Non c’è fonte di segreti sulla royal family più generosa dell’ex cuoco di corte Darren McGrady. L’ultima rivelazione dello chef in pensione racconta quanto fosse triste Lady Diana all’avvicinarsi del Natale a partire dal 1992, anno in cui il matrimonio con Carlo cominciò ad affondare come il Titanic, fino ad arrivare al divorzio nel 1996. In quegli anni c’era una regola fuori discussione: i principi William e Harry, in particolare l’erede al trono, dovevano essere presenti a tutti gli eventi della famiglia reale a cui Diana non era più molto gradita. Questo significava che i due ragazzi dovevano seguire la nonna nella residenza di Sandringham per le festività lasciando a Londra la madre, che era poi nativa di quella cittadina nel Norfolk. Ma lei stessa non si sentiva più a suo agio nel recarsi in quel posto isolato perché in caso di litigi con Carlo non aveva modo di uscire o di sparire per un po’ nell’altra ala del palazzo, come faceva a Londra. Non riusciva più a fare buon viso a cattivo gioco per cui non voleva rimanere in un luogo da cui non poteva “scappare”.

Sandringham è una tenuta molto grande, ma non grande quanto Buckingham Palace, per cui i Windsor, con gli arrivi anche degli altri membri "minori" della famiglia reale, erano molti e concentrati in uno spazio più ristretto. "Se esci dalla sala da pranzo non puoi andare in salotto perché ci sono sempre tre o quattro persone che giocano a sciarade o a Scarabeo", spiega McGrady. E quando allora Diana cercava di fare una passeggiata da sola in giardino era impossibile che non si imbattesse in qualche familiare che attaccava bottone. Inoltre, non riusciva a condividere l’entusiasmo per lo scambio di piccoli regali a cui sono abituati i membri della famiglia reale alla vigilia di Natale. Non avendo bisogno di nulla, in genere i Windsor si scambiano piccoli oggetti goliardici di poco valore, per ridere. Quando William era già diventato quasi calvo, ad esempio, Harry ha regalato al fratello una spazzola. Ma il primo anno di matrimonio Diana fece una gaffe perché nessuno l’aveva informata della tradizione e regalò alla cognata Anna un maglione di cachemire. Ricevendo in cambio da lei un porta rotolo per carta igienica.

A fine dicembre, quindi, dopo che il rapporto con Carlo si era incrinato, Diana restava a Buckingham Palace. La sua famiglia di origine era più problematica di quella acquisita, per cui una volta partiti i figli, l’ex marito, la regina con il principe Filippo e Andrew (anche lui separato da Sarah Ferguson), restava sola a palazzo. L’ex chef racconta che a volte qualche membro del personale si offriva di restare a farle compagnia e per servirla adeguatamente, come si conviene per un membro della royal family a cui, fino al 1996 non era ancora stato strappato il titolo di Altezza Reale. Ma lei insisteva perché sia lui che il suo staff trascorressero le festività con le proprie famiglie. “Così, il personale delle cucine le preparava il pranzo di Natale e glielo lasciava pronto in frigo”, racconta il cuoco McGrady. Diana lo consumava da sola, nel giorno di Natale, mentre i suoi ragazzi erano lontani. E l'assenza di Harry, quest'anno, che ha preferito portare baby Archie negli Stati Uniti dalla famiglia di Meghan Markle sembra quasi una vendetta per ciò che ha vissuto la madre. "Sì, era triste lavorare con la principessa il giorno prima di Natale”, ricorda ora Darren McGrady. Diana non avrebbe più trascorso un Natale con loro perché dopo il divorzio, anche con la custodia condivisa dei figli, i due ragazzi avrebbero continuato a trascorrere le festività con la famiglia reale. Di lì a poco, nel 1997, Diana sarebbe morta nel tragico incidente del tunnel dell’Alma a Parigi, e per il mondo sarebbe diventata “la principessa triste”. Tristissima.