Inutile girarci intorno: ci sono icone divenute tali grazie all’interpretazione di un solo personaggio. Nel caso di Leonard Nimoy (il vulcaniano di Star Trek) le cose si complicano, perché il personaggio è tanto iconico da essersi sovrapposto alla personalità artistica (molto più eclettica) dell’interprete. Ma come si fa con Spock a non parlare di Spock? Appunto, non si fa. E domandare è lecito...

1. Avendo indossato per tanto tempo i panni dell’alieno, lei è di sicuro un giudice imparziale: qual è la migliore qualità di noi umani? La gentilezza.

2. E la peggiore? La crudeltà.

3. È stato difficile, per un bostoniano, diventare un vulcaniano? Sono nato in una famiglia di immigrati ucraini di religione ebraica. Praticamente ero già un vulcaniano tra i Wasp.

4. Lo dice con orgoglio o rimpianto? L’orgoglio di essere stato un outsider, tutta la vita.

5. Che significa essere un outsider? Che devi avere più risorse e fiducia in te stesso.

6. Lei recita da quando era ragazzino (ed è stato regista, musicista, poeta...): perché oggi ha scelto proprio la fotografia? Anche se non è stato il primo, è diventato il mio grande amore. Infatti ho cominciato a scattare a 13 anni, cinque anni dopo aver cominciato a recitare.

7. Perché al giovane Nimoy piaceva fotografare? Era uno sfogo perfetto per la mia energia creativa. E poi è stato un processo formativo che ho avviato da solo, senza nessuna approvazione, grossi budget o guide.

8. Chi vorrebbe (o avrebbe voluto) ritrarre? Albert Einstein.

9. Cosa fa nel tempo libero? Mi dedico ai miei progetti.

10. Il lavoro più strano che abbia mai fatto? Ho gestito un negozio di animali esotici.

11. Cos’è andato storto? Non gli dedicavo le adeguate attenzioni.

12. Meglio una permanente al Guggenheim o Barack Obama che compra in massa le sue foto? Scelgo il Guggenheim.

13. Ha mai fotografato paesaggi? Sì, come molti altri bravi fotografi.

14. Racconta di più l’immagine di un volto o di un paesaggio? L’importante è che faccia parte di un più ampio lavoro concettuale.

15. Perché? Mantiene la sua unicità.

16. Suo padre faceva il barbiere: è vero che il taglio più richiesto era quello “alla Spock”? Molti ragazzini gli chiedevano i capelli come i miei.

17. Come regista ha diretto commedie da happy end: Funny About Love, Holy Matrimony... È un romantico? Sì. Però nell’88 ho anche diretto un film di grande impatto drammatico, The Good Mother, con Diane Keaton e Liam Neeson: la storia di una madre che si vede togliere l’affidamento di sua figlia per ragioni etiche.

18. Un soggetto molto avanti per gli anni 80. In futuro quale tema verrà sottoposto alla pressione del “politicamente corretto”? Qualunque tema abbia a che fare con la sessualità o la religione.

19. Crede in dio? (Non risponde).

20. Se la sua vita fosse un film chi vorrebbe come regista? Billy Wilder.

21. Prima ha scritto il libro Io non sono Spock, poi Io sono Spock: esiste una terza ipotesi su chi sia Leonard Nimoy? Credo di aver esaurito l’argomento sulla mia identità.

22. E c’è qualcosa della sua identità nel film Tre scapoli e un bebè (Nimoy ha girato la versione americana, ndr)? L’esperienza di crescere i miei figli è stata molto utile.

23. Perché ha scelto di fotografare la ciccia per il progetto Full Body? La nostra cultura è ossessionata dal culto dell’immagine: le mie foto presentano al contrario donne imperfette, ma felici del loro corpo.

24. A chi è rivolto? Alle giovani, bombardate da pubblicità che dicono loro che sono brutte, inadeguate, che dovrebbero mettersi a dieta e comprare pillole dimagranti. Ma il peso medio delle americane è del 25% superiore a quello delle modelle e la maggior parte di loro non raggiungerà mai il corpo “ideale”.

25. Cosa pensa della chirurgia estetica? Se ci sono seri problemi fisici, in alcuni casi è una benedizione.

26. In altri? Un inutile abuso per la ricerca di un falso ideale.

27. Che cos’ha imparato dall’ultimo Star Trek? Che anche se ero stato via a lungo ero sempre il benvenuto.

28. Ha mai pensato di assicurare le orecchie? (Non risponde).

29. E le sopracciglia? (Idem).

30. Dove vorrebbe venire teletrasportato? (Macché: silenzio).

32. Bianco e nero o colori? Il mio progetto sull’identità è a colori.

33. Cos’hanno in più? Raccontano meglio le storie che ci sono dietro.

34. Lei è nato lo stesso anno e a pochi giorni di distanza da William Shatner, il capitano Kirk. Festeggiavate il compleanno insieme? A volte.

35. Chi si prendeva la fetta di torta più grossa? Bill. A lui piace molto mangiare.

36. Mangiare per vivere o vivere per mangiare? Appunto, la prima.

37. Secondo lei a cosa è dovuto il grande ritorno del genere sci-fi? Posso dire quali penso siano i motivi del successo dell’ultimo Star Trek: una buona sceneggiatura, un buon cast e un’eccellente regia.

38. Un sogno da piccolo che è riuscito a realizzare da grande? Vivere di rappresentazioni.

39. «Non sappiamo che fare con gli umani» diceva Soval, ambasciatore dei vulcaniani. Lei un’idea di cosa fare ce l’ha? Cercare il giusto modo per convivere.

40. Cosa lo impedisce? La sete di potere complica le cose.

41. Le piace Obama? Ne sono un grande ammiratore: la sua personalità e il suo carattere sono estremamente preziosi in questi tempi.

