Ci sono argomenti sacri che a toccarli si rischia di scottarsi come un demone che immerge le mani nell’acqua santa, e i Queen sono uno di questi. Ci sono personaggi che la morte prematura e tragica dopo una vita gloriosa trasformano in materia mistica, e Freddie Mercury è uno di questi. Già solo per aver sfidato tutto ciò, Rami Malek andrebbe premiato. Un problema simile lo dovette affrontare Val Kilmer nel 1991 interpretando Jim Morrison in The Doors (che piacque al pubblico, per niente ai membri superstiti della band). Ma negli Stati Uniti dove Bohemian Rhapsody, il film biografico sui Queen è già uscito, a Rami Malek, questo ragazzo gracile di origini egiziane, con i bug eyes che lo rendevano inquietante come protagonista di Mr. Robot, l’Oscar lo stanno augurando tutti per motivi più concreti. Da noi il film arriva nelle sale il 29 novembre, ma il trailer parla chiaro: quanto possono tremare i polsi a un attore, prima di vestire i panni di una divinità musicale come Freddie Mercury e interpretarla? Un numero infinito di volte. Solo che poi lui la sfida pare l'abbia vinta.

preview for The Queen

La clip esclusiva per MarieClaire.it di una recensione molto speciale del film

Rami Malek non è un ragazzino come sembra. Ha 37 anni, anche se ne dimostra parecchi di meno. Quando The Guardian lo ha intervistato all’inizio dell’autunno per chiedergli cosa gli fosse passato per la testa di interpretare il frontman dei Queen stroncato dell’Aids nel 1991, ha risposto semplicemente “Non lo so, credo di non essere una persona normale”. Però, fan lui stesso della band e del suo cantante, Rami si è sentito attraversare da un brivido quando gli è stato proposto il ruolo: “Devo averlo”, dice di aver pensato. Anche perché, a dirla poco romanticamente, la sua carriera stava procedendo a passo troppo lento. Quando ha iniziato a interpretare Mr. Robot, che rimane una serie (bellissima) di nicchia per palati raffinati e nerd incalliti, aveva già 34 anni. Questo provino era una sorta di “adesso o mai più”. Lo deve aver pensato così intensamente da aver battuto, si dice, Ben Whishaw, e Sasha Baron Cohen. Ma perché era lui l’uomo perfetto per questo ruolo?

Performance, Entertainment, Concert, Blue, Performing arts, Rock concert, Sky, Light, Stage, Public event, pinterest
Alex Bailey

La prima è più banale osservazione che può venire in mente è che Freddie Mercury non era un vero inglese e Rami Malek non è un vero americano, nel senso nobile della parola per entrambi. Mercury era nato nel 1946 a Zanzibar da genitori appartenenti alla comunità Parsis, e tutta la famiglia si è trasferita a Londra quando lui aveva 17 anni, per fuggire dalla rivoluzione. Rami è nato nel 1981 in California, ma è figlio di immigrati egiziani. I loro percorsi artistici sono molto diversi nei modi, nei tempi e negli obiettivi, ma c’è una cosa su cui buona parte della stampa americana ha puntato il dito: entrambi hanno un carattere “non convenzionale”, che li rende, anche agli occhi di chi li conosce (o conosceva) un enigma. Secondo molti, Malek non ha faticato a interpretare il problematico Elliot in Mr. Robot. Ma anche Farrokh Bulsara, questo era il vero nome di Mercury, è stato grandioso per una vita nel rappresentare il ruolo cantante dei Queen, quello che lui ha voluto essere, mettendo da parte sul palco il carattere introverso che in pochi hanno assaggiato e che potrebbe essere la caratteristica che oggi lo lega di più all’attore che lo interpreta.

youtubeView full post on Youtube


Rami Malek è sensibile come lui, che amava i gatti. È stata di Rami l’idea di indossare una protesi per simulare il difetto che Mercury si portava dietro dalla nascita, la doppia fila di incisivi. Al provino, Malek ha stupito tutti dimostrando di saper anche cantare. Il che non vuol dire arrivare all’estensione di una divinità come Mercury, ma di sapere come si muovono un volto, una gola e un corpo quando cantano. Gli attori d’Oltreoceano e quelli inglesi finiscono per surclassare sempre tutti perché non si accontentano di saper recitare. E infine, cosa non trascurabile, Rami è riuscito ad assomigliare in modo impressionante a Freddie Mercury. Ok il trucco, ok la protesi. Ma le clip danno l’idea di una reincarnazione. Forse è per questo che fra le tante recensioni che i fan stanno lasciando sulla pagina Facebook dei Queen, ce ne sono anche parecchie che consigliano “portatevi i fazzolettini”?

Performance art, Performance, Performing arts, Stage, Scene, Night, Event, heater, Darkness, Drama, pinterest
Courtesy