Il cinema può esprimere concetti astratti, può dire cose per cui non ci sono parole, ma cosa dire allora della vita? Con i suoi alti e bassi è capace di sorprenderci anche quando abbiamo smesso di farlo. Pensate a due come David Lynch e Isabella Rossellini. Lui, il regista che con l’astrattismo e l’immaginifico ha costruito una carriera segnata da sequenze ad alto tasso di visionarietà, crudeltà, shock, bizzarro e sangue, autore di pellicole cult come The Elephant Men, Velluto Blu, Cuore Selvaggio, Strade Perdute, Mullholland Drive e della serie tv Twin Peaks. Lei, la figlia di Roberto Rossellini e dell'attrice svedese Ingrid Bergman, l’ex modella, poi attrice, la regista di particolari documentari su animali e insetti (ricordate Green Porno, quello dedicato alla loro attività sessuale?), spettacoli teatrali (Link Link Circus), poi di nuovo modella a sessant’anni per Dolce & Gabbana e di nuovo per Lancôme, che dopo averla voluta per venti anni l’ha licenziata e poi fatta tornare ad essere il suo volto ufficiale. “Ho pensato che fosse uno scherzo, poi però mi sono resa conto che era tutto vero ed ho accettato”, ci disse lo scorso anno quando l'avevamo incontrata a Roma. “Pensavo di andare in pensione, invece oggi lavoro più di prima”, aggiunse proprio lei che dedica molto tempo a una delle attività che le piacciono di più quando non fa la nonna: la contadina e l’allevatrice di galline (ci ha anche scritto un libro, Le mie galline ed io) nella sua splendida fattoria a Belport, a Long Island.

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Alexis DUCLOS//Getty Images

Con David Lynch si conobbero dopo le riprese di Velluto Blu (Blue Velvet), un film che iniziava con il ritrovamento di un orecchio mozzato e in cui lei interpretava il ruolo di una sbandata cantante di un club, Dorothy Vallens, mostrandosi nel suo unico nudo integrale in una scena storica nel mondo cinematografico. Erano gli anni Ottanta, loro due erano belli e spensierati quella storia d’amore riempì le pagine dei giornali di tutto il mondo, fece discutere, fece appassionare e sognare. Un tipo bello a modo suo, sguardo penetrante e ciuffo ribelle, e una bellissima dagli occhi cerulei che si innamorò di lui e lui di lei, immaginando una vita insieme. Helmut Newton ci regalò il miglior servizio fotografico di sempre su quella coppia, con foto particolari come lo erano loro, tra cui una foto in cui Lynch le stringe il collo, simbolo di un amore che già all’epoca era totalizzante e soffocante a tal punto che, come spesso accade, qualcosa si ruppe, quella magia venne meno e i due si lasciarono.

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La Rossellini era già stata a lungo con Martin Scorsese e con il modello Tom Wiedemann, ma David Lynch non lo ha mai dimenticato a tal punto che in molte delle sue interviste, ci son sempre state parole per il regista. “Credo che mi amasse altrettanto – ha dichiarato - ma pare sia stato un errore”. “Il mio istinto diceva che eravamo una coppia felice, ma lui amava un'altra donna e io non ne avevo la più pallida idea. Non mi era mai successa una cosa simile”. “Al di là del dolore di essere lasciata - ha aggiunto - la cosa più difficile è stata l'esperienza di non poter più fare affidamento sul mio intuito. Per superare questa prova, ho parlato ad altre donne alle quali era successa la stessa cosa e sono andata in terapia. In ogni caso, è stato l’amore della mia vita”.

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Ron Galella, Ltd.//Getty Images

Sono stati due “cuori selvaggi” e nonostante gli alti e bassi, hanno dimostrato che quello che c’è stato tra loro, anche se a fatica e con dolore, può trasformarsi in qualcos’altro, in una forma d’amore diversa, che non è come quella che si aveva in precedenza, in un affetto vero e incondizionato. Lo ha dichiarato lei stessa e confermato, pochi giorni fa, pubblicando sul suo profilo Instagram una foto del 1990 in cui i due sono abbracciati dopo la vittoria di Lynch della Palma d’Oro a Cannes proprio per Cuore Selvaggio. Lo ha dimostrato, poi, decidendo di essere presente alla cerimonia di consegna degli Oscar alla Carriera alla regista Lina Wertmüller, Geena Davis, Wes Studi, ma soprattutto a lui, David Lynch, che è stato uno degli amori della sua vita, sicuramente il più indimenticabile. Per la Wertmüller ha deciso di salire sul palco con un abito viola sfidando ogni scaramanzia e tra corna, alite sul palco di Greta Gerwig, Jane Campion, Sophia Loren e i premiati, hanno poi festeggiato insieme alla cena ufficiale facendosi altre foto insieme, alcune delle quali pubblicate anche da Laura Dern, che recitava in quel film assieme a lei, a Nicolas Cage e a Willem Dafoe. La foto più bella tra quei due ex l’ha pubblicata proprio la Rossellini sempre su Instagram. Sono abbracciati e si tengono per mano: lei è sorridente, lui sorride a modo suo, per quello che vuol dire “sorridere” a uno come Lynch. Si capisce che tra i due c’è stata e c’è una “confidenza” importante, perché a parlare sono i gesti, le movenze, la loro postura. C’è una sola frase - “Last night with David Lynch”- seguita da due hashtag, #bluevelvet e #wildatheart.

Wild at Heart, che è poi il titolo originale di Cuore Selvaggio. Quello di entrambi, quello che hanno avuto e he continuano ad avere, simbolo di ciò che sono stati e che sono ancora oggi nonostante tutto.