, latticini e per finire in bellezza quelli che sono comunemente raccolti sotto la dicitura “nightshade vegetables”, ovvero le Solanacee come patate, melanzane, pomodori e peperoni. Roba da desiderare una teglia di parmigiana SUBITO, altro che fragole. Ma Tom Brady è convinto che gli faccia bene ed è per questo che, ha giurato, manterrà il rigidissimo regime anche dopo la fine della carriera agonistica. Senza fragole, però. I suoi desideri alimentari coinvolgono altri cibi, d’altronde è umano pure lui: “A volte vedo in menu qualcosa di gustoso, come una bistecca o un cheeseburger, e mi piace tantissimo. Queste cose le mangerei, non così spesso ma me le concederei”. Però le fragole no, nonostante siano preziosissime di antiossidanti, buone oltremisura, essenza suprema della golosità che va dai bambini ai grandi. Un piacere troppo semplice, forse, per il palato e il fisico di Tom Brady. Ah, quando la vita era più facile.

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