Premio per la migliore regia al Sundance Film Festival 2018, standing ovation al Festival di Toronto, il film Lontano da qui è un dramma-thriller psicologico diretto dalla giovane regista italoamericana Sara Colangelo e in uscita in Italia il prossimo 13 dicembre. Nel cast, Maggie Gyllenhaal (nelle vesti di protagonista e produttrice), Parker Sevak, Gael Garcìa Bernal, Rosa Salazar e Michael Chernus. Sorella di Jake Gyllenhaal, Maggie è un'attrice americana versatile con alle spalle scelte artistiche coraggiose, nel suo palmarès infatti ha un Golden Globe con The Honourable Woman e una nomina agli Oscar come migliore attrice no protagonista con Crazy Heart, al fianco di Jeff Bridges. La incontriamo al Festival di Toronto...

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Ci racconti il tuo ruolo in Lontano da qui?
Interpreto Lisa Spinelli, maestra d’asilo a Staten Island nel distretto di New York. Un giorno Lisa si accorge del grande talento di Jimmy, un alunno di 5 anni, un bambino con una spigliatezza naturale per rime e versi, una dote che Lisa avrebbe sempre voluto avere. Diciamo che la trama si infittisce quando il padre di Jimmy decide di mettersi in mezzo... Non posso svelarvi altro!

Padre regista, madre sceneggiatrice/scrittrice, fratello attore caposaldo di Hollywood. Sei cresciuta sul set?
Contrariamente a quanto si possa immaginare, non mi è mai piaciuto andare sul set. Non è posto per bambini piccoli. Quando mi capitava di andarci, volevo stare con i miei genitori e non sempre ci riuscivo. La cosa che mi affascinava di più era osservare le attrici. Ad esempio, Barbara Hershey ha lavorato con i miei nel film A Dangerous Woman nel 1993, un'esperienza indimenticabile! Ricordo che la osservavo di nascosto e mi rendevo conto che non ero attratta solo da come Barbara recitava, ma era l'intero mondo delle riprese ad affascinarmi. Forse è proprio per questo motivo che sono diventata un’attrice.

Il consiglio più importante ricevuto dai tuoi genitori?
Essere me stessa. Non voler soddisfare nessun altro se non la sottoscritta. Mi hanno insegnato a pensare da sola, ad essere autodidatta, è il regalo più grande che potessero farmi.

Primo ruolo?
A 14 anni. Papà Stephen stava girando Waterland e mi mancava moltissimo, volevo stare con lui. Mi disse che mi avrebbe permesso di stare sul set solo se avessi recitato una piccola parte nel film, poche righe... Ho accettato pur di vederlo.

Qual’è stato quindi il primo film ad averti lanciato?
Il mio vero debutto nella cinematografia indie è stato con Il Fotografo nel 2000, scritto e diretto da James Stein, dove interpretavo Mira. Durante il giorno frequentavo l’università e di sera andavo a recitare. Subito dopo ho lavorato anche in Donnie Darko, accanto a mio fratello Jake Gyllenhaal.

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Preferisci i film indie?
Penso di sì, a partire da Secretary. A soli 21 anni avevo già le idee piuttosto chiare. Anzi, da teenager, vedevo tanti tipi di film, ma gli indie sono sempre stati i miei preferiti.

Lontano da Qui parla di poesia, purtroppo un'arte che la nostra società sembra aver dimenticato e relegato solo ai più piccoli.
Esatto, il protagonista ha un dono straordinario e naturale, dalle sue labbra escono poesie strepitose. Lisa si sente una poetessa, ma la sua arte non è ascoltata né apprezzata. Nel film ci sono tanti versi scritti da poeti famosissimi come Ocean Vuong e Cave Hobart.

Un film, un libro, che musica l'hanno fatta diventare Maggie?
Meryl Streep con Silkwood, I giorni dell'abbandono di Elena Ferrante, Patti Smith e Nick Cave, geni musicali irripetibili.

Non ha mai nascosto la sua attitude anti-Trump. Parla con i suoi figli di politica?
Sì. Ho due figlie - Ramona 10 e Gloria Ray 5 - ed è imperativo parlare di politica con loro, devono sapere che abbiamo un presidente bigotto e sessista. E che il suo comportamento non è accettabile, è pericoloso creare leggi ingiuste ed eleggere politici corrotti. Dopo queste elezioni non potevo stare zitta, essere donna in questo periodo storico è stimolante.

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