Che differenza c’è tra il sognare un’avventura erotica e averne una che diventa vero tradimento? Domanda irrisolta, sinistra, inquietante in ogni relazione. E dal 1999 nodo centrale che continua ad animare le discussioni a latere su Eyes Wide Shut, sottile e glaciale trattato sulla psiche umana a 20 anni dall’uscita nelle sale. Ultimo film di Stanley Kubrick, interpretato dalla allora coppia gold di Hollywood Nicole Kidman e Tom Cruise nei panni (pochi) dei due protagonisti principali, è stato il testamento dello schivo regista inglese e al tempo stesso l’apertura verso un nuovo millennio ancora più ingarbugliato, e non solo nelle relazioni personali. Due decenni dopo, alla Mostra del Cinema di Venezia 76, il film sarà celebrato con un evento e con la proiezione del cortometraggio Never Just A Dream. Stanley Kubrick And Eyes Wide Shut, 8 minuti condensati (e naturalmente segretissimi, per ora) realizzati dal regista britannico Matt Wells che saranno presentati nella sezione Fuori Concorso di Venezia 2019.

Venti anni dopo molte cose sono cambiate, ma le curiosità su Eyes Wide Shut non riescono a spegnersi. Affamati di quei dettagli segreti che Kubrick si rifiutava di far trapelare dal blindatissimo set di 400 giorni in Inghilterra, gli appassionati di cinema cercano ancora qualche aneddoto, fun fact o approfondimento simbolico sull’ultimo film di Stanley Kubrick. Tratto dalla novella del 1926 Doppio Sogno di Arthur Schnitlzer, il film costò a Tom Cruise il posticipo delle riprese di Mission Impossible II, ma che l’attore americano non ha mai rinnegato: “Non mi è piaciuto interpretare il Dottor Bill. È stato sgradevole, ma mi sarei preso a calci per il resto della mia vita se non lo avessi interpretato” confessò l'attore nel 2014, fotografando perfettamente il ruolo di cui era stato investito. Non solo protagonista dall’interpretazione inizialmente giudicata opaca e macchinosa, poi rivalutata perché essenziale all’economia del film, ma un vero e proprio “soldato kubrickiano” come ebbero a definirlo i critici cinematografici. Tom Cruise da giovane, nel 1999, era all’apice della carriera e il suo perfezionismo da set era noto a tutti. Farsi dirigere dal maniacale Stanley Kubrick, più ossessionato da lui nella ricerca dell’inquadratura e interpretazione perfette, ha significato anche ripetere per 95 volte la scena di ingresso da una porta per realizzare quella che soddisfacesse il regista. Eyes Wide Shut costò a Tom Cruise un’ulcera sul set, che non confessò mai a Kubrick. E probabilmente anche la fine del matrimonio con Nicole Kidman.

Le smentite e i glissati sui motivi del divorzio Nicole Kidman Tom Cruise legati al film di Kubrick hanno riempito e continuano a riempire i tabloid anche a 20 anni da Eyes Wide Shut e a 18 dal loro divorzio (e successivi matrimoni, Nicole con Keith Urban, Tom con Katie Holmes dalla quale ha poi divorziato di nuovo). Quello che Nicole Kidman ha ammesso è che sul set il confine tra finzione e realtà fosse molto labile: “Da attore, lo sai: c’è la realtà, e poi c’è la finzione. Ma quei confini vengono superati, e succede quando lavori con un regista che fa sì che accada. È molto eccitante. E molto pericoloso quando succede” raccontò l’attrice australiana nel 2014 in uno speciale di Vanity Fair USA sui 15 anni del film, nel quale dipanò anche i dubbi sugli interventi di Kubrick nel rapporto Kidman-Cruise. Che ci furono, e molti, perché il regista voleva la massima naturalezza da parte dei suoi attori, al punto da spingerli a scegliere le tende per la stanza in cui i due protagonisti dormono, o a ripetere gesti che avrebbero compiuto nella vita reale. Tom Cruise che lascia gli spiccioli sul comodino, rivelarono dal set, era un’abitudine vera dell’attore a casa sua, trasportata sul set. E quella frase liberatoria che la provata Alice-Nicole Kidman rivolge al marito Bill-Tom Cruise nella scena finale di Eyes Wide Shut, dopo le avventure oniriche e reali vissute nelle tre ore di film, ascoltata oggi ha una sfumatura "reale": “C’è una cosa importante che dobbiamo fare il prima possibile”. “Cosa?”. “Scopare”.

A Stanley Kubrick Nicole Kidman e Tom Cruise raccontarono i segreti più inconfessabili del loro matrimonio, le paure, i desideri inespressi, le fantasie, in quella che l’attrice ha definito “Un’anti-terapia brutalmente sincera”. Promisero di non farne parola con altri, e così è stato. E dire che forse avrebbero potuto non essere Nicole Kidman e Tom Cruise i protagonisti del film. Stanley Kubrick inizialmente aveva pensato a Kim Basinger e Alec Baldwin, all’epoca coppia solida e sufficientemente famosa da accontentare gli studios. Ma qualcosa lo spinse a volgere lo sguardo verso due un filino più giovani, con lui già attore mainstream da 20 milioni di dollari a film e diverse nomination, e lei bravissima attrice con la necessità di liberarsi dalla definizione di “moglie di”. Una scelta sibillina, quasi profetica, l’ultima del regista britannico. Dopo Eyes Wide Shut Nicole Kidman ha smesso di essere la moglie di Tom Cruise ed è esplosa da grandiosa interprete, vincendo premi e diventando una delle più amate attrici al mondo, al cinema e in tv (con Big Little Lies I e II). Dopo Eyes Wide Shut Tom Cruise ha invece passato 20 anni a lucidare la saga di Mission Impossible, farsi conoscere più per le stravaganze religioso/gossippare e regalare camei in film altrui. Due decenni dopo, non rivedremo Nicole e Tom a Venezia 2019 per celebrare la pellicola che ha cambiato le loro vite. E per questo continuiamo a porci le stesse domande.