Il dubbio era venuto. Ok che l’età ti regala saggezza, concisione e anche la possibilità di liberarti definitivamente di qualcosa che non sopporti, ma forse era davvero un po' troppo per un gentiluomo così. Al compimento decisivo dei 90 anni di età Ennio Morricone si ritrova in un circuito di (presunte) notizie inventate sul suo conto. Fake quotes, nello specifico, come ha tuonato il compositore in una dichiarazione arrabbiatissima raccolta da Repubblica. Cosa è successo davvero con le dichiarazioni di Ennio Morricone su Quentin Tarantino è stato un giallo d'autunno da risolvere rapidamente. Con tanto di intervento diretto.

Comincia tutto con l'edizione tedesca di Playboy che pubblica sul sito un estratto dell'intervista che il giornale ha fatto a Ennio Morricone in occasione del suo compleanno. Ma non è di certo il compimento dei 90 anni di età a fare notizia, bensì alcune frasi di Ennio Morricone su Quentin Tarantino. Che distruggono un mito cinematografico in tre parole. “È un cretino”. Come prego?! Il regista tra i più osannati, amati, apprezzati del cinema, quello con cui tutti gli attori vorrebbero lavorare. Quentin Tarantino film in arrivo nel 2019 (Once upon a time in Hollywood, dice niente la citazione del titolo?) che viene stracitato e straripreso (senza riuscirci) da molti nuovi cineasti, Quentin Tarantino ed Ennio Morricone sodalizio OUT. “È un cretino”. La frase rimbalza come una rullata di timpano chiusa da un gong. La tomba definitiva sull’eventuale, futura ripetizione di una collaborazione che ha già portato i suoi sonori frutti.

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Incompatibilità ce ne sarebbero troppe e da troppi punti di vista: nell'intervista a Playboy Germania si legge come Ennio Morricone critichi Quentin Tarantino umanamente e professionalmente. “Non è un regista. È un caotico. Parla senza pensare, fa tutto all’ultimo minuto, non la minima idea di ciò che fa. Ti chiama all’improvviso e vuole una colonna sonora in due giorni. Non è possibile. Mi fa impazzire. Non ho intenzione di lavorare così ed è la cosa che gli ho detto l’ultima volta” lo avrebbe descritto Ennio Morricone. Altro giro, altro carico: “Ruba dagli altri registi e rimescola le cose tutte insieme. Non c’è nulla di originale in tutto questo, e di certo ciò non lo rende un regista. Non è nulla a paragone coi grandi di Hollywood come John Huston, Alfred Hitchcock o Billy Wilder. Loro avevano classe. Tarantino semplicemente riscalda vecchie pietanze”. Ma come, ma il grande amore profuso da Tarantino per la musica di Morricone, la collaborazione su The Hateful Eight (che ha fruttato al Maestro italiano il secondo Oscar per la colonna sonora, dopo il primo alla carriera), la delizia di ascoltare quegli scenari immensi e sottilmente inquietanti che Morricone sa creare con le sue composizioni e Tarantino descrivere con i movimenti di macchina… C’est fini. Attenzione però: condizionale significa probabilità. La probabilità che l'intervista sia tutta una balla.

Ciak si gira di nuovo, le dichiarazioni di Morricone su Tarantino sono totalmente inventate. Così come la frase sul pessimo rapporto con l'Academy ("sono imbarazzanti, non vorrei tornarci più"). Il Maestro compositore italiano dalle pagine del quotidiano Repubblica è stato categorico: "Darò mandato ai miei avvocati di denunciare la rivista e il giornalista di cui ignoro nome e volto. Mai incontrato. Sono fuori di me, non capisco come certe cose possano accadere nel giornalismo. Stamattina mi ha chiamato per informarmi di questa vicenda il mio amico Giuseppe Tornatore, ma sono letteralmente caduto dalle nuvole". Da Playboy Germania ancora nessuna risposta o controsmentita in merito. Il giallo è stato risolto, dissolvenza finale. O forse ci sarà un nuovo capitolo del caso Ennio Morricone Quentin Tarantino, proprio come nei film del regista?