Già i sudditi più romanticoni non erano molto contenti che l’ottavo anniversario di matrimonio di William e Kate Middleton dovesse essere messo da parte per gli obblighi istituzionali (sembra che non verrà festeggiato affatto). A vedere il principe William in Nuova Zelanda in visita ufficiale, qualcuno si sarà particolarmente irrigidito. Nessuno può mettere Kate Middleton in un angolo: tranne William, a quanto pare. Perché il ritorno dell’erede al trono più quotato/desiderato/giovane della casa reale inglese (con buona pace di papà Carlo e delle sue 70 primavere) nel paese all’altro capo del mondo rappresenta più di una semplice visita istituzionale con tanto di saluto tradizionale da parte della premier Jacinda Ardern. Che farà discutere, ovviamente.

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Il principe William oggi è volato in Nuova Zelanda su richiesta della prima ministra dopo i recenti attacchi terroristici di Christchurch, quando un suprematista bianco ha ucciso 50 persone nella moschea della città. Il primo figlio di Lady Diana, che ha un rapporto molto stretto con il paese kiwi, non ha voluto mancare di portare il suo conforto personale agli ufficiali che per primi sono intervenuti durante la sparatoria. “Un buon amico non tira su il telefono e basta quando le persone hanno bisogno. Si va fino a casa loro e li si abbraccia forte” ha detto Prince William di fronte ai poliziotti schierati per salutarlo, secondo quanto riportato dal capo della polizia Mike Bush alla stampa. Frecciatina ai mazzi di fiori depositati dal principe Harry e Meghan Markle in tacchi alti di fronte all’ambasciata neozelandese di Londra poche ore dopo l’attacco (e a favor di fotografi), che passano in secondo piano?

Il principe William anni 37 (li compie a giugno) fa le prove da re. Ormai è palese. Si muove anche rigorosamente da solo per la doppia giornata di impegni dall’altra parte del mondo. Moglie e figli a casa, a Kensington Palace. Non è la prima volta che William si separa da Kate Middleton per presenziare ad impegni ufficiali, ma stavolta ha stupito molti. Una scelta precisa, voluta in combo con nonna Elisabetta II che sempre più sceglie il nipote maggiore come suo rappresentante. Una scelta solo apparentemente defilata, per questo ancora più intrisa di significato: il duca di Cambridge è arrivato in Nuova Zelanda per l’ANZAC Day, festa nazionale per Australia e Nuova Zelanda che commemora i soldati caduti e i veterani (ormai pochissimi) che hanno partecipato alla II Guerra Mondiale. Cade il 25 aprile, esattamente come la festa della liberazione in Italia e come la rivoluzione dei garofani in Portogallo. Giornata di ricordi e di costruzione collettiva della memoria per parecchie nazioni, e per William non è stata da meno. Ancora più simbolica è l’accoglienza che Jacinda Ardern ha riservato a William al momento del loro incontro. La premier infatti lo ha accolto con l’hongi, la tradizionale strofinata di naso che i maori si scambiano in segno di saluto. Naso contro naso, vicinissimi, il principe William e Jacinda Ardern hanno iniziato con questo gesto di affettuoso rispetto e memoria la visita ufficiale. Il futuro re d’Inghilterra in Nuova Zelanda ha già fatto capire quanto la sua idea di monarchia sia attiva, presente, efficace. Se questo è un (futuro) re, la stoffa c’è già tutta.

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