I Grammy Awards 2020 sono stati una notte strana. Dentro lo Staples Center di Los Angeles in quasi quattro ore si sono celebrati i vincitori e il nuovo record assoluto della trionfatrice Billie Eilish, la più giovane artista a sbaragliare in tutte le principali categorie con 5 premi in totale ad appena 18 anni. Fuori, lentamente, accorreva in parallelo una folla silenziosa in viola e giallo Lakers a piangere la morte di Kobe Bryant, scomparso a 41 anni con la figlia Gianna di 13 in un incidente in elicottero la mattina della cerimonia dei Grammy. The show must go on, ma il dolore di una morte violenta e inaspettata non può essere soffocato, non nella casa dei Lakers dove Black Mamba ha incantato per 20 anni gli appassionati di basket. Se ne arrogano il diritto Lizzo per la sua performance di apertura, sussurrando "Stanotte è per Kobe" prima di scivolare in un medley di Cuz I Love You e Truth Hurts, Lil Nas X e DJ Khaled nelle loro esibizioni. Lo sottolinea sommessamente la host dei Grammy 2020 Alicia Keys, professionista di umanità e delicatezza super partes. "Siamo qui insieme, nella notte più grande della musica, a celebrare gli artisti che la fanno al meglio. Ma a essere onesti con voi, ci sentiamo tutti incredibilmente tristi adesso". Sul palco con lei i Boyz II Men per una struggente It's So Hard To Say Goodbye To Yesterday a cappella, solo le voci che si intrecciano in purezza per un saluto che nessuno avrebbe mai voluto dare, tantomeno così.

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Lizzo ai Grammy 2020

La notte dei Grammy Awards 2020 ha pianto uomini e incoronato donne. La trionfatrice Billie Eilish, Lizzo (che ha incassato tre premi su 8 nomination), Lady Gaga (una doppietta incentrata sul successo di A Star Is Born), la cantautrice country Tanya Tucker ai suoi primi sospirati riconoscimenti a 43 anni dalla prima nomination, una rediviva Gloria Gaynor che si è lasciata alle spalle i milioni 80's di I Will Survive con il miglior album gospel, la strepitosa Rosalía che inanella la prima vittoria per una cantante spagnola. E un premio ciascuna per due performer e autrici che non erano presenti alla cerimonia, ma che nell'ultimo anno si sono particolarmente distinte per il loro lavoro: Grammy per Beyoncé e Michelle Obama. Come prego? Sì, la ex First Lady e sogno presidenziale utopico si è aggiudicata il Grammy per il best spoken word album con il suo libro Becoming in versione audiobook letto proprio da lei stessa. Queen Bey, ben più avvezza ai minigrammofoni dorati, stavolta si è portata a casa un premio che unisce visual e audio: il miglior film musicale è stato il suo Homecoming.

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Alicia Keys e Dua Lipa

I Grammy complessivi che si assegnano sono 84: cinque di questi, le principali categorie -album, canzone, singolo e rivelazione-più il best pop vocal album, sono stati incassati dalla atomica Billie Eilish. Che ha sbriciolato il record di vittorie nello stesso anno, detenuto da Christopher Cross dal 1981 per le top 4 aggiungendocene un altro: Billie Eilish è l'artista più giovane ad aver vinto un Grammy per il miglior album. In Gucci vestita (sul palco e al party successivo), la 18enne californiana è stata la protagonista della serata assieme al fedelissimo fratello Finneas O'Connell, suo produttore e coautore delle sue canzoni.

Nella celebrazione della musica il ricordo di chi se ne è andato troppo presto è stato centrale, dipanandosi tra tributi tardivi (quello a Prince con Usher e FKA Twigs è stato decisamente sbilanciato, oltre che un chiaro aggancio commerciale per il film sul folletto di Minneapolis: biz, baby) e un riconoscimento postumo a Nipsey Hussle, morto a 33 anni, che ha ricevuto il premio per la migliore performance rap. Tra le giovanissime la performance di riscatto di Ariana Grande, che nell'edizione precedente aveva ricevuto un veto all'esibizione e finalmente è riuscita in un medley molto mtv-iano e la confessione in musica di Demi Lovato hanno tenuto alta la bandiera emotiva, culminata nell'amore filiale verso il papà cantato da Camila Cabello. La notte di addio a una leggenda del basket e a sua figlia è stata una lezione per i vincitori dei Grammy Awards 2020, che hanno dovuto tenere insieme le sfaccettature del pop-biz senza battute o meme da consegnare ai posteri. Poco male.