Si dice che Marlon Brando abbia avuto due soli grandi amori e che siano nati entrambi negli stessi giorni. Una era l’isola di Tetiaroa, nella Polinesia francese, situata 30 miglia a Nord da Tahiti. L’altro amore si chiama Tarita Teriipaia, ed entrò a far parte della sua vita quando la sposò nel 1962. Marlon Brando e Tarita Teriipaia sono stati una delle coppie più ammirate di Hollywood negli anni 60, il divo di Fronte del porto e la giovane, bellissima polinesiana il cui amore era nato sul set del film Gli ammutinati del Bounty, nella cornice paradisiaca dell’atollo faceva sognare parecchio. Una storia, però, molto tormentata, in cui lui si comportava spesso da tiranno. Ma Tarita racconterà tutto questo solo nel 2005 nella biografia Marlon. Il mio amore, la mia ferita. A quel punto, il don Vito Corleone de Il padrino, l’uomo amato da ammiratrici di mezzo mondo, sarà già morto da un anno. Ma aveva fatto in tempo a sapere che l’ex moglie avrebbe vuotato il sacco, e non l’aveva fermata.

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Quando Marlon Brando e Tarita Teriipaia si sono conosciuti, lui era reduce da due divorzi. La prima moglie si chiamava Joan O'Callaghan, ma è stata nota al pubblico per un breve periodo come Anna Kashfi. Kashfi era nata e cresciuta in India da padre angloirlandese e da madre gallese, tuttavia riscosse molto successo come attrice fingendosi indiana, con i capelli neri e il trucco che le scuriva la pelle, arrivando a dichiarare di essere stata adottata e falsificando i documenti, un mistero rimasto in sospeso fino a quando non è sparita dai set. Brando e Kashfi si erano conosciuti nel 1956, lui diceva di lei “è la donna più bella che abbia incontrato” e nel 1957 si sono sposati. Insieme hanno un figlio, Christian, ma nel 1959 erano già divorziati. Un attimo dopo, Marlon, che per tutta la vita avrà un debole per le donne di etnia esotica, incontrò Movita Castaneda. Otto anni più grande di lui, Movita aveva recitato nel ruolo della polinesiana nel film Gli ammutinati del Bounty del 1935 con Clark Gable, di cui Marlon girerà il remake nel 1962. I due si sposarono nel 1960 e con lei Brando ha avuto due figli, Miko Castaneda Brando (1961) e Rebecca Brando Kotlizky (1966). Ma la tradiva senza troppa riservatezza con un’altra attrice, Rita Moreno, per cui il rapporto si guastò e si separano nel 1962.

Tarita Teriipaia era figlia di un pescatore dell’isola di Bora Bora ma aveva sangue cinese nelle vene. Da ragazzina aveva lavorato come ballerina, ma quando il regista Lewis Mileston fece i casting di Mutiny of The Bounty per ingaggiare gente del posto, scoprì Tarita in un resort di Papeete dove lavorava come lavapiatti. Le assegnò la parte femminile principale, quella di Maimiti, la figlia del re di Tahiti. La trama prevedeva che il luogotenente Fletcher Christian, interpretato da Brando, si innamorasse di lei e bacio dopo bacio, i due attori si innamorarono davvero l’uno dell’altra. Tarita era completamente stordita e lusingata dall’interesse dell'affascinante star per una sconosciuta debuttante come lei. Non è chiaro quanto questo diversivo sentimentale abbia influito sul comportamento di Brando, fatto sta che non fu molto collaborativo sul set. Le riprese rallentarono notevolmente e i costi del film, che doveva essere comunque un colossal ma con un budget ben calcolato, lievitarono vertiginosamente. Alla fine, fra le maestranze, il titolo era stato parodiato in L’ammutinamento di Brando, e la spesa finale fu così esagerata che la Metro-Goldwyn-Maye rischiò il fallimento. Finite le riprese, Marlon Brando e Tarita Teriipia facevano ormai coppia. Ma la critica non si commosse e bocciò la pellicola paragonandola impietosamente alla versione del ‘35. Inoltre, alla prima, Marlon Brando si presentò indossando la divisa di scena del luogotenente Christian e venne deriso e fischiato. Ma lui sembrava un tipo che di tutto questo non si curava.

Marlon e Tarita si sposarono il 10 agosto del 1962. Dopo le nozze l’attore decise di comprare l’isola di Tetiaroa, che era completamente disabitata, per farne il suo buen retiro lontano dai paparazzi e dai riflettori di Hollywood. Sognava anche di fondare sul suo territorio un’università per insegnare il rispetto per le biodiversità. Forse è stato grazie alla loro storia che il film Gli ammutinati del Bounty, dopo il flop iniziale, cominciò ad avere fortuna nelle sale nei mesi successivi, e oggi la critica tende a giudicare l’interpretazione di Brando più credibile di quella di Gable. Tarita ricevette anche una nomination come miglior attrice non protagonista ai Golden Globe. Nel frattempo, la giovane polinesiana cominciava a confrontarsi con il carattere umorale del marito. Tarita al tempo aveva 21 anni, 17 meno di lui, ed era corteggiata dalle major di Hollywood ma lui la costrinse a rinunciare a un contratto da capogiro con la MGM. Con lei, Brando alternava tenerezza e crudeltà fisica e mentale. Il 30 maggio del 1963, nacque il loro primo figlio, Simon Teihotu Brando.

