Ora che Burt Reynolds è morto a 82 anni è inevitabile che si dica “l’abbiamo sottovalutato”. Si fa con quasi tutti ma lui, forse, non è stato preso sul serio nel modo adeguato perché in 50 anni di carriera ha accettato a cuor leggero - quel cuore che lo ha tradito fatalmente - qualsiasi ruolo, impegnato e d'azione, serio e tamarro. Forse anche perché, sex symbol e playboy conclamato, nel 1972 accettò di posare nudo per Cosmopolitan, per il gusto di aderire ai fermenti della rivoluzione sessuale. "Mi piacerebbe dire che l'ho fatto per dare una mano alle battaglie per i diritti delle donne, ma al tempo pensavo solo che fosse divertente", dirà decenni dopo. Ma Burt in quella posa da centerfold girl (a cui decenni dopo renderà omaggio Ryan Reynolds in Deadpool) dispiegato su tre pagine della rivista, sdraiato su una pelle d’orso a cui, virilmente, faceva concorrenza in peluria, oggi è considerato un liberatore di donne che rivendicavano i loro diritti, non più uno stravagante. E noi a posteriori ringraziamo sentitamente questo rubacuori con lo sguardo a tegola, mezzo irlandese e mezzo cherokee, che non si è fatto mancare nulla in fatto di donne, ma che si è sposato solo due volte e ha avuto un solo figlio, amatissimo, Quinton Anderson Reynolds, adottato con una delle due mogli Loni Anderson (che oggi ha 30 anni ed è assistente alla regia).

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Nel carnet di Reynolds c’erano soprattutto attrici, in una quantità tale che sembrava facesse a gara con Warren Beatty, l’altro Casanova dello showbiz. Attrici conosciute sul set, colleghe a volte impegnate e con cui i flirt non sono mai stati confermati, anche se dati per certi da chi a Hollywood sa tutto di tutti. Fra le “no comment” ci sono dive come Faye Dunaway e Doris Day, Farrah Fawcett, Goldie Hawn e Raquel Welch. Nel 1960, debuttante, si fidanzò per certo anche se brevemente con Lori Nelson l’allora indiscussa reginetta dell’horror che aveva all’attivo pellicole come La vendetta del mostro e Il mostro del pianeta perduto. Tre anni dopo, quando ne aveva 27, Reynolds era invece sull’altare con la sua prima moglie, l’attrice inglese Judy Carne. Il legame non resse e due anni dopo divorziarono ferocemente. Quando lei anni dopo finirà nei guai per consumo e possesso di droga, rimanendo senza un soldo per pagare gli avvocati, chiederà aiuto a lui che nel frattempo, col film Il bandito e la madama, era diventato una star. Non riuscì a farselo passare e pare che lui non l’abbia mai richiamata. Tornata nel Regno Unito dove lavorò a lungo in tv, gli rinfacciò sulla stampa di averlo aiutato quando lui era disoccupato e di non avergli chiesto gli alimenti dopo il divorzio. Quando lei è morta nel 2015, dopo una vita turbolenta e dopo aver pubblicato un libro di memorie, Reynolds ha solo dichiarato: “Mi ha spezzato il cuore, e con tutte le cose che ha detto di me ha fatto anche un bel po’ di soldini”.

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Keystone//Getty Images
Burt Reynolds cn Lori Nelson


Dopo il divorzio Burt Reynolds girò il film tv Run Simon Run con la bellezza di origine svedese Inger Stevens, reduce da due divorzi. Secondo il gossip di allora, i due ebbero un flirt non troppo sbandierato ma quasi certo. Cosa sia successo per farlo terminare non si sa. Fatto sta che nell’aprile di quell’anno, la Stevens si suicidò con un cocktail di alcol e barbiturici nella sua casa di Los Angeles. Aveva solo 35 anni e Reynolds non rilasciò nessuna dichiarazione, né ha mai confermato che fra loro ci fosse stato del tenero. L’anno dopo, invece, iniziò una delle sue relazioni che più hanno incuriosito i rotocalchi. Ospite del programma Dinah's Place, perde la testa per la conduttrice Dina Shore e inizia una relazione con lei durata quattro anni. Lui aveva 35 anni, lei 54, e decenni prima delle varie Brigitte Macron, la cosa si notava parecchio. Quando nel 1994 pubblica la sua autobiografia My Life, Reynolds dirà di lei: “sono stato dannatamente fortunato ad averla”.

