Hillary Clinton e Meghan Markle, due donne così diverse, due generazioni diverse (71 anni la prima, 38 l'altra), persino due etnie diverse, in realtà sono uguali? Intanto, chiediamoci perché la notizia di Hillary Clinton che difende Meghan Markle circola come se fosse qualcosa di strano. I luoghi comuni sulla solidarietà femminile, quelli secondo cui è proprio la sua mancanza la causa principale della sudditanza della donna nella società, sono duri a morire. Si dice (ancora!) che le donne, in fondo, si detestino fra loro, che siano in competizione per accaparrarsi il maschio migliore, che siano le prime a criticare la moralità delle altre. E chi dice che continuare a diffondere queste idee sia dannoso, oltre che falso. È un tema complesso che animerà ancora, e a lungo, grappoli di dibattiti internazionali, ma per il momento proviamo a capire perché la prima donna arrivata a un soffio dal diventare presidente degli Stati Uniti ha speso delle parole appassionate, insieme alla figlia Chelsea, per parlare della duchessa di Sussex.


Intanto, un recap della vicenda. Nei giorni scorsi, Meghan Markle e il principe Harry hanno annunciato la volontà di fare causa contro il Mail on Sunday per aver pubblicato una lettera privata che lei aveva scritto al padre, il problematico Thomas Markle. Harry l’ha spalleggiata calorosamente, lamentandosi di non poter più sopportare il trattamento irrispettoso riservato a sua moglie e di non volerla più lasciare soffrire in silenzio. È un comportamento nuovo, per un membro della famiglia reale dove, a parte episodi di diffamazione clamorosa, in genere si sopporta tutto in silenzio, come se i Windsor rimanessero sempre e comunque al di sopra di tutto. Ma stavolta, ognuno dei personaggi coinvolti in questa vicenda ha la sua personale modalità emozionale per cui si sta muovendo. Harry per primo. Sappiamo quanto sia disponibile con la stampa. Ma il principe è stato colpito personalmente dagli effetti che questa può comportare, quando cerca di forzare la sua presenza nella vita di una persona famosa. È inevitabile per lui chiedersi se quella notte l’autista Henry Paul avrebbe schiacciato l’acceleratore, se l’auto di Lady Diana non fosse stata assediata dai paparazzi sotto il ponte dell’Alma di Parigi.


Per quanto riguarda Hillary Clinton e Chelsea, l’occasione per dire la loro sulla faccenda l’hanno colta durante un’intervista rilasciata all’inglese Sunday Times. Alla domanda specifica di cosa ne pensavano della decisione di Meghan di fare causa ai tabloid entrambe hanno risposte che, sì, fa bene a difendersi. “Ci tengo a dire che non capisco i motivi per cui venga trattata così”, si è domandata Hillary. “Se c’entra qualcosa il fatto che sia birazziale, beh, che si vergognino tutti”. Nonostante la sua brillante carriera politica Hillary Clinton, da senatrice a segretaria di Stato sotto la presidenza Obama, sa bene cosa significhi essere discriminata. Se infatti la situazione generale delle donne americane non è paragonabile a quella delle minoranze etniche, è vero che anche in quella vasta porzione del mondo che si autoproclama paladina delle eguaglianze, una donna che cerca di fare carriera esce dal concetto di “stare al suo posto” (non è noioso dover parlare ancora di tutto ciò nel 2019?). Per cui se un candidato alla presidenza viene attaccato cercando scheletri politici nell’armadio (chi non ne ha?), per una donna il carico è doppio, come se ci si aspettasse di più, da una donna. Inoltre se è giovane se ne indaga la moralità, se è più agé come Hillary, oltre a essere “crooked”, corrotta, si è arrivati a mettere in dubbio la sua resistenza fisica (è “unfit”, diceva Trump). Ciliegina sulla torta, si metteva in dubbio anche la sua capacità di governare un paese perché aveva perdonato il tradimento di suo marito con Monica Lewinsky.

Per quanto riguarda Chelsea Clinton, l’ex ragazzina della Casa Bianca, oggi 39enne e madre di tre figli, ne sa qualcosa della stampa indelicata. Nella fase di brutto anatroccolo è stata bersagliata in tutti i modi più sgarbati possibili, basti ricordare come la satira italiana l’aveva ribattezzata usando l’assonanza con la parola gergale sinonimo del wc. Ma lei, elegantemente, non ne ha fatto menzione. Ha solo detto che Meghan viene attaccata perché, nonostante abbia sposato un principe, non è diventata una signora da charity con tè e biscottini, ma è rimasta l’attivista di buone cause toste che è sempre stata. Chi ha il coraggio di infrangere gli schemi, chi non si comporta come si aspettano i cliché, diventa il bersaglio inevitabile delle critiche, ha ribadito. Meghan Markle ha portato avanti con orgoglio una carriera da attrice, prima di essere una duchessa, ha la sua voce e per fortuna continua a usarla. "Non la conosco personalmente”, ha aggiunto, “ma la rispetto e le sono grata per la sua ostinazione, per il suo rifiuto di inchinarsi alle regole e perché sta continuando la missione per cui è nata. E per non essere disposta a farsi bullizzare per questo”. Cosa dicevamo, della solidarietà femminile?