Sul red carpet degli Oscar 2019 sono stati una delle coppie più ammirate. Merito di quel je ne sais quoi che mixa indie, snobismo timido e naturale inclinazione alla riservatezza. Una parola chiave per emergere, paradossalmente, nel dorato showbiz hollywoodiano. Lì sotto la gragnuola del plotone di fotografi, il mondo è sembrato accorgersi finalmente di Joanne Tucker moglie di Adam Driver. Solo in quella veste, fino a quel momento, perché dopo le foto sono arrivate le query su Google: la misteriosa, elegante e distaccata lady che ha centellinato i sorrisi a favor di camera non è passata inosservata. Chi è la moglie di Adam Driver, di chi è quel volto gentile e determinato che a malapena cela l'universo di impegno personale e cinematografico?

Provando a togliere l'appellativo di signora Driver a Joanne Tucker, classe 1982, si scopre che è nata a Bermuda ma cresciuta a New York. L'indipendenza ce l'ha in un DNA di understatement maturato sin da bambina quando, dopo il divorzio dei genitori, le capitava di fare la spola tra Bermuda, il Connecticut e New York. "È uno di quei posti che ti porta indietro nel tempo. Mi sono sposata lì, amo il luogo e le persone" ha raccontato stringatamente anni dopo in un'intervista a Royal Gazette diventata virale su Reddit. Perché se tutto quello (poco) che Adam Driver racconta di sé alimenta l'hype attorno all'attore americano più in voga degli ultimi due anni, è anche vero che quello (pochissimo) che esce dalla bocca di Joanne Tucker ha un valore pari al palladio: superiore all'oro. Così può capitare di ricostruire la biografia di Joanne Tucker saltando tra pezzi di interviste (di lei e di lui) e informazioni decisamente sommarie, ma molto preziose per costruire il mosaico di potenza sottile di una donna tanto silenziosa quanto attiva. Conoscere madame Driver a sé è un'impresa da segugi incalliti: non è difficile trovarla nei teatri di Broadway impegnata in qualche produzione, anche off, che la stimoli, ma il resto dello showbiz le interessa zero.

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Joanne Tucker ha studiato danza sin da bambina, sviluppando una particolare inclinazione al palcoscenico, ma al liceo la recitazione ha iniziato a conquistarla. E come nei migliori drama, a 14 anni una malattia l'ha costretta a letto in terapia intensiva per diversi giorni, facendole saltare il tour della produzione de Lo Schiaccianoci cui stava partecipando in qualità di ballerina. "È stato una specie di "ho visto Gesù". Dopo questo, ho scelto di proseguire con la recitazione perché la vita è troppo fragile" ha svelato nella stessa intervista. L'impegno si sviluppa in teatro e con gli studi al Bard College di Annandale-on-Hudson, a New York, che la portano dritta all'ammissione alla Juilliard, una delle accademie di recitazione (e danza) più famose al mondo. Le date si perdono nei tempi e nell'evocazione della leggenda, ma il dove è solido: perché è proprio in accademia che si risponde alla domanda "come si sono conosciuti Adam Driver e Joanne Tucker", praticamente da studenti degli stessi corsi. La cronologia si sfilaccia per poi fermarsi in un anno preciso, il 2013, quando il matrimonio di Joanne Tucker e Adam Driver si tiene a Bermuda in una discrezione totale. A quanto pare alla cerimonia sarebbero stati presenti Lena Dunham, star e produttrice della serie tv Girls in cui recitava Driver, e l'allora fidanzato di lei Jack Antonoff, riportava Us Weekly.

Parliamone, allora, di questa storia d'amore che si candida a diventare una delle preferite di sempre, con basi più che solide e pronta a sfidare i record di durata eterna di coppie come Paul Newman e Joanne Woodward (numi tutelari e match di nome femminile che potrebbe portare moooolto bene, speriamo). Questo perché, a quanto pare, non è lo status di star a incendiare la loro relazione. Ma una vicinanza di idee, di sensazioni, di grandi orizzonti cui mirare insieme. Quando si sono fidanzati, hanno raccontato i soliti beneinformati anonimi ai magazine americani, è stata Joanne Tucker ad aiutare Adam Driver nella transizione da Marine alla vita da civile, cui è tornato dopo il congedo dal corpo militare. E l'attore di Star Wars non ha mai fatto mistero dell'ammirazione per impegnatissima moglie, che passa dalla professionalità alle piccole cose: "Mi vestivo come un quindicenne e mia moglie mi ha detto "Magari dovresti metterti dei pantaloni lunghi, gli shorts vanno bene per qualcuno ma non per te" raccontò sulla moglie Adam Driver a Rolling Stone. E, a quanto pare, è stata lei a insegnare a lui a riconoscere e amare i vari tipi di formaggio: "Mi ha spiegato cos'è il gouda, e che non si deve né parlare con la bocca piena né sputare sul marciapiede" disse l'attore intervistato da Broadway.com. Se scherzasse o meno, non lo sapremo mai.

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Ciononostante, hanno mantenuto rigorosamente separati certi ambiti professionali: pur essendo attrice lei stessa, Joanne Tucker ha sempre preferito evitare quei film, saghe, megaproduzioni dove il marito è entrato come una brillante supernova incandescente (peraltro nascondendole di star girando Star Wars, non esattamente una cosina da nulla). I film di Joanne Tucker si contano finora sulle dita di una mano: IMDB segnala Gayby (2012) e Listen Up Philip (2014), il documentario Zero Days (2016) e piccole apparizioni in serie tv come Girls e Billions, sempre nello stesso anno. Oggettivamente lui è più famoso di lei, il cinema a lei interessa un filino meno rispetto al teatro (ma insieme recitano nel serrato The Report e la loro alchimia è invidiabile). Per non parlare del casus belli del figlio di Adam Driver e Joanne Tucker, che sono riusciti a tenere nascosto al gossip per ben due anni. Anche qui, è stato lui a definirla "praticamente un'operazione militare" pur di non avere i tabloid addosso. Lei non ha parlato né commentato sopra. Conoscere madame Driver a sé è un'impresa da segugi incalliti.

La grande passione condivisa di Joanne Tucker e Adam Driver è l'organizzazione no-profit per la divulgazione delle arti nell'esercito, la Arts in the Armed Forces. E ci tengono molto. "Portiamo una programmazione artistica di qualità ai militari USA in tutto il mondo, gratis. Abbiamo iniziato con un evento all'anno e ora sta crescendo, siamo a 10-15 eventi all'anno nel mondo. È un modo bellissimo di costruire ponti tra le comunità" ha raccontato la Tucker. "Abbiamo visto l'effetto che fa, le persone sono affamate di stimoli e conversazioni. È un sollievo, qualcosa che li rilassa dalla loro situazione e stimola le teste in un modo diverso" ha concluso l'attrice. Non è certo un impegno da poco, per il momento si limitano a muoversi negli USA con poche uscite all'estero, ma Joanne e Adam Driver ci tengono molto a rompere il muro rigido dell'espressione artistica all'interno delle forze armate. Un po' come lei è riuscita a fare con lui, stimolandolo a diventare il golden man del cinema prima indipendente poi mainstream. Con tanto di Oscar 2020 da sfiorare.