SIGH. Stan Lee è morto e il primo e, forse, unico commento da scrivere con la mina (e l'anima) nera è questa voce onomatopeica. Il fumettista a stelle e strisce, il fondatore della Marvel Comics, Il Sorridente, L'Uomo, il produttore cinematografico e televisivo che ha cambiato le nostre infanzie e quelle dei nostri figli e nipoti e pronipoti... è scomparso il 12 novembre 2018 all'età di 95 anni.

Il "geppetto" di Spider-Man, Capitan America, I Fantastici 4, Hulk, Iron Man, Thor, Black Panther negli scorsi mesi aveva intentato una causa da un miliardo di dollari contro POW! Entertainment, società di cui è stato co-fondatore nel 2001. Il motivo? Prima della sua morte Stan Lee aveva accusato i due dirigenti della compagnia, il Ceo Shane Duffy e il co-fondatore Gill Champion, di essersi approfittati delle sue condizioni (Stan aveva perso da poco la moglie e aveva gravi problemi alla vista) per fargli firmare un contratto in cui cedeva i diritti di tutte le sue opere e di utilizzo del suo nome e della sua immagine, anche sui social. I fan (maliziosi o ben pensanti) del papà dei comic book supereroistici ritengono che questo scontro abbia fatto peggiorare le condizioni di Stan Lee, già cardiopatico, tanto da condurlo al decesso. Ed è così, con le stesse parole che il fumettista aveva dedicato al suo personaggio in tuta blu ed elmetto a stella, che noi salutiamo il padre di una generazione (immaginaria e non): Capitan America: Morte di un eroe.

American comic book writer Stan Leepinterest
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