Anno 2019 dell’era social, Naomi Campbell dà la sua lezione di uso pratico. Ma niente bikini atomici su Instagram o viralate sulle sue ossessioni per la pulizia in aereo. Naomi Campbell oggi è seria, molto seria. La top model più famosa del mondo ha esplicitato sul profilo Youtube Naomi in che tipo di rapporti fosse (stata) con Jeffrey Epstein, il finanziere trafficante di minorenni morto suicida i primi di agosto a Manhattan nello scandalo collettivo che sta travolgendo l'alta società e la giustizia statunitense. I nomi celebri che hanno incrociato legami con Epstein sono stati moltissimi, i tentacoli dell’ambizioso finanziere amico dei vip erano arrivati ovunque. Anche molto vicini a Naomi Campbell come ha indicato un articolo del Mail On Sunday, in un puzzle di dubbi sulle conoscenze che inficerebbero sul merito umanitario della supertop, fotografata accanto a diversi personaggi discutibili nel corso della sua lunga carriera. L’elenco è variegato: Jeffrey Epstein e Harvey Weinstein, accomunati dalle accuse di molestie sessuali e abusi di potere su attrici e modelle a volte minorenni, l'ex presidente della Liberia Charles Taylor (condannato in via definitiva a 50 anni dal tribunale speciale de L'Aja per crimini di guerra in Sierra Leone), il pugile Mike Tyson (che uno stinco di santo non è mai stato) e via snocciolando.

“L’articolo mi ha scioccata. L’ho sempre detto, non sono una santa, ma non mi farò tenere in ostaggio dal mio passato” esordisce Naomi nel video di risposta, sottolineando di essere particolarmente dispiaciuta per come sia stato descritto il suo progetto Fashion For Relief, fondato nel 2005. “Non è beneficenza per vanità” ha sottolineato la top model, che proprio quest’anno verrà premiata con il Fashion Icon Award dal British Fashion Council per il suo impegno filantropico. Nel video Naomi Campbell sottolinea come avrebbe voluto essere interpellata da un giornale tanto noto come il Mail On Sunday per rispondere testualmente alle “accuse” sui rapporti con le persone citate nell’articolo, ed esplicita chiaramente come per lei quello non sia giornalismo, ma la "distruzione deliberata di una persona".

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Al centro del video della regina delle passerelle c’è stato il caso Epstein, naturalmente. Nella lista bipartisan di amicizie altolocate intessute dal finanziere figura anche il nome di Naomi Campbell, emerso dai documenti desecretati due settimane fa dal tribunale di New York. Gli stessi documenti che hanno indicato il principe Andrew d’Inghilterra beneficiario di favori sessuali da una minorenne in uno dei festini di Epstein organizzato dalla teste chiave Ghislaine Maxwell, nel frattempo sparita nel nulla. A Jeffrey Epstein Naomi Campbell ha dedicato poche parole: “Sì, lo conoscevo, me lo ha presentato il mio ex fidanzato Flavio [Briatore ndr] il giorno del mio 31esimo compleanno. Era sempre in prima fila al centro agli show di Victoria’s Secret” ha raccontato, precisando che non sapeva assolutamente ciò che Epstein facesse in privato. “È indifendibile. Quando ho sentito cosa aveva fatto mi sono sentita male, come tutti. Ho avuto la mia razione di predatori sessuali e grazie a Dio ho avuto anche persone buone che mi hanno protetta da tutto questo. Io sto con le vittime. Saranno terrorizzate a vita” ha voluto specificare Naomi.

La critica di Naomi Campbell al giornale britannico riguarda la specifica selezione di immagini e il metodo utilizzato per spiegare i presunti rapporti amichevoli con le persone ritratte accanto a lei: “Sono stata spalla a spalla in foto con centinaia di migliaia di persone. Sarà difficile d’ora in poi posare a un evento pubblico, perché il pensiero è che quella fotografia possa essere messa fuori dal contesto e usata in modo negativo” ha continuato la modella, sottolineando che il pezzo del DailyMail fosse deliberato a gettare ombre sul suo lavoro filantropico, poche settimane prima della consegna del riconoscimento. Nel finale del video, la voce di Naomi Campbell recita un appello netto e definitivo: “La conclusione preoccupante è che se le azioni negative di un vicino, collega o un impiegato possono in qualche modo renderti colpevole solo per associazione, allora stiamo vivendo tempi pericolosi. Questo ricade su tutti. È sbagliato, ingiusto e deve essere fermato”. Dal tabloid britannico non c'è stata replica diretta, solo un articolo per riportare fedelmente il video e le dichiarazioni di Naomi.