Ha aspettato la fine della bufera del #MeToo (bufera mediatica, non di movimento, oggi ancora attivissimo) per dire la sua a sostegno delle colleghe e donne at large. Marisa Tomei oggi è la voce che molte donne at large ascolterebbero merito di un'empatia femminile che la mette al pari di Julia Roberts capace di raccontare tutte le donne senza snobismi, Penelope Cruz combattiva e discreta. Marisa Tomei entra di diritto tra le donne che vorremmo come amiche: per la sua bellezza italo-americana e per le sue affermazioni forti, fuori dal coro, mai urlate. Come quando nel 2009 al magazine Manhattan disse: "non riesco a capire perché per essere viste come esseri umani completi le donne debbano per forza avere dei figli".

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Uno scatto durante le riprese di Tutti al College con Dawnn Lewis e Lisa Bonet. Marisa e Lisa sono state per qualche tempo coinquiline anche nella realtà. Tomei, inoltre, è stata la madrina di Zoë Kravitz, figlia di Bonet.

Classe 1964, nata a Brooklyn da un avvocato di origini lucchesi e calabresi e di un'insegnante con sangue per il 50% toscano e siciliano, Marisa Tomei studia alla New York University danza, teatro e recitazione. Notata da alcuni dirigenti televisivi, nel 1983 prende parte alla soap opera Così gira il mondo, nel 1987 alla sitcom Tutti al college, ma sarà solo nel 1992 che si farà notare, eccome, in Mio cugino Vincenzo, film che le vale l'Oscar come Migliore Attrice non Protagonista. Fu, secondo alcune voci, un Oscar non meritato perché Jack Palance, che presentò il premio, annunciò il nome sbagliato. La vincitrice, sempre secondo queste voci, sarebbe dovuta essere Judy Davis per Mariti e mogli di Woody Allen.

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Marisa Tomei nel 1993 vinse l'Oscar come Migliore Attrice non Protagonista per la sua interpretazione di Mona Lisa Vito in Mio cugino Vincenzo, commedia di Jonathan Lynn interpretata (anche) da Joe Pesci e Ralph Macchio

Dopo ruoli da protagonista in Qualcuno da amare (1993), Cronisti d'assalto di Ron Howard, nella pellicola romantica Only You - Amore a prima vista (1994), in quella drammatica Benvenuti a Sarajevo (1997) e in quelle comiche L'altra faccia di Beverly Hills (1998) e What Women Want - Quello che le donne vogliono (2000) nel 2001 riceve una seconda candidatura all'Oscar come Migliore Attrice non Protagonista per In the Bedroom. Otto anni più tardi, grazie a The Wrestler, riceverà la sua terza candidatura all'Oscar, ancora una volta come Migliore Attrice non Protagonista, per la sua interpretazione - compreso un indimenticabile streap tease - della lap dancer Cassidy.

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Dopo una relazione, tra il 2001 e il 2004, con il regista e sceneggiatore Frank Pugliese, Marisa è stata legata, tra gli altri, a Robert Downey Jr. (nella foto nel 2013), Josh Radnor e Logan Marshall-Green

Ospite il mese scorso alla prima edizione del Filming Italy Sardegna Festival, ideato da Tiziana Rocca, Marisa Tomei 53 anni a dir poco divini e onesti ha parlato del suo amore per l'Italia, del suo ruolo in Spider-Man: Homecoming (2017), dove veste i panni di una zia che non sta con il fiato sul collo del nipote ma si dedica al sociale. Poi, dopo avere raccontato anche dell'horror a sfondo sociale La prima notte del giudizio al cinema dal 5 luglio ha parlato di #metoo e di come sia vicino ad Asia Argento e alle altre "eroine" che non vogliono, e non devono, rimanere isolate. Il suo rapporto con Harvey Weinstein? "Ho lavorato con lui quando avevo 21 anni e qualcuno mi aveva visto piangere sul set. La voce è arrivata ai giornalisti che hanno pensato di incontrarmi", ha raccontato Tomei il 3 luglio al The Cut... aggiungendo, ridendo, che a quell'età piangeva facilmente e, per fortuna, per nulla di grave. Progetti futuri? La vedremo nella seconda stagione di The Handmaid's Tale e nella miniserie prodotta da George Clooney nei panni della giornalista, attivista e icona femminista Gloria Steinem.