Con lei è sempre una questione di numeri. In questo caso, cifra tonda come l’età, Adele compie 30 anni (è nata il 5 maggio 1988). 30 anni di vita di cui 10 in cima alle classifiche con N milioni di copie vendute (fisiche, mica solo streaming e bruscolini, nel 2015 si godeva già il record dei 40 milioni di album), 30 anni di vita che sembrano 100 per la densità di successi e spontaneità. Adele adorabile, imperfetta, umana. Che ferma per due volte in due anni le sue esibizioni ai Grammy ammettendo di avere un problema tecnico. Adele che sale sul palco dei Brit Awards con le righe di mascara colato sulle guance per le troppe lacrime (di felicità per le vittorie ripetute). Adele che ammette di pentirsi di essere diventata mamma scatenando dibattiti, Adele che rivendica la sua semplicità senza farne uno statement a tutti i costi. Solida, Adele, nella sua fragilità. E fashion icon con uno stile tutto suo. “Sono come Johnny Cash, mi vesto solo di nero”. E non LBD qualunque, anzi. L’abito nero di Adele più famoso, portato in giro nell’ultimo tour di promozione di 25, è firmato Christopher Bailey, epoca Burberry, e ne esistono sei copie tutte uguali, così da avere il cambio pronto per i concerti. Chi è la furba, qui? Chi si è semplificata la vita eleggendo il non colore per eccellenza a tinta preferita, quella che ti salva sempre, dall’impegno formale all'indulto sociale? Lei, Adele. Tante strade da percorrere. E Adele di strada ne ha fatta parecchia, come riassume l'infografica di Stylight.

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Courtesy Stylight

Da dove viene Adele, vero nome Adele Laurie Blue Adkins? Nasce nel quartiere di Tottenham, a nord di Londra, dove oltre alla squadra di calcio c’è ben poco. Mamma Penny Adkins ha solo 18 anni quando nasce la sua bambina e nel giro di 24 mesi si separa dal padre Mark Evans, col quale i rapporti non saranno mai granché. Lui presto diventa alcolizzato (e ad Adele ci vorranno anni per recuperare, in età adulta, la relazione con il padre). Adele è figlia dei sobborghi di Londra, ha una parlata svelta e la passione per la musica, fortissima. “Voglio fare la cantante per sempre” dichiarerà poi, stringendo i dischi d’oro al petto. Con la mamma si trasferisce prima sulla costa sud dell’Inghilterra, nella luminosa Brighton, poi torna nella Greater London scegliendo il quartiere di Brixton, quello reso famoso dai Clash. Della sua vita prima del successo non si sa moltissimo, a parte il suo stretto rapporto con la madre. “Mia mamma adora la mia fama. È felicissima e molto orgogliosa, sto vivendo il suo sogno, è bellissimo per entrambe” dichiarò Adele quando la madre compì 40 anni. Giurando di comprarle 40 regali, uno per ogni anno della sua vita. Questa è Adele, una che al successo preferisce la possibilità di fare il suo lavoro e basta.

