Negli anni 70 c’era una cantilena che diceva “Chi fa la spia non è figlio di Maria”. Improbabile che Maria Butina la spia russa di 29 anni – o presunta tale – di cui tutti parlano negli Stati Uniti l’abbia mai sentita. Maria Butina è per gli americani la ragazza dai capelli rossi e il faccino innocente (sembra Ginny Weasley di Harry Potter) di cui tutti vogliono sapere i retroscena, dopo che è stata arrestata a Washington il 15 luglio con l’accusa di spionaggio per conto del governo Russo. E che per un soffio, pare, non è arrivata fino alla stanza ovale, un'avanzata a colpi di offerte di sesso in cambio di avanzamenti di carriera. Lo stesso giorno del suo arresto Donald Trump e Vladimir Putin si stavano incontrando a Helsinki e si stabiliva che la Russia non aveva interferito con le elezioni presidenziali Usa. Neanche una puntata della serie tv The Americans poteva offrire tanto. Ora il suo profilo Instagram, dove ci sono le sue foto da ragazza "normale", col papà e la mamma davanti al barbecue, col proprio gatto, in palestra, è infestato di insulti. Ma sulla rete, incredibilmente, è partita anche la campagna per la sua liberazione (non si sa lanciata da chi) con l’hashtag #FreeMariaButina.

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Ancora esistono le spie nel 2018? Sì, moltissime. E perché le spie intrigano così tanto da aver dato vita a un genere letterario e cinematografico? A occhio, forse perché gli agenti segreti sono spesso affascinanti, vengono scelti fra persone che mescolano un aspetto attraente alla capacità invidiabile di essere insondabili e di saper mantenere un segreto, come 007 e Mata Hari. Maria non è la classica bellezza russa, e per questo è più letale e convincente perché ha un volto rassicurante, un'esca a cui molti esponenti della politica americana hanno probabilmente abboccato. Ma chi è Maria Butina la spia, la bella ragazza dal passato oscuro, il cui arresto ha innescato anche un movimento in sua difesa?



Una delle informazioni più note è che si tratta di un’appassionata di armi. Sette anni fa, in Russia, ha fondato un’organizzazione che promuoveva il diritto a possedere un’arma. Con le armi ha una certa confidenza: col papà andava a caccia di lupi e orsi in Siberia. Al tempo della fondazione della sua Pravo na oruzhie, che vuol dire “diritto alle armi”, Maria era già l’assistente di Alexander Torshin, ex senatore, governatore della Banca Centrale di Russia, che in passato si è dovuto difendere dalle accuse di essere una figura di spicco della mafia russa. Qualcuno lo ricorderà per i suoi tentativi di organizzare un incontro fra il presidente Putin e quello americano già nel 2016. È stato lui, con cui appare in molte foto su Instagram, a segnalare Maria Butina alla NRA, la National Riffle Association, la potentissima lobby che difende la detenzione di armi da fuoco e i cui membri sognano di vederne almeno una in ogni famiglia.

Anche Maria Butina ha partecipato a questo tentativo di vertice fra presidenti. Poi, nello stesso anno, arriva negli Stati Uniti con un visto da studentessa. Poco credibile per il suo background. Per questo l’Fbi la tiene sotto controllo da subito. Secondo gli atti del suo arresto, in più di un'occasione, Butina avrebbe offerto sesso a personaggi della politica statunitense in cambio di una posizione all'interno di organizzazioni di interesse nazionale. Secondo l'FBI esistono documenti in cui Butina si lamenta, come in un film, di convivere con una "persona importante" negli Stati Uniti, come se lo facesse per dovere. Nel 2017, Butina si è iscritta a un programma universitario per le relazioni internazionali presso la American University a Washington ma pare sia stata solo una mossa per infiltrarsi anche nei gruppi politici di sinistra. Per l’FBI il primo campanello d’allarme suona quando chiede di intervistare il direttore di un gruppo per i diritti civili sulle loro vulnerabilità informatiche, dichiarando che l’informazione le serviva per un progetto scolastico.

Nel frattempo, Maria è diventata un'attivista della National Rifle Association (NRA) e ha stretto legami con il repubblicano Paul Erickson, vicino a Trump. I gradi di separazione con la Casa bianca sono sempre meno. In breve, la studentessa russa “comunicava tramite mezzi elettronici con un funzionario (russo, ndr) allo scopo di sviluppare e attuare un piano per identificare e sfruttare i legami personali con le persone statunitensi che influenzano la politica americana, e che si trovano in posizioni tali da far avanzare gli interessi della Federazione Russa", si legge nella sua denuncia. Ma siccome siamo tutti umani, ha fatto l’errore di vantarsi con qualcuno di aver messo in contatto i membri della campagna Trump con il Cremlino. E ostenta un tenore di vita troppo alto per una studentesse venuta dalla Russia, infittendo i sospetti che ottenesse dei compensi dal suo governo. Maria Butina ha poi conseguito un master alla American University di Washington, ma è stata arrestata subito dopo. Non è passato molto da quando nel 2010 Anna Chapman, nome americanizzato di Anna Vasil'evna Kuščenko, è stata arrestate più o meno con le stesse accuse di Maria. Lei venne riportata in Russia e rilasciata durante uno scambio di prigionieri. Il Gran Giurì ha incriminato Butina con l'accusa di cospirazione. Se ci sarà un processo, bisognerà mettersi belli comodi.