“Perché partecipo sempre ai matrimoni e non sono mai lo sposo?!”. Battuta (storica) affidata alle rughe e agli occhi blu di Hugh Grant in Quattro matrimoni e un funerale, aka la commedia totemica che chiunque deve aver visto almeno una volta nella vita. Cinema delle relazioni amorose. Battuta che riassumeva tutta la frustrazione delle storie sbagliate, ché in fondo anche da cinico e distaccato anche lo scapolone Charles aveva una cuore. Questa battuta non avrà lo stesso senso che ha avuto finora. Hugh Grant si è sposato. L’eterno about a boy del cinema inglese è diventato un marito. Hugh Grant all’età di 57 anni, quasi 58, ha scelto in moglie Anna Eberstein, sua compagna da 6 anni e madre di 3 dei suoi 5 figli, l’ultimo dei quali di pochi mesi. E scusateci l’espressione che suona antica, è una differenza sottilissima e linguistica. L’ha scelta nel momento in cui si sono messi insieme e l’ha scelta come sposa, come compagna di vita. Quello che non avrebbe mai fatto nel fil, disposto a tutto pur di non dover mai più partecipare ad un matrimonio come sposo. Hugh Grant oggi uomo diversissimo dal golden bachelor anni 90, sovraesposto con Elizabeth Hurley e lo scandalo per essere stato beccato con una comune prostituta a Hollywood. Trent’anni di film e personaggi rinnegati il 25 maggio 2018 a Londra, quando è arrivata l'ufficializzazione anche legale della coppia Hugh Grant - Anna Elisabet Eberstein.

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Tutta un'altra storia. Hugh Grant papà felice, marito realizzato, uomo sereno. Sempre secondo i canoni del british humour, of course. Gli ci sono voluti 57 anni di film, carriera e stampa pro/contro a seconda della pellicola in corso di promozione. Le sue disavventure e i flirt avuti hanno fatto il resto: le fidanzate di Hugh Grant, vere o presunte, non si contano più. Sono state tante, spazzate via dal tempo. E i figli di Hugh Grant, tre con Anna Eberstein e due con Tinglan Hong, mostrano tutto il taglio netto col passato. Il re delle commedie britanniche, il ragazzaccio con lo sguardo all’ingiù più hot dai tempi di Elvis Presley, l’attore che ha vitalizzato il cinema inglese negli anni 90, ha ufficialmente rinnegato il suo personaggio più celebre. Charles, il disorganizzato, tenero, problematico Charles che perdeva la testa per una glamourous e favolosamente americanissima Andie MacDowell. Unroyal wedding ante litteram e solo cinematografico, senza teste coronate ma con lo scontro di culture bene in vista. E le storie d’amore più divertenti, reali e complesse di sempre. Probabilmente questa estenuante attesa del grande amore è tempo perso, dichiarava Hugh Grant in Quattro matrimoni e un funerale. Film che oggi acquista tutto un altro senso. Di speranza.