Ricordate la modella che compariva nel video Electric Barbarella dei Duran Duran o quella in Something about the way you look tonight di Elton John e di Last night on earth degli U2? Era Sophie Dahl, oggi splendida 42enne che da un po’ di tempo ha deciso di abbandonare passerelle e campagne pubblicitarie per dedicarsi alla scrittura, “una nuova vita in cui mi trovo molto bene”, ha dichiarato. Facile, per una come lei, penserete voi, che è figlia e nipote d’arte: padre attore come la zia Premio Oscar (Patricia Neal) e lo zio (Stanley Holloway), ma soprattutto madre scrittrice (Tessa Dahl) come lo zio, Roald Dahl, che è una super star nel settore dei libri per l’infanzia, autore di romanzi cult per ragazzi come Matilda, La fabbrica di cioccolato e James e la Pesca Gigante, da cui sono stati tratti anche i film. Nonostante e grazie a tutto questo, la Dahl è riuscita comunque a ricavarsi uno spazio tutto suo in cui e a farsi apprezzare e conoscere in questa sua nuova veste. Lo scorso anno, infatti, ha pubblicato il libro Madame Badobedà, una storia per piccoli e grandi che da noi è appena stata pubblicata da Gallucci editore nella traduzione di Maurizia Balmelli. Una storia emozionante dedicata all’amicizia e all’immaginazione, sempre più necessaria nella vita per far fronte a difficoltà di ogni genere.

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Illustrazione di Lauren O'Hara

Questa volta ci porta in un paesino di mare inglese – ma potrebbe essere anche francese – raccontandoci la storia di Mabel, una ragazzina con le trecce di colore arancione curiosa di conoscere e di scoprire. I suoi genitori sono i proprietari dell’Hotel delle Sirene, un posto magico dove, grazie ad una porta di servizio, si può arrivare in un posto ancora più magico, fino al mare, che si raggiunge lungo un sentiero di vecchi uomini-albero piegati dal vento e dal sole. Mabel è un’avventuriera che si muove spesso scalza tra quelle stanze che sono casa sua e che ogni tanto vengono “prestate” ai vari ospiti. Ha un debole per il formaggio svizzero, per il numero otto, per gli asini e i muffin al cioccolato che lei chiama “Buffi”, perché confonde le “d” con le “b”. Odia sentirsi dire cosa deve fare, ma anche i ragni, il prosciutto e le scarpe da ginnastica, “perché sanno di scatole di cartone” (qui emerge appieno il Sophie Dahl pensiero, vista la sua innata passione per le scarpe “vere” di ogni genere), come darle torto.

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Illustrazione di Lauren O'Hara

L’arrivo degli ospiti è una delle cose che la entusiasmano di più, perché ognuno di loro porta qualcosa in quell’hotel, ma soprattutto la lascia quando va via senza sapere se un giorno tornerà oppure no. Nessuno si assomiglia, ognuno ha una sua originalità come la signora con le labbra rosse che si presenta all’improvviso in hotel portandosi dietro due cani, due gatti, una tartaruga su un cuscino di velluto e ventitré borse. Le parla iniziando sempre la frase con un “tesssora” e lasciando sempre dietro di sé “un odore di rose vecchie, spezie e vaniglia”. Mabel ha quasi timore di lei, la chiama Madame Badobedà “che fa rima con ollallà”, ma ne è allo stesso tempo attratta. Inizia a seguirla di nascosto trasformandosi in “Mabel la spia” e passando da una stanza all’altra di quell’hotel, stanze che sono per lei i “fratelli” che non ha mai avuto - dice lei – posti “che vedono passare storie, feste, giornate di noia, torte di compleanno, ma anche cose tristi”. La signora misteriosa è meno fredda di quanto possa sembrare: ha un passato tutto da scoprire e assieme a Mabel lo scoprirete anche voi leggendo questo libro impreziosito dalle illustrazioni di Lauren O’Hara. Le apparenze restano sempre tali e la cosa migliore sarebbe andare oltre le stesse. Un libro che fa riflettere sul senso da dare ai rapporti umani indipendentemente dall’età, uno di quelli che vi farà stare bene. Provare per credere.

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Illustrazione di Lauren O'Hara