Le star di Hollywood si dividono in due ampie categorie: le attrici che diventano paladine delle produzioni indie low budget, come Chloë Sevigny o Christina Ricci, e le A-list star che ai piccoli film non ci pensano, restando indistintamente nel circuito altissimo, come Nicole Kidman. In questa gioiosa contrapposizione si erige super partes un nome: Kristen Stewart. Un'attrice che, a detta di un'interessante approfondimento pop del critico cinematografico del Guardian Charles Bramesco, gioca un campionato a sé nel suo ibridismo meraviglioso, indefinibile, sfuggente. E per sé, come ci ha tenuto a ribadire nel corso degli ultimi anni: non fa film per divertire il pubblico, segue storie che la colpiscano, la sfidino, la stimolino. Nei suoi ultimi film Kristen Stewart è brava più che mai, il suo talento maturato è indiscusso. La domanda che sorge spontanea, però, è immediata: Kristen Stewart è davvero troppo brava per fare film di vero successo?

"Charlie's Angels" UK Premiere - Red Carpet Arrivalspinterest
Karwai Tang//Getty Images

L'analisi è onesta e spietata. Kristen Stewart è riuscita a infondere personalità al suo personaggio nel reboot criticatissimo di Charlie's Angels diretto da Elizabeth Banks, ed esce indenne dalle acque rivoltanti del suo ultimo film Underwater. Lei, che ha confessato di avere una paura folle dell'acqua, si è messa decisamente alla prova. "Non ho mai pensato di fare qualcosa che pensavo fosse facile o comoda, ha senso che abbia scelto una cosa del genere. Ma è assurdo che abbia girato questo film, davvero. Non mi sono divertita, l'ho odiato. Di solito non me lo farebbero dire, mi suggerirebbero "Evidenzia le parti buone almeno". È un film horror. È stato bruttissimo, è stata dura. Ho avuto paura per tutto il tempo" ha raccontato all'anteprima per i fan a Los Angeles, con parole di una schiettezza cristallina per Hollywood. Eppure i film ad alto budget (e basso rischio) in cui l'attrice californiana recita non brillano esattamente al botteghino. L'effetto Kristen Stewart Twilight è completamente finito?

"Charlies Angels" UK Premiere - Red Carpet Arrivalspinterest
Mike Marsland//Getty Images

Forse sì, ed è (stato) un bene. Per lei, tanto per cominciare. "Non è mai stata in grado di ficcarsi in un vero blockbuster, ma ciò non le ha impedito di eccellere comunque", riassume Bramesco. Lo stile di Kristen Stewart è stato a volte criticato, ma nel genere di film in cui ama recitare è assolutamente perfetto: che resti a qualche passo dal mainstream più spudorato è probabilmente un bene per la sua carriera, e per se stessa. Non le interessa ripetere l'esperienza mondiale di Twilight, preferisce altri personaggi ed esplora varie sfumature anche con la carriera parallela di musa Chanel. Ironia della sorte, anche l'ex compagno di Kristen Stewart Robert Pattinson sta attraversando un momento simile: raggiunto il successo isterico con Harry Potter e Twilight, ha preferito scegliere ruoli low budget quando non secondari in produzioni di alto livello (Waiting For The Barbarians con Johnny Depp, presentato a Venezia 76). Robert Pattinson oggi sarà il prossimo Batman, la sua Catwoman sarà Zoë Kravitz. Una scelta che in un certo modo somiglia moltissimo alle decisioni della sua ex fidanzata e collega di set, che dopo il sussulto mainstream, però, torna nel suo posto preferito: Kristen Stewart sarà protagonista del film low budget Happiest Days diretto da Clea DuVall, impegnato su una coppia LGBTQ+ che deve parlare del proprio amore ai parenti conservatori e bigotti. E lascia un'altra domanda: l'avanguardia della Kristen Stewart 2020 (2021, 2022, 2023...) è essere se stessa?

"Charlie's Angels" UK Premiere - Red Carpet Arrivalspinterest
Karwai Tang//Getty Images