Il 20 febbraio del 1970 nasceva Cheyenne Brando, la figlia sensibile. Nel frattempo, suo padre aveva ripreso l’inspiegabile relazione con Rita Moreno che aveva già rovinato il matrimonio con Movita Castaneda. Due anni dopo, la favola d’amore fra il divo e la ragazza dalla Polinesia francese finisce con un divorzio. Tarita e i figli vanno a vivere a Tahiti, mentre Brando torna a vivere negli Stati Uniti. Non permetterà mai ai due ragazzi di andarlo a trovare: “sono troppo ingenui, verrebbero stritolati dai ritmi frenetici degli Usa”, dichiara lui a chi gli chiede il perché. In compenso, va lui a trovarli nella casa a Tahiti che ha comprato per l’ex moglie, e si diverte a pescare col figlio finché non diventa grande. Cheyenne, lo adorava, ma finisce per elaborare malissimo il divorzio dei genitori e la freddezza bipolare del padre. Nel 1991 rilasciò dichiarazioni in cui diceva di aver imparato a disprezzarlo. Diventa modella, ma assume droghe. Nel 1990 rimane coinvolta in un grave incidente d’auto: stava guidando a velocità folle per vedere il padre sul set di Il boss e la matricola, con Matthew Broderick, anche se lui le aveva detto chiaramente di non presentarsi. Teihotu mantiene invece un basso profilo, si crea la sua vita, si sposa e ha tre figli. Ma da ragazzo attraversa anche lui un brutto periodo in cui abusa di alcol e droghe.

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E Tarita? Con il pragmatismo sentimentale tipico delle donne polinesiane, dopo la delusione aveva cercato di non farsi sopraffare dagli eventi, ma quando ha una figlia con un uomo francese la chiama Maimiti, come il personaggio che aveva interpretato nell’Ammutinamento del Bounty. Adotta anche il figlio di un fratello, che questo aveva abbandonato. Nella sua biografia, Tarita racconta che la relazione con Marlon Brando, anche per via dei due figli che li legavano, è praticamente durata 43 anni. Racconta dei sui scatti di aggressività fisica che la spaventavano, dei tradimenti di lui, di come lei lo ripagasse con la stessa moneta e di come l’attore la minacciasse di non fare mai più l’amore con lei se avesse lasciato entrare un altro uomo nel suo letto per vendetta. Due grandi tragedie li riuniranno temporaneamente. Il litigio fra Christian, il figlio che Brando aveva avuto dalla prima moglie, e Dagobert Drollet, il compagno di Cheyenne Brando di cui lei era incinta, che finisce con la morte (presunta) accidentale di Drollet, raggiunto da un colpo di pistola partito durate una colluttazione. Christian, difeso in tribunale dal padre con un'arringa di un'ora in cui si attribuì la colpa di essere stato un pessimo genitore, venne condannato a 10 anni ma ne ha scontati solo 5. Morì nel gennaio del 2008, stroncato da una polmonite, a soli 49 anni.

Ma prima di morire anche lui, Marlon Brando si ritrovò ancora unito a Tarita Teriipaia nel 1995 per il dramma che nessuna famiglia dovrebbe mai vivere: il suicidio della figlia. La salute mentale di Cheyenne era precipitata dopo la morte del compagno e la carcerazione del fratellastro. Accusò il padre di molestie e finì per perdere la custodia del figlio Tuki, che venne affidato a Tarita. Il 16 aprile del 1995 si tolse la vita impiccandosi nella casa della madre a Tahiti. Né il padre, né il fratellastro riuscirono a partecipare ai funerali. Marlon Brando morì nel 2004 per insufficienza respiratoria e le sue ceneri vennero disperse metà a Tahiti, metà nella Valle della Morte. Tarita è attualmente l’unica delle sue ex mogli ancora in vita. Oggi sull’isola di Tetiaroa c’è un grande e lussuoso resort “The Brando”, gestito dal figlio Teihotu e dagli altri figli superstiti dell’attore. Il complesso utilizza al 95% energia rinnovabile, ha un ristorante stellato chiamato (in modo poco originale) Gli Ammutinati, ed è considerato uno dei ritrovi più belli del mondo. Inoltre, ospita la EcoStation, un pool di scienziati e ricercatori che studiano la conservazione delle specie marine locali, per cui il desiderio di Brando di ospitare sull’isola un ente dedicato all’ecologia del posto si è realizzato. Perché la sua immensa sensibilità verso l’isola, la fauna marina, la flora polinesiana e molti altri temi legati ai diritti civili, come quelli delle minoranze etniche e i nativi americani, stridesse tanto con la situazione disfunzionale che aveva creato con la famiglia, è un mistero che non capiremo mai.