Il pittore Marc Chagall, per raccontare tutto l'amore che provava per la moglie Bella Rosenfeld, si dipingeva sempre in volo con lei. Un sentimento puro e delicato eppure fortissimo, tanto da spingerli a cento metri da terra e farli fluttuare fra le nuvole. La love story fra il pittore di origine bielorussa (ospite alla Basilica della Pietrasanta di Napoli fino al 30 giugno in occasione della mostra Sogno d'Amore) e la sua amata è la chiave per comprendere il segreto intimo della sua pittura. Più di un libro di Argan, meglio di un'antologica.

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Marc e Bella nel 1934

Il colpo di fulmine fra i due scocca nel 1909. Marc è un artista bohémienne poco più che ventenne, Bella ha solo 14 anni ed è studentessa a Sanpietroburgo. Marc è uno scapestrato, Bella è ricca di grazia e dolcezza. Siamo nella Russia degli zar. Entrambi di origine ebraica, si fidanzano. Bella parla di amore a prima vista. E racconta di un giovane con lo sguardo di una volpe negli occhi azzurro-cielo e dai ricci spettinati. Marc, invece, rimane colpito dalla sua pelle d'avorio e dai giganteschi occhi neri.

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© Chagall by SIAE 2019
Les fiancés sur fond bleu in mostra a Napoli

L'artista vive a Parigi fino al 1915 quando decide di tornare nella sua città natale di Vitebsk per sposare la ragazza. Un anno più tardi nascerà la loro unica figlia: Ida. Ma Bella non è soltanto la sposa di Marc, è anche la sua musa, che ritrae in molti dei suoi capolavori. E' lei la donna che si libra in volo ne La passeggiata del 1917. Bella fluttua e Marc le stringe la mano. Nell’altra mano l’artista ha un piccolo uccello, simbolo dell’amore innocente, mentre a terra una bottiglia di vino, simboleggia la passione. E' sempre lei la protagonista de Il compleanno del 1915, dove la donna colora di fiori lo studio del pittore che compie gli anni. Ed è ancora una volta lei ne La coppia a tavola del 1909, raffigurata con gli occhi chiusi e la mano sul cuore. «Mi trascini nei fiotti di colore. Di colpo mi stacchi da terra, mentre tu prendi lo slancio con un piede, come se ti sentissi troppo stretto in questa piccola stanza. Ti innalzi, ti stiri, voli fino al soffitto. La tua testa si rovescia all’indietro e fai girare la mia. Mi sfiori l’orecchio e mormori…», scriverà più in là Bella.

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Nell’atelier dell’artista nel 1927

«I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano», diceva Santa Camilla Battista da Varano. Ma i tempi in cui vivono i due innamorati non sono scanditi solo da fauvismo, dal cubismo e dal futurismo, ma anche dalla guerra e dalle persecuzioni antisemite. Da quelle degli zar a quelle naziste. I due vivono a Parigi quando Hitler sbarca in città. Il pittore e sua moglie riescono dopo mille peripezie a fuggire negli Stati Uniti nel 1941. Ma proprio in America la loro dolcissima storia d'amore avrà il suo finale tragico: il 2 settembre 1944 infatti Bella muore per un’infezione virale. «Per anni il suo amore ha influenzato la mia pittura. - scriverà anni dopo Chagall - Bella scriveva come viveva, come amava, come accoglieva gli amici. Le sue parole, le sue frasi sono una patina di colore sulla tela… Le cose comuni, le persone, i paesaggi, le feste ebraiche, i fiori – questo era il suo mondo, questi erano i suoi soggetti… Poi a un tratto, un rombo di tuono, le nuvole si aprirono alle sei di sera del 2 settembre 1944, quando Bella lasciò questo mondo. Tutto è divenuto tenebre». Da quel giorno l'arte del pittore di Vitebsk non è più stata la stessa.

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Marc Chagall
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Oggi Marc riposa nel piccolo cimitero di Saint Paul de Vence, in Provenza. Sulla tomba c'è il suo nome e tante piccole pietre poggiate attorno. Ogni pietra una preghiera, proprio come vuole la tradizione ebraica. Da lì si dominano le Alpi Marittime. Ci si può librare in volo e ammirarle dall'alto. Marc e Bella, ne siamo sicuri, lo fanno ogni giorno.