È bastato il loro arrivo sul tappeto rosso della Montée des Marches per mandare letteralmente in tilt il 72esimo Festival del Cinema di Cannes. Finalmente un po’ di brio, finalmente qualcuno di interessante da guardare oltre che da ascoltare, dopo le monotonie insolite dei giorni scorsi vissute e viste qui, in Costa Azzurra. Finalmente qualcuno che ci fa dimenticare, non importa se per poco tempo, le interminabili (e inspiegabili) file per assistere a un’anticipata stampa (anche due ore di attesa), la pioggia intermittente e il clima autunnale pur essendo a maggio. No, niente di tutto questo nel giorno di Leonardo DiCaprio e di Brad Pitt sulla Croisette per il nuovo film di Quentin Tarantino, Once Upon a Time in…Hollywood, ma temperature di colpo più calde come gli animi dei tanti fan e dei paparazzi presenti, accalcati in ogni modo e in ogni dove pur di vedere, toccare e fotografare i loro idoli.

Bellissimi, entrambi in smoking, arrivano insieme e a vederli da lontano, prima della voce che annuncia il loro arrivo - anche se solo per un momento - li scambiamo per una coppia gay perfetta: si abbracciano, si baciano, si dicono qualcosa all’orecchio, si tengono a braccetto, si allontanano e poi avvicinano di nuovo i loro fisici possenti per le telecamere e le macchine fotografiche. Brad Pitt, il toy boy conteso da Thelma e Louise, il ragazzaccio del Fight Club, l’uomo sexy di Troy e dei vari Ocean’s, uno dei Bastardi senza gloria è lì davanti a noi assieme a Leonardo DiCaprio, l’ex enfant prodige di Buon Compleanno Mr Grape, al coraggioso Jack di Titanic, al Romeo di Baz Luhrmann e a un Lupo di Wall Street decisamente Revenant, assolutamente da Oscar. Attorno a loro, il delirio. Mai vista una cosa simile su un red carpet, né qui a Cannes, né a Venezia, né tantomeno al Met Gala dove lo spectacular spectacularis è una regola a cui tutti sono oramai abituati.

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No, stavolta è stato diverso, perché insieme, i due biondi di Hollywood con gli occhi azzurri, sono riusciti a rompere ogni tabù, ogni pregiudizio, ogni barriera e a scatenare il desiderio e la fantasia di chiunque, simboli di una Golden Era che c’è e che non è affatto sulla Via del Tramonto. Visibilmente emozionati, quasi spaventati, sembrano due novelli di Cannes, ma sappiamo tutti che non è così. O forse, a pensarci bene, si tratta proprio di questo, perché, per la prima volta, sono saliti sulle temute ma bramate scale del Palais du Festival da soli, senza avere nessuna donna a fianco, eccezion fatta per le due protagoniste del film, Shannon McIntosh e Margot Robbie, e la moglie di Tarantino, Danielle Pick, quasi ignorate dai fotografi se non nel momento della foto di gruppo. Nessuna fidanzata per Leonardo DiCaprio (lo ricordiamo, così, a memoria, abbracciato a Gisele Bündchen più di una volta o a Bar Rafaeli, ma la lista delle “sue” bionde è lunghissima) e nessuna donna per Brad Pitt, più depresso del solito, per via della fine del suo matrimonio con Angelina Jolie con cui è stato praticamente ovunque? Per la mancanza dei loro sei figli, tra adottivi e non, che – dice la stampa gossippara – non vede da troppo tempo? Chissà. Nel frattempo ci salva Quentin Tarantino che prima di entrare alla proiezione ufficiale del suo film in concorso, grida: Qui è tutto magico!. Mai frase fu più azzeccata, in parte, probabilmente, rivolta anche a quella coppia (sul grande schermo) che a molti ha fatto tornare alla memoria un’altra coppia hot hollywoodiana, la prima in assoluto con Paul Newman e Robert Redford. Pensate se su quel red carpet, poi, ci fosse stato anche Luke Perry, recentemente scomparso, anche lui nel cast del film. A quel punto il delirio collettivo avrebbe raggiunto il suo acume.

Per il suo nono lavoro, il regista di Pulp Fiction, Le Iene e Django, giusto per citarne qualcuno, ha deciso di portarci nella Los Angeles del 1969 in cui tutto sta cambiando, dove l’attore televisivo Rick Dalton (DiCaprio) e la sua storica controfigura Cliff Booth (Pitt) cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più. Vietato aggiungere altre informazioni ed è stato lo stesso regista a chiederlo alla stampa con una lettera/comunicato che inizia con un “I love cinema, you love cinema”.

I only ask (continua) that everyone avoids revealing anything that would prevent later audiences from experiencing the film in the same way”. Per dirla brevemente e a suon di hashtag, #NoSpoilersinHollywood, #NoSpoilersinCannes, insomma, non spoilerate e basta, altrimenti rischiate solo di rovinare la sorpresa. Tanto, per vederlo in Italia, distribuito da Warner Bros, bisognerà aspettare il 19 settembre.