Seduto sul divano gigante nel salotto di mamma Marta in via Appiani a Milano, Matteo Marzotto maneggia nervosamente un iPod Touch. In quella casa-museo, già set vellutato di feste in caftano, bicchierate euforiche e giostre mondane, il top manager tradisce l’insofferenza di un invitato non troppo in linea con le suppellettili. O quella del ragazzino con altro per la testa: «Sono ossessionato da questa faccenda della catalogazione dei brani, l’errore di iTunes è irreparabile, l’artista e il compositore non sono la stessa cosa. Per la classica è un disastro». Con meno ansia, Marzotto ha appena catalogato i suoi primi 42 anni nel libro Volare alto (Mondadori), in uscita a metà aprile: «Avevo un po’ di esperienze intense da raccontare. E volevo condividerle con i cosiddetti “bamboccioni”, che non meritano di essere chiamati così», dice. Decenni in cui ha infilato di tutto: cinque Parigi-Dakar e una presidenza della Maison Valentino; undici gare di sci di fondo Vasalloppet e un fidanzamento (forse più faticoso dello sci di fondo) con Naomi Campbell; duemila ore di volo in elicottero e una decina tra direzioni generali e consigli di amministrazione. Oggi è fresco di nomina al vertice dell’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo. Motivo per cui questa intervista comincia con un esame di geografia.

1. Quanto è lungo il Po? 650 km (652 per l’Enciclopedia geografica, promosso).

2. Dove si trova la Valsesia? A Biella, Piemonte nord-occidentale (la provincia è Vercelli, ma la zona è quella… Promosso).

3. Quanti vulcani ci sono in Italia? Quattro. Etna, Vesuvio, Stromboli, Vulcano (ce ne sono altri, ma sono i quattro principali, promosso).

4. Come si chiamano gli abitanti di Rho? (Non lo so io, passiamo oltre...).

5. Tre motivi per cui un viaggio in Italia è ancora appealing? Cultura, ambiente, lifestyle.

6. Sono un cinese appena atterrato. In che città mi porta? Venezia.

7. Con quale compagnia vorrebbe fossi partito da Pechino? Con un vettore italiano.

8. In questo momento visitare Napoli è imbarazzante? Sì, lo è.

9. Invece ha una passione per il Triveneto? Sono legato al modo di vivere che esiste in Friuli, al suo landscape, meno offeso dalla crescita economica.

10. Che cos’è l’orgoglio veneto? Il motore dello sviluppo degli ultimi trent’anni e il loro primo limite. Pardon, il nostro primo limite.

11. Lei è presidente di Mittelmoda Award. È l’avanguardia della moda verso i mercati dell’Est? No, è un esempio di provincialismo virtuoso sposato a un’attitudine mitteleuropea. Lì si dialoga di più col mondo che con il resto d’Italia.

12. Quanto dovrebbe costare a uno straniero una settimana in Italia? C’è un’offerta potenziale di qualità per tutte le tasche.

13. Fra un hotel tre stelle in Italia e uno nella Francia del sud lei sceglie? Quello nella Francia del sud. In polemica con il nostro sistema di rating. Le stelle devono essere date dal mercato.

14. Dice che la Sardegna non è solo Costa Smeralda. Alternative? Carloforte, Villasimius, Arbatax.

15. Rinnega la sua appartenenza alla tribù dei “Costacei”? La Costa Smeralda è dotata di strutture eccellenti. Ma sono possibili altri turismi. A me, per esempio, piace la Gallura in bici.

16. È fautore di un turismo low cost? Sono per un turismo del getting lost, del perdersi nei borghi.

17. Due destinazioni emergenti del Sud? Metaponto in Basilicata, per la sua ospitalità e il suo territorio. E tutta la provincia di Lecce.

18. Dove aprirebbe un agriturismo? Nelle Marche, un manifesto dell’Italia per cultura e territorio.

19. Se incontra Valentino al bar? Baci, abbracci, chiacchiere piacevoli. E magari ci scappa anche un invito per un weekend nel suo castello in Francia.

20. Qual è la cosa migliore che pensa di aver realizzato a casa Valentino? Aver fatto parlare le persone.

21. Che voto dà alle seguenti attività (promosse su internet da agriturismi toscani): caccia alla volpe con volpe di peluche? Tre.

