Marilyn Monroe Ella Fitzgerald: un bionomio poco noto che ha invece letteralmente cambiato la vita di entrambe. Pochi sanno che queste due celebri e talentuose donne erano l'una la migliore amica dell'altra, un esempio di amicizia tra donne famose così importante che oggi dovrebbe essere portato come esempio di generosità e di affetto. Più grande di quella celebre oggi fra Jennifer Aniston e Courteney Cox. Tutto è nato da quello che la protagonista di Niagara, la bionda più celebre della storia, ha fatto per la sua amica afroamericana, e che ha finito per rappresentare un grande passo verso l’integrazione razziale in America. Si tratta di uno degli aneddoti meno raccontati dello showbiz che svela di loro due qualcosa di così bello da farcele amare ancora di più. Oggi l'amicizia fra una donna bianca e una nera non stupisce nessuno: a quel tempo era un atto di coraggio per entrambe, che hanno portato avanti con discrezione.

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La vicenda prende inizio negli Stati Uniti nel novembre del 1954. Un periodo difficilissimo per gli afroamericani. Da pochi mesi la Corte Suprema ha finalmente dichiarato incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche e c’è chi non l’ha presa bene per niente. Il famigerato Ku Klux Klan è in ottima forma, purtroppo, e anche se la musica jazz impazza, nemmeno i più grandi artisti neri - e abbiamo visto dal film oscar Green Book che erano molti e famosi - possono aspirare a esibirsi in locali importanti. Ella Fitzgerald, al tempo, ha già pubblicato un album e conta moltissimi fan. È in tour con il suo manager Norman Granz, convinto attivista contro il razzismo, che però fatica molto a piazzarla in serate che si tengano in qualcosa di più di un localino underground per intenditori. A volte, i poliziotti razzisti trovano anche una scusa sciocca e pretestuosa per irrompere nei camerini e arrestare Ella e tutti i suoi musicisti, fra cui gente destinata a diventare leggende del jazz come Dizzy Gillespie e Illinois Jacquet. Magari solo perché giocavano a dadi e venivano accusati di gioco d'azzardo. “Ci portavano a forza in commissariato”, racconterà poi Ella anni dopo, “e quando arrivavamo lì avevano pure la faccia tosta di chiederci gli autografi”.

Anche Marilyn Monroe, al tempo, è una grande star, ma la sua situazione è molto diversa. Ha numerosi film all’attivo, è reduce del grande successo di Gli uomini preferiscono le bionde e Come sposare un milionario, ed è al cinema con La magnifica preda. Ella Fitzgerald è la sua cantante preferita. La bella Marilyn è tutt'altro che svampita, ascolta musica di qualità. Un giorno le giunge all’orecchio la notizia che alla sua artista preferita è stata sbarrata la prossibilità di cantare al Mocambo, il prestigioso locale al numero 8588 Sunset Boulevard di West Hollywood frequentato da coppie di star come Lauren Bacall e Humphrey Bogart, Clark Gable e Carole Lombard, Janet Leight e Tony Curtis, da Lana Turner il fidanzato di turno, Charlie Chaplin, Marlene Dietrich, Debbie Reynolds e tanti altri. Marilyn è indignata e decide di entrare in azione. Telefona personalmente al manager del locale è intavola con lui una lunga trattativa. I due patteggiano come in un suk arabo, lui avanza proposte, lei fa contro proposte. Alla fine giungono a un accordo i cui termini ufficiosi sono: “Okay, fai esibire Ella Fitzgerald nel tuo locale, e io mi impegno a sedere nella prima fila ogni sera, per una settimana”. Marilyn ha vinto.

Non si sa bene se le due artiste si conoscessero già prima, probabilmente sì, solo superficialmente. Ma grazie a Marilyn Monroe, Ella Fitzgerald fu la prima donna nera a esibirsi in un locale di Hollywood tanto importante, dando una spinta decisiva all'immaginario della gente nei confronti dell'integrazione razziale. Marilyn che la applaudiva davvero ogni sera con entusiasmo a pochi metri dal palco e fece di più: si lasciò fotografare insieme a lei. I giornali del tempo impazzirono. Da quel momento anche le altre star sgomitarono per farsi fotografare con Ella Fitzgerald. Queste due donne così diverse avevano creato un precedente e spianato la strada per altri artisti afroamericani. Oggi viene considerato un passo importante quasi quanto il rifiuto di Rosa Parks, esattamente l’anno dopo, di alzarsi dai posti riservati ai bianchi in un bus. Forse ne è stato uno dei detonatori.

Ella Fitzgerald e Marilyn Monroe, dopo questo episodio, divennero molto legate. Si dice che la loro sia stata una delle amicizie interraziali fra star più belle in assoluto di quei difficili anni 50, e forse ancora oggi. Da quel momento, Ella non ebbe mai più problemi per essere scritturata dai grandi club e la sua carriera imboccò una svolta. Non fu più costretta a ranicchiare il suo grande talento in piccoli localini underground: spiccò il volo in grandi spazi di prestigio. Qualcuno dice che tutta questa storia sia stata una leggenda metropolitana, che non accadde davvero al Mocambo, bensì al Tiffany Club, un locale jazz al 3260 West 8th Street, a East Hollywood. Ma importa qualcosa? Dopo la morte di Marilyn, nel 1962, Ella confermò quell’episodio in un’intervista, ovunque sia accaduto, aggiungendo che doveva molto all'amica scomparsa e che la sua carriera non sarebbe mai decollata, senza quel colpo di testa, quella bella testa bionda che il mondo non dimentica. Come sarebbe stata la storia della musica, senza neanche un disco di Ella Fitzgerald da ascoltare in una calda notte insonne d’estate?