A Torino qualcuno deve aver pensato a uno scherzo. Claudio Marchisio lascia la Juventus dopo 25 anni con la stessa maglia, quella con cui aveva cominciato da bambino. Claudio Marchisio bandiera della Juve, si dice in questi casi, e una delle ultime autentiche del calcio italiano assieme a Daniele De Rossi capitano della Roma. Claudio Marchisio Juventus: addio. Così, dritto come una punizione dal limite che speri non insacchi la porta. All’ultimo giorno di calciomercato prima della riapertura ufficiale del campionato, il colpo di coda definitivo e inaspettato un po’ per tutti, dai tifosi ai semplici appassionati, giù giù fino a chi ne conosceva solo le gesta in Nazionale. Hai voglia a fare l’espertone: “Eh, ma si sapeva, vista la campagna acquisti, e poi Cristiano Ronaldo…” Che gioca in un altro ruolo, ok. Ma no, non si sapeva così bene. Si pensava, ma non era uno di quei pensieri che uno juventino avrebbe voluto fare. E ora la domanda che interessa anche i non juventini: dove va Claudio Marchisio? Il principino sabaudo (per contratto) che instillava profonda fiducia anche a chi ama il rugby, il cucito, il corso di insaccati e i seminari di bonsai? Dove va(i) Claudio l'uomo normale in un calcio anormale?

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Il saluto di Claudio Marchisio alla Juve distrae dagli ultimi scampoli di vacanze, fa sobbalzare sulle sdraio vista montagne il pensare a lui che ripone la maglia con cui ha giocato, praticamente, tutta la sua carriera. E con l’understatement che gli è sempre stato proprio, sul profilo Instagram di Claudio Marchisio è uscito l’annuncio con quella sfumatura nostalgica che ha costretto anche i non tifosi juventini a ricacciare indietro la commozione. Sfila la maglia bianconera Claudio Marchisio il centrocampista, il numero 8 portafortuna. “D'altronde l'8 non è altro che un infinito che ha alzato lo sguardo” ha commentato il giocatore sotto la sua foto di bambino in una maglia a strisce bianche e nere, i colori della squadra, quasi troppo grande per lui (la maglia chiaro, la squadra gli è stata a pennello).

Un quarto di secolo in bianconero, Claudio Marchisio anni 32 (è nato nel 1986) a tifare la Juventus oltre che a indossarne la maglia, spazzati da un comunicato ufficiale sul sito della Juventus. “Il Principino”, veniva chiamato, un soprannome coniato quando aveva appena 7 anni ed entrò nella squadra giovanile del club. Principino per quegli occhi azzurri enormi, il volto da putto nobile che non avrebbe sfigurato nell’albero genealogico dell’aristocrazia (del calcio). Bellissimo, Claudio Marchisio, sempre nelle classifiche dei calciatori più amati per svariati motivi (estetici, pure). E in campo sempre un giocatore di classe e correttezza.

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Jun Sato//Getty Images

Il suo addio alla Juve è puro stupore. Perché Claudio Marchisio e la Juve erano legati da un doppio filo, che si è allargato solo per un prestito all'Empoli qualche anno fa per poi restringersi ancora più stretto. Ma sin da piccolo Claudio Marchisio era un pezzo di Juventus. “Già allora, lo ha raccontato tante volte, sognava un giorno di continuare a vestire quella maglia, ma 'tra i grandi', in uno stadio vero, lottando per i trofei più importanti. Ha aspettato, ha giocato e vinto con le Giovanili, ha esordito nell'anno più difficile, quello della B, è andato a Empoli, per una stagione, è tornato” si legge nel comunicato. Leggero sì, ma come il piombo nei piedi. L’emozione che i tifosi hanno pianto nella giornata del 17 agosto 2018, quando alle 9.45 del mattino è apparso l’annuncio definitivo della rescissione del contratto di Claudio Marchisio alla Juventus (consensuale, ok, ma sempre rescissione è, e con due anni di anticipo) si è riversata sui social, dove in migliaia di tifosi juventini e non hanno applaudito il centrocampista ormai ex.

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Daniele Badolato - Juventus FC//Getty Images

Claudio Marchisio mercato dopo la Juve? Ancora non si sa. Si vocifera che possa compiere la stessa scelta dell’ex collega David Beckham e concludere la carriera oltreoceano: Stati Uniti, qualcuno dice persino il Canada. Esclusi, riportano i beneinformati, i paesi dell’Asia dove anche l’ex capitano bianconero Fabio Cannavaro terminò il suo calcio. Gli juventini si sono chiesti perché così, in silenzio, senza dare a Marchisio la possibilità di salutare il suo stadio e i suoi tifosi con il classico giro d’onore sotto le curve e le tribune. Understatement marchisiano, forse. Classico per un uomo, prima che un calciatore, che si è sempre messo in gioco anche pubblicamente, dimostrandosi più umano e intelligente di tanti altri. A un giorno dall’inizio del campionato, c’è una bandiera vera in meno in campo. E il suo saluto malinconico e silenzioso colpisce come la pioggia d'estate.