22. Soggiorno nel castello con fantasma? Dieci.

23. Raccolta di erbe magiche durante le notti di luna piena? Tra il 7 e l’8. Chissà cosa succede tra turisti e turiste…

24. Roma o Milano? Entrambe.

25. I pregi di sua madre Marta? Fiducia, fatalismo, energia.

26. I difetti? L’insicurezza. Mi creda, io lo so bene.

27. A sua madre è meglio chiedere un consiglio di moda o di viaggio? Qualunque consiglio.

28. Se Gheddafi volesse investire in Italia, pensa che si rivolgerebbe a lei o alla sua mamma? Alla mia mamma, già lo fa.

29. Le ha mai presentato il Colonnello? Mai. Solo i figli.

30. Le piacciono tutti quei caftani? Molto.

31. Il ricordo del primo viaggio che ha fatto con i suoi? Una caccia nei dintorni di Madrid.

32. Che cosa vuol dire essere quarantenni? Responsabilità. Non necessariamente verso familiari o te stesso.

33. Anche verso una sua famiglia futura? Anche. Ma soprattutto verso la società.

34. Qual è la casa in cui si sente a casa? Ascolto molto le voci dei luoghi. La casa di Cortina ha una grande energia. In quelle di Capalbio e Valdagno sto bene.

35. Avere casa a Capalbio è una scelta di moda? Se fosse così non l’avrei comprata ora ma dieci anni fa. È perfetta per fare sport.

36. Lei sostiene la ricerca sulla fibrosi cistica. L’Italia a che punto è? L’Italia è un buon posto per questa causa. C’è addirittura una legge che istituisce dei centri di cura. È un paese generoso, però mancano le agevolazioni fiscali.

37. Occuparsi di charity la fa sentire bene? Spesso fa meglio a chi la fa che a chi la riceve.

38. È in contatto con i malati? I ragazzi si fanno sentire e a volte sono loro a sostenere me.

39. Ha fatto quello che sognava da bambino? Volevo fare lo sportivo o il pilota militare. Invece ho seguito mio padre e forse è meglio così.

40. Che insegnamento si può trarre dalla crisi economica? Riflessioni su mestieri che finiscono, ma le opportunità esistono sempre. Mio nonno ha creato un gruppo nonostante due guerre mondiali.

41. Crede in Dio? Sono un discreto credente.

42. Come la vedono gli altri? In pochi mi vedono per quello che sono.

43. Che cosa non le piace di lei? La tendenza a essere remissivo in alcune cose. Cercare il piano B invece di andare sempre fino in fondo in quello A. Non l’ho mai detto a nessuno.

44. Qual è il film più bello? Un mercoledì da leoni.

45. Il libro da salvare da una biblioteca in fiamme? Tutte le letture sulla Roma antica.

46. La musica irrinunciabile? Battiato, Tschaikovski, Brahms, Sibelius.

47. Il regalo più bello che ha fatto? Una croce di smeraldi a una donna che mi piaceva da impazzire.

48. Chi? (Domanda evitata per non fomentare ulteriormente la rabbia di quelle che non gli sono «piaciute da impazzire»).

49. Ha un portafortuna? Un orecchino di mia sorella (Annalisa, morta di fibrosi cistica).

50. Le attraversa la strada un gatto nero, che fa? Mi fermo e faccio passare gli altri.

51. E con le scale come si regola? Cerco di non passarci sotto. Ma con tutte ’ste case di design è sempre più difficile.

52. Dove si va quando si muore? Verso un cammino successivo, durante il quale l’anima migliora.

53. Chi erano i suoi eroi da bambino? Il campione di motocross Michele Rinaldi e Gilles Villeneuve.

54. Qual è il suo profumo? Habit Rouge di Guerlain, da sempre.

55. Dice che il suo yacht a motore rispetta l’ambiente. Com’è possibile? Alla velocità massima di 20 nodi si ha minor impatto sull’ambiente.

56. Che cosa insegnerà ai suoi figli? A seguire i buoni esempi.

57. Che rapporto ha con il suo fisico? Sono determinato a curarlo fino alla fine con lo stile di vita.

58. La parola più odiosa del momento? Globalizzazione.

59. Gli anni Ottanta o i Novanta? Gli Ottanta, per l’ottimismo.

60. È stato contagiato dalla Obamamania? No, però sono contento che la Clinton abbia un ruolo.

61. Che cos’è che trova più immorale oggi? La gestione senza rispetto di patrimoni che non sono propri.

62. In 2000 ore di volo quanti atterraggi di emergenza ha fatto? Nessuno di emergenza reale, due di “urgenza”, migliaia di emergenza simulata.

63. Ma lo sci di fondo non è di una noia mortale? Lo dicono i pigri.

64. Come ci convince che il motocross è ecocompatibile? Con il passaggio dai motori a due tempi, fumosissimi, a quelli a quattro tempi, l’inquinamento si è ridotto.