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Michael Ochs Archives//Getty Images
Burt Reynolds con Dina Shore

La relazione successiva non è meno appariscente. Si innamora infatti di Lorna Luft, che è la figlia dell’attrice Judy Garland, la Dorothy storica del primo film tratto da Il mago di Oz. La complice di entrambi, per farli incontrare al riparo dai paparazzi, è la sorellastra di Garland, Liza Minnelli. Ma alla fine i fotografi li colgono sul fatto e la storia diventa l’argomento più hot del 1974. L’anno dopo, Burt gira con Catherine Deneuve Un gioco estremamente pericoloso di Robert Aldrich. E pare che fra un ciak e l’altro siano finiti l’uno nelle braccia dell’altra. Ma siccome lui era ancora con Lorna, questa presunta relazione non verrà mai confermata da nessuno dei due. Comunque, Reynolds e Lorna Luft si lasciano quello stesso anno.

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STILLS//Getty Images
Burt Reynolds con Catherine Deneuve

Nel 1976 Burt Reynolds inizia la relazione che definirà per sempre “il grande amore della mia vita”. È Sally Field, la futura star di tanti splendidi film, da Fiori d’acciaio a Forrest Gump. La incontra sul set de Il bandito e la Madama ed è colpo di fulmine. Sarà un vero amore, anche se durerà solo cinque anni. Le loro carriere continueranno poi con successo, forse quella di lei più in salita di quella di lui, ma non parleranno mai male l’uno dell’altra. Poche ore dopo averne appreso la scomparsa, lei ha dichiarato devastata: "Ci sono momenti nella tua vita così indelebili che non svaniscono mai. Restano vivi, anche 40 anni dopo. I miei anni con Burt non mi passeranno mai di mente. Fa parte della mia storia e vivrà nel mio cuore per tutto il tempo che vivrò io. Riposa, amico mio".

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Michael Ochs Archives//Getty Images
Burt Reynolds con Sally Field

Nel 1997 è la volta della tennista Chris Evert. Lei è considerata una mangia uomini e prima di stregare l'attore ha già avuto relazioni con colleghi famosi come Jimmy Connors, che non aveva sposato per un soffio. Durò un anno, fino a quando lei si si innamora del collega John Loyd e lo sposa. "Ho ancora una cotta per lei", dirà Reynolds anni dopo, scherzandoci su (ma non troppo). Forse l'unica che gli ha dato il benservito senza soffrire.

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New York Daily News//Getty Images
Burt Reynolds con Chris Evert



La serie continua con attrici più o meno famose in patria, poco all'estero finché nel 1988, superata la fatidica boa dei 50 anni, anche Burt Reynolds sente il bisogno di "sistemarsi" che affligge buona parte degli uomini di ogni estrazione sociale. Stavolta la (s)fortunata a salire all'altare con lui è Loni Anderson, la dolce bomba sexy dei telefilm degli anni 80 in cui ricopriva quasi sempre il ruolo della bella e svampita, ma che stupida non è affatto. La stampa americana li chiama Beefcake e Cheescake, sembrano la coppia perfetta per quanto sono diversi. Con lei Burt adotta il figlio Quinton e resteranno insieme cinque anni. Poi si separeranno con uno dei divorzi più sanginari della storia di Hollywood, tanto che lei si trasferirà col figlio dall'altra parte del continente, pur di stargli lontana. La causa per la divisione dei beni durerà 22 anni e si è conclusa con lui 79enne che le versa 154mila dollari. Reynolds ha continuato a lavorare quasi fino alla fine. Nel 1996 era l'untoso ammiratore di Demi Moore in Striptease, e nel 1997 riceverà la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista in Boogie Nights, nel ruolo di un produttore di film porno. Un riconoscimento alla sua bravura di attore. Nel 2018, prima di morire ha girato due film in un anno. Quella con Loni Anderson è l'ultima relazione di Reynolds che riesce ad attirare la curiosità della stampa, e lui si è guardato bene dallo sposarsi ancora. Ma nel 2015 ha rilasciato un'ultima intervista al Mirror per commentare la sua vita da Dongiovanni, e lo ha fatto in modo un inaspettato: "Sì, con le donne sono stato proprio uno str**o: se potessi tornare indietro non mi comporterei più così".

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