Era da un po’ che non si sentivano novità, diciamo così, sensibili su Nigella Lawson. Ora che è tornata a parlare di sé lo fa su tutto ciò che le è successo negli ultimi anni, come se dovesse rielaborarlo durante una seduta di analisi. Quando Andy Warhol parlava dei 15 minuti di fama non ha mai specificato che se riesci a superarli e a restare famoso ti arriva in omaggio un amplificatore di emozioni. Nigella Lawson oggi quei 15 minuti li ha superati abbondantemente e di questo gadget immaginario ha fatto ampio uso. Nigella Lawson è la donna bella pur essendo in carne in un mondo che predica la taglia zero. È la dea della cucina che ti insegna a servire con classe piatti esageratamente generosi nel gusto e nella quantità. È la stravagante che fa il bagno in burkini per mantenere la pelle bianca come il burro di cui le sue ricette di biscotti abbondano, solo perché al marito non piace l’abbronzatura. Già, il marito di Nigella Lawson, quel Charles Saatchi che aveva sposato nel 2003 e di cui diceva di essere perdutamente innamorata, fino a quando il Sunday Mail non è uscito con le foto shock in cui, mentre attendono le portate al ristorante, lui discute con lei, lei cerca di essere accomodante e sorride, lui la prende per la gola all’improvviso come se volesse strozzarla. E a riguardarla ora, sembra che nonostante l’imbarazzo della violenza che sta subendo resti consapevole di trovarsi in pubblico, e cerchi di mantenere un’espressione fotogenica perché sa che tutti la guardano (e nessuno interviene).

Quella copertina ha avuto lo stesso effetto di un’intera pila di piatti che cade in diretta tv proprio mentre Nigella cucina. Avevamo sempre pensato che la Lawson vivesse in una realtà parallela cento volte più gaudente della nostra. Ci veniva da chiederle: "Hey Nigella Lawson, ricette per la felicità ne hai?". E invece: “Mi sono sentita esposta e attaccata, è stato un trauma”, racconta oggi la chef e scrittrice britannica in un’intervista rilasciata all’Irish Times. Chi ha buona memoria ricorda che quel brutto episodio con Saatchi, al quale ha fatto seguito un divorzio abbastanza burrascoso, non è stata l’unica tegola caduta sulla testa di questa 59enne ex ragazza nata bene, laureata a Oxford in Lingue Moderne e Medievali, figlia di Vanessa, ereditiera della ormai estinta catena di ristoranti Lyons Coffee House e di Nigel Lawson, membro del gabinetto di Margareth Thatcher. Un altro brutto affare è stato il processo contro le sue due ex assistenti, le sorelle Francesca ed Elisabetta Grillo accusate di aver sottratto da casa sua e di Saatchi 300mila sterline. Ma da quel processo saltò fuori che invece Nigella nascondeva una dipendenza quotidiana dalla cocaina, che a quel punto ha dovuto ammettere quasi come una liberazione. Nonostante tutto, spiega Besha Rodel, autrice dell’articolo su Irish Times, Nigella è rimasta una tela su cui le persone proiettano la loro idea di femminilità, celebrità e classe sociale britannica. Mentre Diana Henry, un’altra scrittrice di cibo del Regno Unito, dice di lei: "penso spesso, e non mi fa piacere, che Nigella goda dello status della principessa Diana, come celebrità. È così ben conosciuta, è così benvoluta”.

“Nigella Lawson non è mai stata solo una Domestic Goddess”, dice ancora Rodel in un altro articolo, stavolta sul New York Times. È una donna maltrattata da Cupido, oggi, che continua con successo a condurre una carriera scintillante, da influencer prima ancora che nascessero i social network, ed è solo un caso se esiste l'account Nigella Lawson Instagram di cui non aveva bisogno. Perché mai prima di lei si era vista una cuoca che sembra una diva del cinema e che dona piacere anche solo a guardare mentre cucina, più che ad assaggiare il piatto stesso. Nigella Lawson libri continua a sfornarne: gli ultimi sono At my table e Eating. Un successo tale che il Sydney Morning Herald, durante il recente tour di Lawson in Australia, si è chiesto cosa spinga la gente a pagare 200 dollari per andare a sentire parlare una chef sapendo che non la vedrà cucinare. Il famoso topic Nigella Lawson dimagrita che è ha fatto parte del pacchetto-stress da cui la scrittrice dice di essersi sentita schiacciata, adesso sembra più la classica reazione di una donna che cambia vita, a scelta: tagliando i capelli, gettando tutto il guardaroba o buttando giù quattro taglie come ha fatto lei. E di conseguenza, gettando tutto il guardaroba ma riempiendolo di nuovo di abiti da Jessica Rabbit, come quello rosso fuoco sfoggiato a Brisbane per il suo talk al Queensland Performing Arts Centre.

Il giorno di San Valentino, alla fine del tour, qualcuno è riuscito a fotografarla mentre fa il colore alle chiome nel prestigioso salone dei parrucchieri Scarpa, nel quartiere di Double Bay a Sidney, e la stampa gossip ha trovato l’occasione per chiedersi come faccia, alla soglia dei 60 anni, a non avere neanche una ruga sul volto. Intanto, sul suo profilo Twitter, appariva un’altra foto, insieme al primo marito John Diamond: “20 anni fa, ero alla festa di lancio per il mio primo libro, How To Eat. Guardare questa foto mi rende felice, ma anche molto triste. Vorrei poter essere tra le braccia di John adesso”, ha commentato confermando che Diamond, scomparso tre anni dopo quello scatto per un cancro alla gola, era il suo vero, grande amore. Forse Nigella è ormai entrata nel cast di un film scritto e diretto dal destino, in vari remake girati ciclicamente con vari protagonisti famosi. Quello in cui la sceneggiatura racconta la storia di chi, essendo amato da tutti, finisce per non essere amato da nessuno, veramente.

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