Sparita. Quando hai nemmeno 20 anni, sei una teen star e sono i gloriosi primi 2000, i riflettori sono la prima luce del giorno e l’ultima della notte, spesso sovrapposte. E ti accecano, tanto. Amanda Bynes oggi non è più la confusa ragazza fuori controllo che otto anni fa lanciava insulti/provocazioni/pentimenti/farfugliate incontrollate via social. Lei, la fanciulla dalle guance d’oro e occhi brillanti, il faccino tenero dell’America’s sweetheart in versione young, perfetta incarnazione della saputella impertinente ma irresistibile. La brava bimba allegra contrapposta alla annoiata ereditiera Paris Hilton, per capirci. La Amanda Bynes 2018 che partecipa PARDON, domina letteralmente la copertina della Break The Internet issue di Paper (che lanciò ufficialmente Kim Kardashian), non è la Amanda Bynes teen star perduta sulla quale il peggior gossip si è lanciato a bomba nel momento più basso della sua vita. Non lo è più. Come per la coeva Lindsay Lohan, come per la Britney Spears 2008 annus horribilis. Non c’è sadismo peggiore di quello della stampa scandalistica nell’aggiungere olio scivoloso ad una discesa agli inferi professionale e personale. Amanda Bynes rifatta, Amanda Bynes strafatta, Amanda Bynes Twitter come arma impropria per annunciare una plateale pausa dal mondo. Dal cinema, dalla stampa, da se stessa. Sbeffeggiata da tutti. Allora. Amanda Bynes oggi = niente sarà più come prima. E lei ne è più che convinta.

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“Voglio tornare a recitare” ha dichiarato apertamente a Paper. Lei, che sui set ci è cresciuta come le gemelle Ashley e Mary-Kate Olsen, altre due ex baby star che si sono salvate in tempo dedicandosi alla moda. Stessa scelta compiuta da Amanda Bynes, che studia al Fashion Institute of Design and Merchandising di Los Angeles da qualche anno, tra alti e bassi. Anche la ex perfettina di Easy Girl spera, un giorno, di disegnare una sua linea di moda. Ma prima di tutto, vuole tornare ad amare la recitazione e lo stare sul set, lei che ha iniziato a 7 anni con le pubblicità e a 12 già presentava uno show tutto suo, The Amanda Show su Nickelodeon, che ne cementò la fama di performer eccellente. Così giovane, così amata (e così pagata): due milioni e mezzo di dollari di ingaggio durante l’adolescenza da star della tv. E il cinema naturalmente: Amanda Bynes film ne ha girati pochi, ma basta un titolo per ammirare la sua capacità istrionica da commedia, Hairspray, accanto a John Travolta e Zac Efron.

Accanto al crescente successo, la altrettanto crescente insoddisfazione. E qualche problema con le droghe, spesso negato ma troppo evidente da nascondere. Amanda Bynes oggi ne parla apertamente: “Ho iniziato a fumare marijuana a 16 anni. Anche se tutti pensavano che fossi la brava ragazza per eccellenza, fumavo marijuana da allora. Non ne abusavo e non stavo sempre in giro a far festa o a rendermi stupida… non ancora” ha raccontato con un mezzo sorriso nella sua nuova intervista. Un percorso da manuale insolito della dipendenza, il suo: alcol (poco, almeno all'inizio), ectasy, un assaggio di cocaina (“Ma non è mai stata la mia droga d’elezione”) e infine il volo a planare su quella che si è rivelata la sua peggior nemica, l’Adderall. “La chiamavano la pillola della magrezza e dicevano che le donne la prendevano per restare magre. Pensavo che dovevo metterci le mani”. Pur di ottenere la prescrizione medica, arrivò a fingere di soffrire di deficit dell’attenzione. E la sua downward spiral prese a roteare sempre più veloce, con manifestazioni psicotiche e comportamenti fuori controllo. “Mi ha sballato il cervello in un modo diverso dalle altre persone, cambiava la mia percezione delle cose. Ero nel pieno dell’abuso di droghe e il mondo era un posto molto buio per me”.

Nella sua intervista Amanda Bynes non nega, chiarisce punti. Accende le luci dei riflettori dai quali è sfuggita negli ultimi cinque anni abbondanti, forse i più duri per lei, pur di riaprirsi al mondo. Nel 2013 Amanda Bynes è stata ricoverata per tenere sotto controllo il suo stato di salute mentale, dopo che tentò di dar fuoco al vialetto di casa della vicina, e dopo pregressi arresti per possesso, abuso di droghe e guida sotto effetto di stupefacenti. Fu l’ultima, definitiva mossa per tentare di rimettere in piedi quella che era la ragazzina più amata della televisione d’America, la cui carriera era ormai seppellita dalle tonnellate di byte scandalistici sul suo conto. La classica “good kid gone bad” con cui nello showbiz statunitense si definiscono gli ex bambini prodigio come lei. Seguirono poche, scarnissime apparizioni e foto di Amanda Bynes fuori dai tribunali per rispondere delle varie accuse accumulate nel tempo. Fino al definitivo, salvifico silenzio.

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“Sono sobria da quattro anni, lo devo molto ai miei genitori che mi hanno aiutata” spiega oggi Amanda Bynes: la madre Lynn e il padre Rick l’hanno presa in custodia e la avranno sotto stretto controllo fino al 2020. Non che le pesi, anzi. Amanda Bynes età 32 anni vissuti così intensamente che rallentare è diventato un motto, più che un monito. Il set vorrebbe riviverlo: “Vorrei farlo nello stesso modo di quando ero bambina, con la gioia e la speranza del meglio. Voglio riprovarci” racconta, sognando un ruolo che la valorizzi. Ma le andrebbe bene anche una parte secondaria, anche se non lo esplicita. Un passo per volta, intanto si è laureata, ha preso il master, sta disegnando la sua (seconda) linea di moda. “Non ho paura del futuro. Ho vissuto il peggio e sono uscita viva dall’altra parte. Adesso può solo migliorare”. Amanda Bynes, la sopravvissuta.