65. Che cosa la spinge a fare la Parigi- Dakar? Il senso del “non mollare mai”, perché l’obiettivo non è competere ma arrivare in fondo.

66. Com’è andata quest’anno? Sono arrivato secondo nella mia categoria e primo degli italiani.

67. Le emozioni più forti? Grandi emozioni tra le Ande, nel nuovo percorso sudamericano. E sollievo dopo un incidente che ha coinvolto un amico.

68. Ha visto gente morire durante la corsa? Qualche anno fa ho visto una macchina saltare su una mina tra Marocco e Mauritania e il pilota, un portoghese, ha perso una gamba.

69. Quanti sono i migliori amici nella vita di un uomo? Cinque. Quelli a cui puoi parlare con il cuore.

70. A chi farebbe una confessione intima? Tra i cinque c’è mio fratello Vittorio. Abbiamo imparato a guardarci negli occhi.

71. Ultima cena, dove e con chi? Ho sempre il sottile pensiero che ogni cena possa essere l’ultima. Con quei cinque, o con persone con cui il legame è forte e non solo familiare.

72. La prima cosa che guarda in una donna? Le proporzioni.

73. Nel dettaglio? Gambe lunghe, bel culo, magrezza.

74. Parte sempre da uno screening estetico? Si parte da lì.

75. Essere single è uno stato temporaneo o una categoria dell’anima? Una categoria dell’anima da rispettare.

76. Si sente uno scapolo d’oro? Non me ne frega molto.

77. Le donne la vedono così? Sempre.

78. Tante, belle, famose. Si è innamorato di ognuna? Sono stato sempre attratto. Raramente innamorato.

79. È mai stato con donne più intelligenti di lei? Moltissime volte, ma niente nomi.

80. Più colte? Non so, non è una caratteristica che si intuisce come l’intelligenza.

81. Il ricordo della prima volta? Porto Rotondo, 16 anni. Con un’amica di 25 anni. Bellissima donna.

82. È mai andato vicino al matrimonio? Sì, ma guardavo la cosa con curiosità e pochissima partecipazione. Poi lei si è sposata senza di me.

83. Naomi dixit: «Matteo mi piace ma non lo sposerei». Se l’è presa? Ho tirato un sospiro di sollievo.

84. Perché non si sposa? Me lo chiedo continuamente.

85. Sua madre ci tiene? Vorrebbe dei bambini da viziare. Mah… Avere una moglie che piaccia a mia madre… È tutto abbastanza teorico.

86. Avere storie con le celebrities è un’attitudine precisa o un caso? Per essere una celebrity qualcosa in più lo devi avere. Ed è molto facile essere sedotti da chi ha una, o a volte anche due marce in più

87. Per sedurre conta di più essere potente, bello o impegnato? Non sono potente, gli altri elementi contano in un blend corretto.

88. Qual è il nome di quella che piaceva di più a Marta? Non se ne parla neanche.

89. Cosa dicono di lei le sue ex? Passata l’incazzatura, solitamente parlano bene.

90. Qual è l’arma peggiore di una donna ferita? Il cinismo. Anche la più equilibrata può essere di una violenza spaventosa.

91. Chi le ha fatto la scenata più spaventosa? (Ci rinuncio, non dice i nomi di quelle con cui è finita bene, figuriamoci se è finita a randellate...).

92. E lei, è equilibrato? Nel rapporto con le donne non mi sento molto equilibrato.

93. Conosce il suo tema natale astrologico? Sono Bilancia (26 settembre), ascendente Cancro.

94. Sta per uscire il suo libro, Volare alto. Dal titolo sembra un messaggio importante. O è un bilancio? Niente di autocelebrativo, per carità. Semplice voglia di dire qualcosa di me.

95. Chi vorrebbe lo leggesse? Mi piacerebbe condividerlo con i cosiddetti bamboccioni, quelli della mia età o più giovani.

96. Come li giudica? Li difendo. Fanno i conti con gli esempi che hanno, i loro genitori, esempi non sempre straordinari. Vale anche per me.

97. Che cosa gli racconta? Esperienze intense. La chiusura di un ciclo e l’apertura al mondo e alle sfide.

98. Quindi con il libro si chiude una fase della sua vita? Finisce quella in cui ho agito sopravvalutando la mia natura e le mie energie. Ne comincia una selettiva, in cui mi rispetto.

99. Con la moda ha chiuso? No. Ho un progetto. Ancora top secret.

100. Il suo prossimo appuntamento? Un consiglio d’amministrazione, un’altra intervista. E una cena, spero solitaria.