42. Teletrasporto, Enterprise o macchina del tempo: quale invenzione preferirebbe vedere realizzata? Tutte.

43. Insieme a sua moglie lei sostiene i giovani artisti con la Nimoy Foundation. Come si riconosce il talento? Non c’è carenza di talento. Quello di cui c’è bisogno è la formazione.

44. Oggi è difficile emergere? Siamo in un periodo di recessione, anche i giovani artisti risentono della crisi.

45. Questo è stimolante o frustrante? Alla fine non è una cosa tanto negativa: i veri artisti sopravviveranno per il loro bisogno di creare.

46. Lei è stato anche musicista (ha pubblicato cinque album tra il ’67 e il ’70). Ma come ci è finito in un video delle Bangles? Era un favore alla mia amica, Susannah Hoffs.

47. Mai pensato di tornare alla musica? (Non risponde).

48. Una suora, sua fan, ha detto in un’intervista all’Independent: «C’è una morale buona dietro ogni puntata di Star Trek». È d’accordo? Assolutamente, le nostre storie hanno esplorato in modo serio i temi dell’umanità.

49. Crede negli alieni? Che ci sia vita al di là del nostro pianeta è una gran bella cosa.

50. È mai stato in Italia? Molte volte.

51. Luoghi rimasti nel cuore? Venezia, Roma, Capri, Milano e la Toscana.

52. Cosa le è piaciuto? La gente.

53. Da bambino chi erano i suoi eroi? Paul Muni e John Garfield.

54. Davvero non ha mai avuto eroi fantascientifici? Nessuno!

55. La prima cosa che fa appena sveglio? Preparo la colazione.

56. A base di...? Pane tostato, burro di noccioline e una banana.

57. Caffè o tè? Caffè. 58. Bagno o doccia? Doccia

59. Non si è stancato di avere intorno gente che le chiede autografi? No. Tutti quei fan con le orecchie a punta li trovo meravigliosi.

60. Libro sul comodino? People of The Book di Geraldine Brooks.

61. La dote che apprezza di più in un uomo? L’onestà.

62. E in una donna? L’intelligenza.

63. Un valore che ha trasmesso ai suoi figli Adam e Julie? Il rispetto.

64. Cosa mette in valigia prima di un viaggio? Spazzolino, dentifricio, schiuma da barba e rasoio.

65. Mare o montagna? Amo l’acqua.

66. Un momento indimenticabile della sua carriera? Quando a 17 anni ho recitato in una pièce intitolata Awake and Sing.

67. Motivo? È stato allora che ho realizzato quello che avrei voluto fare nella vita.

68. Una domanda cui non risponderà mai e poi mai? Questa.

69. Mise preferita? Tuta da ginnastica.

70. Si sentiva sexy nella tuta di Star Trek? (Non risponde... Forse è un bene).

71. La cosa più buffa accaduta sul set? (Non risponde).

72. Tre ingredienti fondamentali per diventare un vulcaniano perfetto? (Non risponde, e tre. Ok, ricevuto: decisamente è meglio non insistere più con la faccenda Star Trek).

73. Cosa la rende felice? La mia famiglia.

74. Internet è pieno di siti e blog dedicati al personaggio di Spock: ma lei cura personalmente il social networking? Preferisco incontrare i miei fan dal vivo.

75. La sua gratitudine va a...? Alle opportunità che mi sono state concesse come artista.

76. Sua moglie non l’avrà presa bene quando Angelina Jolie ha rivelato di aver sempre avuto una cotta per lei. Chi l’ha spuntata? Decisamente mia moglie.

77. La sua arma vincente? Mia moglie, appunto: è una vincitrice nata.

78. Qual è la cosa più fantascientifica della realtà e la più reale in un serial fantascientifico? Molte delle apparecchiature di Star Trek sono state effettivamente realizzate.

79. Tipo? Il “communicator”: in pratica un cellulare.

80. La sua parola preferita? Amore.

81. La sua dote principale? La dignità.

82. Il difetto? L’insoddisfazione.

83. Tre parole che la descrivono come marito? Paziente, affettuoso, riconoscente.

84. Tre che descrivono sua moglie? Straordinaria, straordinaria, straordinaria.

85. Il luogo migliore in cui vivere? A casa.

86. Ha mai invidiato il capitano Kirk per essere “il capitano”? No, grazie.

87. Il suo prossimo lavoro artistico? Si intitola Identity Project.

88. Di che cosa si tratta? Sono ritratti di uomini e donne, giovani e vecchi, che mostrano con ironia la metà perduta, nascosta o segreta della loro vera personalità.

89. A chi si è ispirato? Ad Aristofane, che diceva che un tempo gli umani avevano due teste, quattro braccia e quattro gambe. Erano così potenti che Zeus li divise in due. Da allora cerchiamo l’altra metà per sentirci di nuovo completi.

90. Cosa definisce l’identità di una persona? Una combinazione di natura e educazione.

91. La donna più sexy? Mia moglie.

92. Sport preferito? Il basket.

93. Commedia che non si stanca mai di rivedere? Morte di un commesso viaggiatore.

94. Un cibo cui non rinuncerebbe, nemmeno nei viaggi intergalattici? La pasta.

95. Ha mai provato i sintomi del “pon farr” (l’irrefrenabile spinta all’accoppiamento dei vulcaniani)? Sì.

96. E come li ha superati? Segreto.

97. 2001: Odissea nello spazio o Blade Runner? Odissea nello spazio.

98. L’ultima volta che ha pianto? Quando J.J. Abrams mi ha chiamato per dirmi che mi volevano nell’ultimo Star Trek.

99. E l’ultima che ha riso? Adesso, con alcune delle sue domande.

100. Che farà finita l’intervista? Spegnerò il computer.