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Anno 2006: Adele ha 18 anni, si è diplomata alla Brit School di Croydon dove ha conosciuto anche Jessie J, altra popstar dalla voce potentissima. Vuole cantare. Per la giovane Adkins non c’è solo la strada dei locali e dei concertini nei pub. C’è MySpace, riferimento numero uno per chi voglia proporsi come musicista. Gli Arctic Monkeys sono esplosi nelle classifiche grazie al primissimo dei social musicali, il MySpace di Adele non resta indietro e la cantante inizia a farsi conoscere. Gli show televisivi britannici la corteggiano e arriva così il contratto discografico con la XL Recordings. Che ancora non lo sa, ma con la firma della giovanissima voce ha fatto bingo completo. Adele è timida ma potentissima, è quanto di più lontano dall’immagine canonica e stereotipata della popstar, ma nelle sue corde vocali c’è il paradiso. Nel 2008 escono il singolo di Adele Chasing Pavements e poco dopo 19, il primo disco della cantante britannica. È una rivelazione totale e i giornali impazziscono per lei, ma al tempo stesso iniziano a dragarne la vita privata. E a puntare il dito, prima en passant, poi sempre più pesantemente sul fisico di Adele, sulle sue forme morbide. La additano come grassa, commentano il suo viso rotondo, il suo corpo, i suoi look. Adele non li sopporta, anche perché lei si piace com’è. Dei canoni estetici richiesti dallo showbiz non le interessa nulla. “Non sono mai stata insicura su come sono, o su quello che voglio fare di me. Mia mamma mi ha sempre detto di fare le cose per me, non per gli altri” dichiarò schiettamente. Per poi aggiungere comunque che tutta quell’attenzione al suo corpo non la capiva davvero, essendo sempre stata una plus size. “Non mi interessano i vestiti, preferisco spendere i soldi in sigarette o alcol” commentò. Divertita, Adele, dalla stessa immagine che proietta sempre fuori di sé. Lei che ammira Lady Gaga, Beyoncé (speech da commozione davanti alla sua Queen), Katy Perry e i loro abiti di scena, ma la sua musica e la sua apparenza vanno da un’altra parte. Musica per le orecchie e non per gli occhi, semplificando.

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Che poi, i vestiti di Adele sono diventati un caso giusto dopo il successo gigantesco di 21. Il secondo album esce nel gennaio 2011 e, da tradizione, prende il titolo dall’età della cantante al momento della composizione del disco. Con Rolling In The Deep Adele abbatte tutte le ultime barriere: piovono dischi d’oro e di platino, certificazioni di ogni tipo, record di vendite. Con Someone Like You, la ballad perfetta per la tristezza della fine di una relazione, e il video girato in una Parigi malinconica, Adele arriva ovunque. Il suo look da cantante soul anni 60 con i lunghi capelli biondi cotonati, gli occhioni bordati di spesso eyeliner (quasi un omaggio alla divina Amy Winehouse, che proprio nel luglio di quell’anno entrerà tristemente nel club dei 27) e ciglia finte totemiche, gli abiti elegantemente comodi per stare sul palco, iniziano a diventare una bandiera per tutte le ragazze. Adele è un mito da seguire, un’ispirazione. Più risponde schiettamente, più la gente la venera. Perché non è un personaggio, non c’è nulla di divistico in lei. Anzi, è quanto di più normale si sia visto nello showbiz. Si nasconde in casa quando resta incinta, protegge la sua relazione con Simon Konecki (col quale Adele ha avuto il figlio Angelo) dichiarando “non esco con le persone famose, non sono una c*zzo di Taylor Swift”, non sbandiera le sue amicizie e il suo mondo privato. C’è l’Adele popstar e l’Adele donna normale che si mostra struccata sui social. L’Adele che ammette di aver smesso di fumare e di aver investito i soldi (tanti) guadagnati negli ultimi cinque anni, che sono stati la sua vera consacrazione, comprando case in mezza Londra. Proiettata nel futuro ma solida nel caro vecchio mattone. Adele che vince l’Oscar per la migliore canzone con Skyfall nel 2014 (composta in 10 minuti con l’adorato Paul Epworth), Adele che fa impazzire Internet con il ritorno del terzo disco 25 e il flip phone nel video, così vecchio stile, così tanto epoca MySpace, la chiusura del cerchio. Tante Adele in una sola, autentica, l'Adele di Instagram, la popstar, la mamma casalinga. “Rappresento la maggior parte delle donne e sono orgogliosa. Sono una casinara, ho una personalità potente. Sono felice di essere me, mi piace pensare che le persone mi apprezzino perché sto bene con me stessa, e non perché mi rifiuti di conformarmi a qualcosa”. Perché sì, di fare la paladina non ne ha per niente voglia. Adele, la donna che vogliamo essere tutte.

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